N. 41-42, 01/2020 - Donne disarmanti
DEP - Deportate, esuli, profughe
Questo numero doppio di DEP si apre con il saggio di Anna Bravo Storie da scoprire, storie da ricordare pubblicato per la prima volta nel 2009 sulla rivista “Parolechiave”, in ricordo della studiosa che ha fatto parte del Comitato scientifico della nostra rivista fin dalla sua nascita nel 2004. Segue la rubrica Ricerche, composta da una parte monografica a cura di Catia Confortini e da una parte miscellanea. La parte monografica raccoglie alcune delle relazioni presentate al convegno Donne disarmanti, promosso da DEP nel novembre 2018 e dedicato ai movimenti femminili contro il nucleare. Nella parte miscellanea saggi, documenti e testimonianze affrontano in parte temi e discipline nuove e in parte riprendono e sviluppano temi già trattati nei precedenti numeri. La rubrica Finestra sul presente è dedicata al tema del rapporto tra genere, generazioni e cambiamento climatico, tema che sarà ripreso nel prossimo numero miscellaneo.
L’immagine ritrae un’attivista mentre scavalca la recinzione del Seneca Army Depot in Romulus, New York (circa 1983). Lo scatto è di Dorothy Marder, Dorothy Marder Collection (DG 233), Swarthmore College Peace Collection.
Numero completo
N. 41-42, 01/2020 - Numero doppio | 5.69 M | |
Indice | 94 K | |
Introduzione | 655 K | |
Anna Bravo, Storie da scoprire, storie da ripensare Poco tempo fa ci ha lasciato Anna Bravo, membro del comitato scientifico di DEP. In sua memoria ri-pubblichiamo il saggio Storie da scoprire, storie da ripensare – originariamente comparso sulla rivista “Parolechiave”, 40, 2009, pp. 99-120 – che tocca temi cruciali per la nostra rivista. | 819 K |
Singoli contributi
Ricerche
Parte monografica
Catia Confortini, Introduction | 683 K | |
Catia Confortini, Arms and the Women: The Women’s International League for Peace and Freedom on Disarmament, 1945-1975 Questo saggio ricostruisce le politiche sul disarmo della Women’s International League for Peace and Freedom dal 1945 al 1975. L’organizzazione ha sostenuto il disarmo totale e universale sin dalle sue origini nel bel mezzo della prima guerra mondiale. Non sarebbe corretto pensare a questa posizione come statica, irriflessiva o idealista. Piuttosto, le posizioni di WILPF riguardo alle cause della guerra, alla militarizzazione, all’accumulo di armi e alla loro eliminazione sono diventate sempre più profonde e critiche nei confronti delle basi ideologiche, politiche ed economiche dell’ordine postbellico. | 782 K | |
Bruna Bianchi, “Eravamo commosse dalla sincerità del Papa”. La missione di Women Strike for Peace a Roma, aprile 1963 Si sofferma anche sulle convinzioni che hanno animato il movimento WISP e, soprattutto, sulle caratteristiche del suo attivismo. Dalla ricerca emerge che, che mentre le WISPers si rivelarono flessibili, creative e audaci, nelle pacifiste italiane prevalsero le divisioni e non riuscirono a cogliere e dare impulso all’innovativo messaggio del papa. | 517 K | |
Silvia Camilotti, Pro o contro la bomba atomica. Riflessioni intorno al saggio di Elsa Morante Secondo Elsa Morante, qual è il ruolo degli scrittori, della letteratura e più in generale dell’arte nella visione che emerge dal testo della conferenza, tenutasi nel 1965, intitolata “Pro o contro la bomba atomica?” A partire dal dibattito di quegli anni su temi di urgenza politica, Morante riflette sul ruolo dello scrittore, o poeta, di fronte ai cambiamenti sociali, esprimendo una visione problematica e non priva di contraddizioni che è influenzata dal clima intellettuale di quel periodo storico. La bomba atomica diventa per lei un’occasione di espressione, oltre che una metafora, di un disagio che oscilla costantemente tra le tendenze alla resa e uno spirito combattivo e tenace. | 708 K | |
Rin Odawara, Anti-Nuclear Movement and ‘Motherhood’ in Post-War Japan: A Feminist Perspective Il movimento pacifista e antinucleare nei cinquant’anni che seguirono alla fine della Seconda guerra mondiale è caratterizzato dal concetto di “maternità”. Mentre le madri come “pacificatrici e protettrici dei bambini” nella realtà, ma anche concettualmente, hanno guidato il movimento sin dal suo inizio nel negli anni Cinquanta, le femministe hanno espresso la loro preoccupazione per l’enfasi sul ruolo “tradizionale” di genere. Tuttavia, nel contesto dei movimenti per la pace e contro il nucleare nel Giappone postbellico, nella relazione tra il concetto di “maternità” e il femminismo, possiamo cogliere il potenziale rivoluzionario del concetto di “maternità” per la sua capacità di spostare la sfera privata verso quella pubblica. | 1.06 M | |
