N. 54, 12/2024 - Femminismo e disarmo
DEP - Deportate, esuli, profughe. Numero speciale per il ventennale
Questo numero speciale dedicato a Femminismo e disarmo si apre con un editoriale che ripercorre la storia della rivista, la sua nascita, il suo progetto, i mutamenti della sua struttura, i temi affrontati nel corso degli anni e il loro costante intreccio.
I filoni principali di ricerca seguiti da DEP convergono in questo numero: la riflessione femminista ed ecofemminista sulla violenza bellica, il rapporto tra militarismo e distruzione planetaria, tra patriarcato e sviluppo degli armamenti.
Alla dimensione teorica il numero presta particolare attenzione a quella dell’attivismo – politico, giuridico, scientifico e poetico – in una prospettiva transnazionale e decoloniale.
Numero completo
Editoriale
Editoriale Vent'anni di DEP (2004-2024) | 854 K |
Singoli contributi
Indice | 119 K | |
Introduzione, Abolishing Nuclear Weapons, Abolishing War [ENG] di Ray Acheson | 795 K |
Ricerche
Parte prima: Riflessioni
Rebecca Rovoletto, Ecology of Disaster. Uno sguardo sulle eredità ecologiche del nucleare Quali tracce lascia la distruzione antropogenica nei complessi processi ecologici? Come comprendere la permanenza degli effetti traumatici dei disastri sui corpi viventi, umani e non umani, e sul corpo del pianeta? Il saggio contribuisce alle discussioni ecofemministe esplorando le “ecologie del disastro” attraverso la storia dei rifiuti delle tecnologie nucleari, sia militari che industriali. | 1.08 M | |
Sara De Vido, Il disarmo: riflessioni giuridiche femministe all'epoca di gravi crisi internazionali Il saggio chiarisce il significato di disarmo e controllo degli armamenti dal punto di vista del diritto internazionale, con l’obiettivo di mettere in discussione le narrazioni consolidate nella dottrina giuridica. Nella seconda parte si esamina l’impatto sproporzionato delle armi leggere e di piccolo calibro su donne e ragazze e si valutano, da una prospettiva di genere, gli strumenti giuridici disponibili per la loro riduzione. | 908 K | |
Emily Jones, Posthuman, Feminism and Disarmament [ENG] L’articolo propone un’analisi postumanista femminista che mira a smantellare le gerarchie tra esseri umani (di genere, razza, classe) e tra umano e non umano, delle nuove tecnologie militari e dei dibattiti sul disarmo, con particolare attenzione alla regolamentazione dei Sistemi d’Armi Letali Autonome. | 882 K | |
Stephen Milder, Cosa direbbe Petra Kelly? Ricordando il nuovo movimento per la pace degli anni '80 durante la guerra in Ucraina Stephen Milder riflette su quale sarebbe stata la posizione di Petra Kelly riguardo alla guerra in Ucraina, se fosse ancora in vita. Pur riconoscendo i limiti di tali ipotesi, Milder sostiene che Kelly avrebbe probabilmente enfatizzato il principio della difesa civile basata sulla mobilitazione di massa per un cambiamento sociale nonviolento. | 882 K | |
Carol Cohn, Felicity Hill e Sara Ruddick, L'importanza del genere per l'eliminazione delle armi di distruzione di massa “The Importance of gender for the elimination of weapons of mass destruction” Un testo classico sul rapporto tra genere e armi di distruzione di massa, il saggio è la traduzione del rapporto di Cohn, Hill e Ruddick per la Commissione sulle Armi di Distruzione di Massa del 2005. | 0.92 M |
Parte seconda: Attivismo e scritture
Silvia Alfonsi, La guerra chimica e la vita tragica di Clara Immerwahr Il saggio indaga le ragioni del suicidio di Clara Immerwahr, chimica e moglie di Fritz Haber, celebre chimico e premio Nobel (1918), che sperimentò e sviluppò il gas utilizzato a Ypres nel 1915. Infatti, esistono testimonianze che per Clara, il gas tossico rappresentava “un segno di barbarie che corrompeva una disciplina destinata a offrire nuove prospettive di vita”. | 1.08 M | |
Bruna Bianchi, Scienziate contro il nucleare. Per una scienza femminista, decoloniale, delle comunità (1956-2012) L'articolo traccia il profilo biografico e scientifico di Charlotte Auerbach (genetista), Rachel Carson (biologa), Alice Stewart e Rosalie Bertell (epidemiologhe), impegnate nella ricerca sulle conseguenze delle radiazioni sull'ambiente e sulla salute umana. L'articolo si concentra sul loro “attivismo scientifico” per informare ed educare il pubblico affinché potesse partecipare alle decisioni politiche. | 3.03 M | |
Laura Branciforte, Reti e connessioni transnazionali del pacifismo antinucleare negli anni Ottanta: attivismo femminile in Inghilterra, Italia e Spagna Negli anni '80 l’installazione dei cosiddetti Euromissili diede origine a una delle maggiori mobilitazioni nella storia contemporanea europea. Il movimento si diffuse non solo nei cinque paesi in cui furono installati gli Euromissili, ma anche in altri, come la Spagna, dove ciò non avvenne. | 3.78 M | |
Jon Coburn, “It provoked the question: Did women do anything for peace before?”: Historical Amnesia and the Disappearing Memory of Women's Antinuclear Activism [ENG] L'articolo indaga la storia trascurata dell’attivismo antinucleare femminile negli Stati Uniti, marginale rispetto ai movimenti femministi e pacifisti. Attraverso l’analisi di Women Strike for Peace e dei campi di pace degli anni '80, l’articolo evidenzia il valore degli studi sulla memoria per comprendere le comunità dei movimenti sociali, nonostante la frammentazione storica. | 0.95 M | |
