3MWh di Marie-Magdalena Kochová (Repubblica Ceca) è il vincitore del Concorso Internazionale del Ca’ Foscari Short Film Festival 2025.
L’animazione brasiliana The Worst Kind of Pain di Ana Clara Miranda Lucena riceve la menzione speciale “Museo Nazionale del Cinema”, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, e quella per la migliore animazione, assegnata da Venezia Comics.
Due premi anche per il sudafricano Punter di Jason Adam Maselle che vince la menzione speciale per la migliore sceneggiatura e quella dell’impegno sociale delle nuove generazioni.
Il polacco Here for you riceve il premio per la miglior fotografia e l’animazione svizzera Dragfox quello per la miglior colonna sonora. All’iraniano Son la menzione speciale “WeShort”, mentre il libanese Match si aggiudica quella per la multiculturalità.
Concorsi collaterali:
Cobra della russa Anastasia Romanovna Yaroshenko trionfa al Music Video Competition.
Foundation di Jack Hinz (Australia) vince il Concorso Scuole Superiori.
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Venezia, 23 marzo 2025. Il cortometraggio 3MWh di Marie-Magdalena Kochová (Repubblica Ceca, FAMU, 12’) è il vincitore del Concorso Internazionale della quindicesima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival cinematografico in Europa interamente gestito e organizzato da un’università, che anche quest’anno si è svolto in forma diffusa a Venezia, con proiezioni all’Auditorium Santa Margherita – Emanuele Severino e in altre sedi partner, tra associazioni culturali e musei. Il festival è realizzato con la collaborazione della Fondazione di Venezia e con il supporto dei partner Avani Rio Novo Venice Hotel, WeShort e UGO comunicazione. I premi sono organizzati grazie al contributo del Museo Nazionale del Cinema di Torino, CINIT - Cineforum Italiano, Municipalità di Venezia – Murano – Burano, Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza, Venezia Comics e con la partnership di due festival: le Giornate della Luce di Spilimbergo e il Religion Today Film Festival.
Insieme alle premiazioni, anche quest’anno la cerimonia di chiusura è stata impreziosita dalla performance musicale di Musicafoscari, il progetto di attività musicali di Ca’ Foscari attivo dal 2010 e diretto da Daniele Goldoni, il quale ha sonorizzato insieme a un ensemble di giovani musicisti un classico del cinema muto ‘breve’, Cops (Poliziotti, 1922) di Buster Keaton.
La Giuria Internazionale, composta dalla produttrice italiana Alessandra Infascelli, dalla regista francese Malou Lévêque e dall’art director britannica Barbara Biddulph, ha assegnato i premi principali del Concorso Internazionale che sono stati realizzati in prestigioso vetro di Murano dai mastri vetrai del Consorzio Promovetro Murano, gestore del marchio della Regione del Veneto Vetro Artistico ® Murano, storica realtà consortile che riunisce alcune delle più importanti vetrerie di Murano e Venezia.
Il Primo premio al miglior corto del Concorso è stato consegnato dalla giurata Alessandra Infascelli alla giovane regista Marie-Magdalena Kochová, allieva della FAMU, storica scuola di cinema di Praga che ha trionfato con il suo 3MWh con la seguente motivazione: Una storia che in poco tempo riesce a catturare l’attenzione dello spettatore costruendo l’angoscia di chi guarda, che prende per mano e lo conduce attraverso un viaggio alla scoperta della mente del protagonista, e infine che tocca un tema centrale per i tempi che stiamo vivendo: l’energia e il suo consumo, l’uso spesso sconsiderato che ne facciamo. Per l’originalità, la semplicità e la bellezza del linguaggio visivo e sonoro scelto dalla regista.
Il dibattito sulla sostenibilità, le energie rinnovabili e lo sfruttamento incontrollato dell’uomo sulla natura sono centrali nel nostro tempo e lo saranno sempre di più. Per la regista Marie-Magdalena Kochová ogni cosa è interconnessa e in 3MWh ha quindi deciso di unire mondi all’apparenza distanti: scienza e filosofia, razionalità e spiritualità. Dall’opera emerge un rifiuto simbolico dell’antropocentrismo e una riconciliazione con la propria mortalità e i propri limiti, anche se puramente illusori, poiché, come insegna il primo principio della termodinamica più volte citato nell’opera, “l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma a un’altra…”.
La Giuria ha assegnato inoltre la Menzione speciale “WeShort”, per l’opera che offre la migliore sperimentazione nei linguaggi cinematografici a Son del regista iraniano Saman Hosseinpour. Il premio, consegnato dalla giurata Malou Lévêque, è stato assegnato con la seguente motivazione: Un racconto coraggioso dal forte messaggio sociale. Il silenzio e le texture delle immagini sono senza tempo e illustrano questa storia contemporanea e la paura e la malinconia, sensazioni meravigliosamente espresse nel film. Il regista ha fatto l’importante scelta di portare sullo schermo questa storia particolarmente difficile per il contesto in cui nasce e la giuria ha voluto dedicargli una menzione speciale.
