Best Regards 
Teatro Ca' Foscari a Santa Marta 2023, Asteroide Amor

Venerdì 3 marzo 2023, ore 20.00 
Teatro Ca' Foscari a Santa Marta

di e con Marco D'Agostin 
testi Chiara Bersani, Marco D’Agostin, Azzurra D’Agostino, Wendy Houstoun
luci Giulia Pastore
scene Andrea Sanson, Simone Spanghero 
produzione VAN
coproduzione KLAP Maison pour la danse à Marseille, Rencontres Chorégraphiques de Seine Saint-Denis, CCN2 de Grénoble, ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione

Best regards
Crediti: Alice Brazzit

“Dear N, You were too much.”: così inizia la lettera mai recapitata che Wendy Houstoun scrisse al suo amico e collega Nigel Charnock, pochi giorni prima che lui morisse, nell’agosto del 2012. Nigel era stato uno dei fondatori dei DV8 - Physical Theatre negli anni Ottanta; aveva poi proseguito in solitaria come performer e coreografo, dando vita a una serie di formidabili assoli. Per chi lo ha conosciuto lui era, esattamente come nelle parole di Wendy, “too much”. Con i suoi spettacoli, esplosioni ipercinetiche in cui il canto, la danza, il grido, l’improvvisazione, la finzione e la realtà palpabile della performance restavano sospesi su vuoto abissale, ha allargato le maglie del genere “danza contemporanea” ed è sembrato incarnare alla perfezione quella possibilità dell’arte che David Foster Wallace avrebbe chiamato “failed entertainement” (“intrattenimento fallito”). In lui tutto era energia, desiderio, volontà. Eppure, come disperatamente ripete nel suo solo “One Dixon Road”, “there’s nothing else, it’s nothing, nothing”: “non c’è nient’altro, niente, niente ha senso”. Il mio incontro con lui, avvenuto nel 2010, ha segnato in modo netto il mio modo di pensare la danza. Nigel rappresentava ai miei occhi la possibilità che in scena tutto potesse accadere ed esplodere. “Best Regards” è la lettera che scrivo, con otto anni di ritardo, a qualcuno che non risponderà mai. All’ombra del tempo scaduto, e sotto la luce che Nigel continua a proiettare sulla scena di chi oggi danza, facciamo risuonare un ritornello martellante, spieghiamo di fronte ai nostri occhi un foglio bianco e chiediamoci: come la cominciamo, questa lettera impossibile?

Marco D'Agostin

Marco D'Agostin

Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, vincitore del Premio Ubu 2018 come miglior performer under 35. Nel triennio 2022-2024 è artista associato del Piccolo Teatro di Milano. Il suo lavoro si interroga sul ruolo e il funzionamento della memoria, e pone al centro la relazione tra performer e spettatore. Dopo una formazione con maestri quali Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Rosemary Butcher, Wendy Houstoun, Emio Greco, ha iniziato la propria carriera come interprete danzando, tra gli altri, per Claudia Castellucci / Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez, Tabea Martin, Sotterraneo. Dal 2010 a oggi ha presentato i suoi lavori in molti festival e teatri europei (tra cui Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis, Théâtre de La Ville a Parigi, Kampnagel ad Amburgo, Les Brigittines a Bruxelles, The Place Theater a Londra, Sala Hiroshima a Barcellona, Tanzhaus a Zurigo, Schaubühne a Lipsia, SESC Pompeia a San Paolo, Santarcangelo Festival, Romaeuropa Festival, Vie Festival, Torinodanza, OperaEstate). Dal 2019, su invito di Boris Charmatz, è uno dei venti danzatori del progetto “XX Dancers for the 20th Century”. Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per la Biennale College. Nell’estate 2021 ha debuttato con due nuove creazioni: “Best Regards”, nel programma della Biennale di Venezia, e “Saga”, realizzato con il supporto del programma New Settings della Fondazione Hermes.

Last update: 30/08/2023