Lesbos2174|Λέσβος 2174 
Asteroide Amor 2024 - AA@FEM

Lunedì 9 dicembre 2024, ore 20.00 
Spazio Punch - Giudecca

progetto, scrittura e voce Ilenia Caleo
creazione sonora Martina Ruggeri aka Bunny Dakota
cura dello spazio e delle luci Alexandre Roccoli
ph. Jakob Khrist
produzione Ménagerie de Verre dans le cadre de la Carte Blanche à Alexandre Roccoli 2022
Memorie: Lynn Margulis, Beatrice Busi, Carla Lonzi Manifesto di Rivolta FemminileSaffoVNS Matrix Bitch Mutant Manifesto, Anna Tsing, MacaoHelen HesterXenofemminismoAstrida Neimanis Hydrofeminism, Karl Marx e Friedrich Engels Manifesto del Partito Comunista, Valerie Solanas Manifesto SCUM, Monique WittigRedstockings ManifestoGilbert, Sapp, Tauber A symbiotic view of life, Joreen The Bitch Manifesto, Paul PreciadoRote ZoraMarcus Rediker

Lesbos2174
Crediti: Jacob Khrist

“Le lesbiche volanti sono tornate”. Un manifesto poetico, l'idea di un ‘ionoi’ transcorporeo, tattile, sensibile. Come dire noi? Immaginiamo ‘noi’ ma in un tempo/spazio del futuro. L'acqua si alza, e frammenti di archivio arrivano diffratti da manifesti trans/femministi del passato, a ondate. L’archivio è mobile e instabile, infestato di spettri, come la nostra memoria. La fogna lesbica è la nostra infrastruttura rivoluzionaria. L’acqua pullula di sostanze tossiche e microrganismi vibranti. Nessun confine tra i nostri corpi.

Ilenia Caleo

Dal 2000 lavora come attrice, performer e dramaturg nella scena contemporanea, collaborando con diverse compagnie e registe/i, tra cui Motus, Lisa Ferlazzo Natoli, Davide Iodice. Con Silvia Calderoni ha dato vita ad atelier nomadi di ricerca su pratiche performative. Tra i loro progetti KISS (2018) e “The present is not enough” (2022). Nel 2021 hanno fatto parte di Flu水o, progetto crossdisciplinare vincitore di Italian Council (2020). Filosofa di formazione, si occupa di corporeità, epistemologie femministe, sperimentazioni nelle performing arts, nuove istituzioni e forme del lavoro culturale. È ricercatrice all’Università IUAV di Venezia e cofondatrice del Master Studi e Politiche di Genere dell'Università Roma Tre. È autrice di “Performance, materia, affetti. Una cartografia femminista” (Bulzoni, 2021) e ha e co-curato “In fiamme. La performance nello spazio delle lotte 1967/1979” (b-r-u-n-o, 2021). Attivista del Teatro Valle Occupato e nei movimenti dei commons e queer-femministi, è cresciuta politicamente e artisticamente nella scena delle contro-culture underground e dei centri sociali.

Bunny Dakota

Bunny Dakota (Martina Ruggeri) nasce in una vecchia città di fronte al mare, da cui scappa in cerca di guai e esseri simili con cui congiungersi e confondersi. Fonda nel 2005, con Erika Z. Galli, Industria Indipendente, collettivo di arti performative e visive. Bunny Dakota crea ambienti e paesaggi, dando vita a universi immaginari aperti da abitare insieme, reinventa generi e mescola estetiche traducendo in suoni il battito della realtà. Traccia mondi fittizi fatti di sud, droni, suoni macchinici, elettricità, alte maree, magia nera, beat, sensualità scomposta, commistionati con parola poetica e cinematografica, registrazioni quotidiane e archivi sonori. Negli anni performa in festival e club e crea con Industria Indipendente l’happening MERENDE_queer oasis di cui è dj resident e maîtresse.

Last update: 19/12/2024