Son racconta il processo attraverso cui una madre riesce ad accettare l’identità di genere della figlia. Per farlo, l’opera si concentra sulle emozioni dei personaggi, riducendo all’osso i dialoghi e mettendo in scena una comunicazione non verbale avvolta nel silenzio, fatta di sguardi e gesti. Gli occhi sempre bassi della protagonista esprimono una rassegnazione che si scioglie con l’abbraccio commosso del finale, con cui il regista iraniano regala allo spettatore uno spiraglio di speranza e accettazione per il futuro.
La Menzione speciale “Museo Nazionale del Cinema”, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, è andato al corto d’animazione The Worst Kind of Pain di Ana Clara Miranda Lucena dall’Universidade de Brasilia. Il premio è stato consegnato dalla giurata Barbara Biddulph con la motivazione: Il racconto di una storia complicata e difficile, ma che viene presentata con una semplicità, una sensibilità e una delicatezza toccanti. Si evidenzia la vulnerabilità delle donne quando la società le ostracizza. C’è un ottimo utilizzo delle immagini per coinvolgere con successo il pubblico nel racconto di una storia femminile difficile, che è anche la storia di troppe donne nel mondo, ovvero quella di essere isolate, non comprese, quasi violentate durante un momento così complicato. Il cortometraggio della giovane regista brasiliana ha inoltre vinto la Menzione speciale “Venezia Comics” per la migliore animazione, assegnata dall’associazione Venezia Comics – rappresentata sul palco dal suo presidente Dario Ardossi – con la motivazione: Per le valenze artistiche e culturali che vanno oltre un’animazione apparentemente semplice ma molto suggestiva, per dare valore a un tema molto forte che dovrebbe essere affrontato maggiormente anche in Italia.
Il corto d’animazione The Worst Kind of Pain dà voce a un dolore spesso non conosciuto, o peggio taciuto, trasformandolo in immagini potenti e simboliche. La tecnica utilizzata da Lucena combina animazione tradizionale in stop-motion a quella digitale creando, in questo modo, un filo senza fine, un disegno che si amalgama a fotogrammi reali in una miscela potente e immersiva, capace di trasmettere con semplicità e grande consapevolezza una tematica ancora oggi spesso ignorata, quella della violenza fisica e psicologica che può consumarsi all’interno delle sale parto.
Il premio per la miglior sceneggiatura è invece stato assegnato da una giuria specifica, composta da Piergiorgio Paladin, Eduardo Fernando Varela e Giovanna Cordova, che ha deciso di premiare con la Menzione speciale “Ugo Comunicazione” il cortometraggio Punter del regista sudafricano Jason Adam Maselle, prodotto dalla Tisch School of the Arts della NYU. La motivazione del premio, consegnato da Piergiorgio Paladin, è la seguente: Una sceneggiatura che offre un buon ritmo alla narrazione, con un finale inaspettato, e che esprime il concetto dell’azzardo e della scommessa su tre livelli diversi. Quello del padre, che è a tutti gli effetti un gambler; quella del figlio che scommette sul padre comprando una torta che sa che se non viene mangiata in un tempo breve si scioglie; quella dello spettatore che scommette sul figlio e sul suo ruolo di potenziale esempio morale, ma che alla fine ruba la vincita con l’abbraccio. Punter ha inoltre vinto anche la Menzione speciale “Religion Today Fim Festival” per l’immersione spirituale e l’impegno sociale delle nuove generazioni, assegnata da una giuria composta da Andrea Morghen, Lisa Martelli e Giovanna Rech. Lisa Martelli ha consegnato il premio con la seguente motivazione: Per la sua capacità di trasformare un dramma sociale in un’esperienza cinematografica potente e immersiva con una regia che intreccia realismo e tensione emotiva, il film esplora il gioco d’azzardo come un vortice che travolge individui e famiglie. L’intensa interpretazione del giovane protagonista dona autenticità e profondità alla narrazione. Un film che non si limita a raccontare, ma scuote e coinvolge, lasciando un segno indelebile nello spettatore.
Il tentativo di connettersi con il proprio padre, un indebitato giocatore d'azzardo, da parte del figlio Brett, è al centro di Punter, opera che riflette sui limiti etici e morali che saremmo disposti a valicare per chi amiamo. Il regista non tenta di giudicare il comportamento dei suoi personaggi, quanto di capirli e mostrare al pubblico le conseguenze di un rapporto familiare complicato e contrastato. Il ritmo sincopato della narrazione tiene lo spettatore in perenne tensione e conduce a un finale dolceamaro inaspettato che porta a interrogarci sulla nostra posizione di figli: rompere il ciclo o diventare come i nostri genitori?
