Ca’ Foscari Short Film Festival

Nato a Cesena nel 1975, Manuele Fior intraprende una formazione universitaria a Venezia studiando architettura. Negli anni a seguire lavora a Berlino, Parigi e Oslo, nonché al disegno di scavi archeologici in Egitto, familiarizzando sempre di più una dimensione estetica che sceglie di trasporre nel disegno fumettistico. 
Insieme ai primi cartoni animati e i lungometraggi d’azione della Disney, le letture di fumetti accrescono la sua vocazione fin dall’infanzia. E ancora, durante gli studi universitari ritornerà al fumetto con letture più dirette a un target adulto. 
Cinquemila Chilometri al Secondo (Coconino Press, 2011) espone Fior alla platea internazionale garantendogli un riscontro straordinario. Il graphic novel presenta temi ricorrenti della sua narrativa che contribuiranno al successo delle opere successive. L’autore tratta la precarietà degli affetti e l’intimità delle relazioni con delicatezza, così come il desiderio di fuga o di ritorno, quindi il viaggio, che l’autore vive in prima persona. Elementi che troviamo in Cinquemila Chilometri con il protagonista Piero che sceglie di ricomporre la sua vita tra le rovine del Cairo, e più avanti nel tempo con le ambientazioni soleggiate sulle sabbie di Hypericon (Coconino Press 2022).
L’arte di Manuele Fior beneficia generosamente di entrambe la sua formazione universitaria e di una passione che ha curato negli anni. Mentre le sue vedute urbane sono rese con realismo e notevole consapevolezza degli spazi e delle proporzioni, allo stesso tempo sono disegnate per la messa in scena di fantasmagorie e narrazioni imprevedibili. Nel 2013 pubblica L’intervista (Coconino Press, Oblomov 2019). Illustrata in carboncino per emulare il bianco e nero dei film di Michelangelo Antonioni, è una novella fantascientifica che gioca su un contrasto visivo dicotomico se non nullo, che riveste i cieli di Udine con una coltre di grigi e atmosfere quasi distopiche. Ne L’intervista compare per la prima volta il personaggio di Dora, una ragazza con abilità telepatiche che accompagna il protagonista, Raniero, in un’Italia futuristica invasa da creature aliene. Qualche anno dopo, l’Udine monocromatica de L’intervista si trasforma in una fantasia di Venezia sospesa tra i mondi pastello di Moebius e Miyazaki. È qui che ritroviamo Dora in un improbabile duo con il misterioso Pierrot in una trama all’insegna della fuga e della ricerca di un’identità. L’ambientazione è data da una Venezia a lume di lanterna che si anima su storie di fuggiaschi e maschere intriganti. 
Similarmente, Le variazioni d’Orsay (Coconino press 2015) offrono un affresco corale che combina realtà e surrealismo. Questa volta Fior lavora su commissione dell’omonimo museo parigino che gli permette di sperimentare con tecniche stilistiche al di fuori del suo consueto inventario. Il risultato è un’esperienza immersiva di cui l’autore si fa anfitrione, così da invitarci  a entrare nel Salon impressionista che scosse il sistema d’arte francese all’intersezione di Ottocento e Novecento. Per lui si tratta di un “esercizio di improvvisazione” che si traduce in un’esplorazione del “dietro le scene” del Museo d’Orsay, dove il fervore decresce in disincanto. E così personaggi come Ingres, Degas, Manet e Rousseau non sono che frammenti in una cornice assai più ampia, il racconto di una Parigi sofisticata e inebriata dal cambiamento. 
Fior padroneggia il medium del fumetto e lo plasma oltre i bordi delle sue applicazioni tradizionali. Rosso Oltremare (2006) da voce alla sua vocazione in un esordio grezzo e dai tratti brutali, ma efficaci. Gli anni successivi testimoniano una formazione graduale del proprio stile, passando dalla pittura della scuola del Secessionismo Viennese (La signorina Else, Coconino press 2009) fino al marchio che contraddistingue le sue opere più recenti. Scorci notturni e finestre di palazzi moreschi, l’anima di Venezia che Fior cattura nella sua intimità e sensualità con uno sguardo all’insù è la sua musa prediletta per le due precedenti edizioni di Ca’ Foscari Short. Anche quest’anno, la sua arte si presta per la locandina del Festival.