Ca’ Foscari Short Film Festival

Al Ca' Foscari Short Film Festival l'inno alla disobbedienza di Roberto Catani

Venezia, 22 Marzo 2025. Tra gli ospiti principali del Ca’ Foscari Short Film Festival di quest’anno c’è Roberto Catani, animatore e illustratore marchigiano, protagonista di una masterclass nella terza giornata di festival. Durante l’incontro moderato da Andrijana Ružić sono state proiettate anche le opere dell’artista, divise in due blocchi per evidenziare i suoi cambiamenti stilistici.

Catani si è formato alla Scuola del Libro di Urbino, dove oggi è anche insegnante di disegno animato. Nei suoi lavori, spesso autobiografici, esplora la memoria personale con uno stile introspettivo. Dice di essere “condizionato dal cambiamento degli interessi culturali e artistici”, il che ha influenzato la sua evoluzione tecnica: negli anni Novanta utilizzava cartoncino nero e pastelli, mentre dal 2013 ha adottato carta bianca e pastelli ad olio. Durante la masterclass, Catani ha parlato molto del suo percorso artistico, a partire dalle maggiori influenze ricevute in gioventù. Si è sempre ispirato all’animatore russo Jurij Norštejn e da quando ha scoperto i suoi film, ha deciso di voler diventare un animatore: “Ho sempre sognato di fare animazione, ma la paura mi ha sempre fermato”, per questo il suo primo film dura un solo minuto.

Il primo blocco di cortometraggi comprende Il pesce rosso (1995), La sagra (1998) e La funambola (2002), accomunati dall’uso di gessetti su cartoncino nero. Il pesce rosso è l’unico suo film nel quale viene utilizzata la voce con la lettura di una poesia. La sagra nasce come un film che racconta le esperienze della sua infanzia, in particolare delle feste nel piccolo paesino vicino Jesi in cui ha vissuto. La funambola parla invece della maternità, riferendosi anche alla sua stessa madre; un’opera che ha segnato una svolta nella sua carriera, aprendogli molte porte e attirando l’attenzione del compositore canadese Normand Roger.

Il secondo blocco di cortometraggi comprende l’installazione La Lupa del 2006, che non aveva mai mostrato prima in sala. Creata per un’artista americana, Kristin Jones, sono disegni della lupa romana che sono stati proiettati per una notte sulle mura di contenimento del Tevere, a Roma. Catani lo descrive come un film importante perché segna un passaggio nella sua sperimentazione tecnica. Gli altri corti mostrati sono stati La testa tra le nuvole (2013), Per tutta la vita (2018) e Il Burattino e la Balena (2024). Quest’ultimo, presentato lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia, reinterpreta Pinocchio: “Un bambino che si rifiuta di essere uguale agli altri umani. Non vuole adeguarsi.” L’autore racconta come abbia impiegato anni per avere il coraggio di raccontare questa storia, un suo trauma scolastico personale. Questo corto ha anche una certa connotazione politica, infatti, come afferma l’autore, “Volevo fare un inno alla disobbedienza, perché le scelte politiche attuali ci stanno devastando”.

Catani ha poi raccontato anche del rapporto tra i suoi film e la musica. Nei suoi corti la colonna sonora è sempre originale, e spesso l’autore immagina prima la musica e poi i disegni; per farlo si avvale di collaboratori come Andrea Marignoni, con cui ha stretto un particolare rapporto di fiducia collaborando per La testa tra le nuvole e Per tutta la vita. Ha poi mostrato uno splendido filmato di come nascono i suoi disegni, il percorso progettuale di come realizza i suoi film: appunti, storyboard, musiche, character design, studi sui personaggi per la loro forma definitiva, coloratura con varie tecniche. Catani ha mostrato anche la tecnica del rotoscopio, utilizzato per Il Burattino e la Balena, che gli ha permesso di costruire dei personaggi in plastilina per studiare le ombre che vanno a colpire il viso e riprodurle perfettamente nel disegno.

Infine, sui suoi prossimi progetti afferma: “Io sogno di non fare più film di animazione, ma se rinascerà questa esigenza, ho un’idea nata dopo Il Burattino e la Balena.”. Per il grande dispendio di tempo ed energie che richiede la tecnica da lui utilizzata, vorrebbe infatti dedicarsi nel prossimo futuro ad altri tipi di progetti. Si è conclusa così una masterclass appassionante, attraverso la quale il pubblico dello Short si è potuto immergere nel racconto del processo creativo e nel mondo animato di Roberto Catani, in tutte le sue evoluzioni. 
 


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