Guido Samarani, Song Qingling e le attività del Comitato cinese per la pace nei primi anni Cinquanta Alla fine del 1949, poco dopo la nascita della Repubblica Popolare Cinese, fu creato il Comitato cinese per la difesa della pace mondiale. Tra i protagonisti del Comitato cinese spicca Song Qingling, vedova di Sun Yat-sen. Nei primi anni Cinquanta Song guidò delegazioni cinesi, contribuì all'organizzazione delle Conferenze per la pace Asia-Pacifico e svolse un ruolo decisivo nella lotta contro la guerra nella fase iniziale della Guerra Fredda. | 822 K | |
Rebecca H. Hogue, Anaïs Maurer, La poesia antinucleare delle donne del Pacifico: mettere al centro i saperi indigeni Questo articolo esplora il ruolo delle donne indigene del Pacifico nella lotta contro il nucleare, presentando un archivio inedito di poesie e sottolineando il loro contributo al dibattito internazionale sul nucleare. Queste poesie sfidano anche la tendenza nelle Relazioni Internazionali a privilegiare il linguaggio tecnico, proponendo invece un discorso politico che valorizza le esperienze emotive e le conoscenze indigene. | 1.02 M | |
Velma García-Gorena, The Mexican Antinuclear Movement: the Madres Veracruzanas and the Struggle to Close the Laguna Verde Plant [ENG] Il Messico è uno dei pochi paesi del Sud del mondo che utilizza la tecnologia nucleare per produrre energia elettrica. La centrale nucleare di Laguna Verde, operativa dal 1988, si trova vicino alla città portuale di Veracruz, nel Golfo del Messico. Dopo l'incidente di Chernobyl nel 1986, emerse un movimento antinucleare guidato dal gruppo di madri Madres Veracruzanas. Alla fine, il governo messicano rispose con misure di cooptazione e coercizione e la centrale di Laguna Verde continua a operare ancora oggi. | 2.66 M | |
Lisa Marchi, "And I am not very pleased / I am not pleased”: Peacefighting in Contemporary US Feminist Poetry [ENG] L'articolo esplora la tradizione del “peacefighting” nella poesia femminista statunitense contemporanea concentrandosi sulla rappresentazione delle proteste contro la guerra. L'autrice analizza le opere di Denise Levertov, Joy Harjo, June Jordan e Lucille Clifton, mostrando come la loro poesia diventi un terreno di confronto tra forze imperialiste ed emancipatorie. | 0.90 M |
Documenti
Helen Caldicott, La follia nucleare: quello che possiamo fare Il brano è tratto dall’opera di Helen Caldicott "La follia nucleare. Le centrali e gli armamenti" uscita nel 1981. In esse l'autrice narra la propria esperienza nel movimento, soffermandosi sulle modalità di mobilitazione, le azioni di protesta, la propaganda. | 841 K | |
Voci e fonti del pacifismo femminista degli anni '80. L'esperienza della rivista spagnola "En pie de Paz" La rivista “En pie de Paz”, fondata in Spagna nel 1986 da un collettivo di attiviste e attivisti impegnati nel movimento pacifista, fu uno spazio importante di informazione, attivismo e denuncia contro la escalation militarista in corso in quell’epoca in Spagna, in Europa e nel mondo. | 7.38 M | |
Voci dal tribunale contro le armi nucleari e tutti gli strumenti di distruzione di massa, Norimberga, 18-20 febbraio 1983 Dal 18 al 20 febbraio 1983 si svolsero a Norimberga i lavori del Tribunale voluto dai Verdi per condannare tutte le armi di distruzione di massa “all’Est e all’Ovest”. I documenti che proponiamo in traduzione italiana sono: la Prefazione di Petra Kelly ai materiali preparatori, il rapporto del Comitato giuridico sulla politica nucleare a proposito della illegalità delle armi nucleari e l’appello all’azione che concluse i lavori del tribunale. | 1.81 M | |
A Nuclear Free and Independent Pacific. Attivismo femminile transoceanico 1981-1985 Negli anni Ottanta la rivista “Peace News” del War Resisters' International seguì con attenzione lo sviluppo dei movimenti di lotta contro i test nucleari americani e francesi negli atolli del Pacifico. Gli articoli dimostrano che l’esperienza di Greenham Common pose le basi per la creazione di una “solidarietà transoceanica” tra pacifiste inglesi e attiviste indigene dell’area pacifica. | 1.02 M | |
Nativi americani e attivismo antinucleare negli scritti di Winona LaDuke Winona LaDuke è una delle principali attiviste in difesa dei diritti dei nativi nordamericani. I suoi articoli degli anni Ottanta e Novanta documentano il “colonialismo nucleare” statunitense nelle riserve nordamericane. | 808 K | |
Ray Acheson, Armi autonome e patriarcato In questo scritto, attingendo ampiamente dalla riflessione femminista su militarismo, scienza e tecnologia, Ray Acheson, responsabile della Women International League for Peace and Freedom per il disarmo, analizza l’origine, la natura e i rischi delle armi autonome. | 921 K |
Interventi, resoconti, recensioni
Indici DEP 2020-2024
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Last update: 19/12/2024