Ca’ Foscari Short Film Festival

Il mondo di Casanova e Fellini: l'incontro con Gianfranco Angelucci

Venezia, 22 Marzo 2025. “Fellini c’è, nella forma di un suo stretto collaboratore”: queste le parole con cui il docente e critico cinematografico Anton Giulio Mancino ha aperto il programma speciale pensato per celebrare i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, ovvero Il mondo di Casanova e Fellini che è andato in scena nel pomeriggio della penultima giornata di festival. L’Auditorium ha infatti aperto le porte a un ospite d’eccezione: lo scrittore, regista, giornalista e docente Gianfranco Angelucci che è stato per molti anni amico e stretto collaboratore di Federico Fellini, tanto da scrivere per lui nel 1987 la sceneggiatura del film Intervista. 
Angelucci si è subito rivolto ai giovani in sala, raccontando come la proposta del suo professore di scrivere una tesi su Fellini si sia rivelata “una di quelle fortune che capitano una volta nella vita”, perché gli ha permesso di arrivare a conoscere personalmente il regista riminese, di cui è poi passato a dipingere il ritratto soffermandosi in particolare sul suo rapporto con la figura protagonista de Il Casanova di Federico Fellini (1976). La testimonianza, dettagliata e coinvolgente, è partita dai primi approcci di Fellini a un personaggio a lui “molto antipatico” e ha incluso alcuni aneddoti, come il momento in cui il sensitivo Gustavo Rol fece apparire nel taschino del regista una lettera scritta da Casanova in persona, il quale si rivolgeva a lui chiamandolo “capocomico” e gli offriva scherzosamente qualche consiglio erotico. 
La conversazione si è poi spostata su un progetto di Angelucci e Liliane Betti, che Mancino ha presentato come un’opera quasi paradossale, in quanto “backstage che viene prima del film stesso”. Si tratta del documentario E il Casanova di Fellini? (1975), del quale sono stati proiettati i primi minuti. L’iniziativa ha radunato alcuni tra i più grandi volti del cinema italiano, da Alberto Sordi a Marcello Mastroianni, per interrogarsi sulla figura di Casanova nelle sue mille sfaccettature, partendo dall’aspetto romantico e arrivando fino al grottesco. Il racconto di Angelucci del dietro le quinte de Il Casanova di Federico Fellini è proseguito con la descrizione del rapporto di Fellini con l’attore protagonista, Donald Sutherland, ma soprattutto dell’approccio geniale, quasi magico, del regista al film: “Federico ci doveva trasferire la propria anima […] voleva raccontare non il Casanova del cicaleggio, ma quello della fine di un mondo”.
L’ospite ha infine voluto lanciare un appello a “recuperare qualcosa che stiamo smarrendo: quello che i grandi artisti ci hanno dato”. Le ultime parole di Angelucci, dedicate al ricordo del grande regista e alla sua eredità, sono state seguite da un lungo applauso del pubblico che ha concluso così l’incontro. 


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