La Menzione speciale “Conservatorio di Vicenza” alla miglior colonna sonora, assegnata da una giuria apposita composta da Davide Tiso, Stefano Lorenzetti, Andrea Carli e Riccardo Tamai, è andata al corto d’animazione in stop-motion Dragfox della regista svizzera Lisa Ott. Il premio, consegnato dal compositore e multimedia designer Davide Tiso, è stato assegnato con la seguente motivazione: La colonna sonora spicca per la sensibilità e la cura con cui è stata realizzata, accompagnando il percorso narrativo con grazia e profondità. Una raffinata integrazione di musica e sound design sottolinea e valorizza i momenti significativi, enfatizzando l’emotività e il senso complessivo del cortometraggio. Un'opera completa ed emozionante, resa tale proprio dalla forza espressiva del suono.
Sam, un bambino in cerca della propria identità, viene guidato in un viaggio fantastico da Gingersnap, una misteriosa volpe canterina. Dragfox affronta con sensibilità il tema dell’identità di genere e dell’esperienza di crescita queer, risultando coinvolgente anche grazie alla maestria della regista nel maneggiare la tecnica della stop-motion. La colonna sonora gioca un ruolo fondamentale sia per l’atmosfera che per l’emotività della narrazione, utilizzando toni brillanti da cabaret e l’accompagnamento della London Gay Big Band.
La Menzione speciale “Le Giornate della Luce” per la miglior fotografia è stata assegnata da una giuria apposita composta da Donato Guerra, Silvia Moras e Luca Pacilio. La Menzione è andata a Mikołaj Piekarski, direttore della fotografia del corto polacco Here For You di Cezary Orłowski, premio consegnato da Donato Guerra direttamente al regista con la seguente motivazione: Per l’intenso lavoro sulle cromie, l’equilibrio dei chiaroscuri - nell’alternanza tra interni ed esterni -, la cura della composizione delle inquadrature e per il vibrante lavoro della macchina a mano, elementi che contribuiscono a creare immagini che si intonano naturalmente alla delicatezza del racconto, la menzione speciale del festival.
Here for you esplora l’amore in due forme, una piena di vita, l’altra soffocata dalla morte, attraverso la storia di Bartek, ragazzo affetto dalla sindrome di Down, e di suo madre, giunta agli ultimi giorni della sua vita e spaventata all’idea di abbandonare il figlio. Le scene con la madre, claustrofobiche e illuminate da una fredda luce blu, sono contrastate da quelle di Bartek e della sua nuova fidanzata, ariose e sommerse in un caldo arancione.
È stata invece la libanese Maria Sayegh a salire sul palco dell’Auditorium per ricevere la menzione speciale “Pateh Sabally” per la multiculturalità con il suo Match. Il premio, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano e Burano e dedicato al ragazzo del Gambia scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio 2017, è stato consegnato dal Presidente della Municipalità di Venezia, Murano e Burano Marco Borghi con la seguente motivazione: Un film che affronta la tragedia del traffico illegale di organi umani, vera piaga della povertà, e in soli 15 minuti ci rende partecipi di questo dramma attraverso l’interazione di persone “normali” e con immagini drammatiche e potenti.
Attraverso un’apparente riflessione sulla quotidianità libanese scandita dal traffico metropolitano, Match nasconde una critica alla cultura oppressa dal desiderio di arricchirsi. Con una storia che si muove su due direttive, quasi fosse un ciclo continuo, la regista denuncia la bassezza umana attraverso l’indifferenza con cui i personaggi parlano del traffico di organi, contrapposta alla lotta per la sopravvivenza che vive il protagonista dopo l’intervento.
Passando ai concorsi collaterali, è stato poi annunciato il vincitore della nona edizione del CINIT Music Video Competition, dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di scuole di cinema o di università da tutto il mondo. A trionfare tra i dieci finalisti è stato Cobra della russa Anastasia Romanovna Yaroshenko, allieva del VGIK. La giuria composta dal produttore e regista Giovanni Bedeschi, dalla giornalista Martina Buran e dal membro del direttivo di CINIT Giordano Giordani, ha assegnato il premio con la seguente motivazione: Il video di animazione si distingue per qualità artistiche e tecniche: il tratto illustrativo decisamente originale immerge lo spettatore in un vortice di suoni e colori, la perfetta sincronizzazione tra il ritmo del tema musicale e le immagini animate, con soluzioni creative sorprendenti e coerenti con l'atmosfera suggerita dal brano, non danno tregua agli occhi e alle orecchie.
È stato poi premiato il vincitore della dodicesima edizione del Concorso Scuole Superiori. Il premio è dedicato al miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo. Una giuria composta da studenti di Ca’ Foscari ha scelto di premiare, tra le dieci opere finaliste, Foundation del giovane regista australiano Jack Hinz che ha realizzato un lavoro su un avvocato che, stanco della propria vita, va a fare l’allevatore in quello che è considerato il più grande “santuario” per mucche dell’Australia. La motivazione è la seguente: Per aver saputo coniugare brillantemente una ricerca stilistica che mette in primo piano l’icasticità dell’immagine cinematografica a un tema di stringente attualità, ancora oggi troppo poco considerato.
Immagini della cerimonia di premiazione su Google Drive
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