Catherine Eschle, Research Note: Racism, Colonialism and Transnational Solidarity in Feminist Anti-Nuclear Activism Questo breve articolo presenta la mia ricerca sulle modalità con cui le gerarchie razziali e coloniali che sono state riprodotte e/o contestate all’interno dell’attivismo femminista antinucleare occidentale durante la guerra fredda – e si sofferma in particolare sugli sforzi per plasmare relazioni di solidarietà con attiviste nel Sud del mondo. Dopo aver analizzato brevemente la letteratura di riferimento, descrivo la rete britannica che è alla base del mio progetto di ricerca Women working for a Nuclear Free and Independent Pacific (WWNFIP) e mi concentro sulle rappresentazioni delle identità sia delle partecipanti britanniche sia delle donne del Pacifico di cui cercavano di sostenere le lotte. | 1.38 M | |
Benedikte Zitouni, Distruzione planetaria, ecofemministe e politiche di trasformazione nei primi anni ’80 Racconterò una storia di rabbia, paura e gioia. Rabbia che oggi, se ci guardiamo indietro, sentiamo stranamente assente (stranamente perché il nostro presente non è molto migliore di quello degli anni Ottanta). Paura che, quando compare, assomiglia al senso di colpa che proviamo quando affrontiamo le questioni ecologiche: la colpa come la paura sono paralizzanti, ma la paura è stata affrontata e superata (e noi possiamo impararlo). Gioia che, se e quando si verifica oggi, gioia collettiva, delle masse, dei piccoli gruppi che resistono e fanno politica insieme, è grandemente sottovalutata (dobbiamo riconsiderare la gioia). Ecco perché voglio raccontarne la storia, non per aggiungere del sentimentalismo, ne abbiamo già in abbondanza, ma per aggiungere genealogie ai movimenti ecologici e a quelli delle persone comuni, genealogie a cui possiamo attingere in molti di più. | 636 K |
Parte Miscellanea
Diana Barreto, De monasterios a prostíbulos. Las primeras instituciones femeninas en el sistema sexo/género hispano-latino, durante el siglo XVI Dopo la caduta di Tenochtitlan, il nuovo governo di Città del Messico decise nel 1538 di fondare contemporaneamente due istituzioni per le donne a Città del Messico: un convento di suore e un bordello. Prostituta, suora o moglie erano i tre ruoli che il sistema di genere/sesso ispanico-latino imponeva alle nuove donne ispaniche. Questo articolo descrive e analizza alcuni dei processi e meccanismi sociali e culturali attraverso i quali i colonizzatori e gli evangelizzatori introdussero il sistema sesso/genere dei loro luoghi di origine, nella colonizzazione dell’America nel XVI secolo. | 833 K | |
Mayumi Mizutamari, Michiko Ishimure e i “popoli nomadi” Il saggio è dedicato all’attività di Michiko Ishimure (1927-2018), autrice premiata e critica sociale nota per aver sensibilizzato l’opinione pubblica sul problema dell’avvelenamento da mercurio a Minamata e che traspose nell’opera letteraria Kugai Jodo (“Paradiso nel mare del dolore”). La malattia di Minamata paralizza il sistema nervoso centrale e causa difetti alla nascita. Nel 1968, dopo migliaia di casi di intossicazione e centinaia casi di morte, il governo riconobbe la responsabilità della la Chiso Corp. che per anni scaricò mercurio nella baia di Minamata. | 184 K | |
Pia Masiero, “The tree is saying things in words before words”: form as theme in Richard Powers’ The Overstory The Overstory di Richard Powers, il romanzo vincitore del Premio Pulitzer 2019, è un’opera molto ambiziosa che intende sollevare l’attenzione sulla vita degli alberi proponendo un modo eco-centrico di essere che ruota attorno all’estensione dei concetti di azione e creatività. Il saggio si concentra sulle forme con cui Powers ha cercato di dare voce all’altro da umano. In particolare, presenta la strutturazione della trama secondo la metafora estesa dell’albero e il suo funzionamento retorico secondo la forma parabolica. Questi macro principi sono tradotti in due micro-scelte – quella di un narratore non umano e il presente come tempo prevalente – che sostengono e rispecchiano le preoccupazioni tematiche del romanzo. | 785 K |
Documenti
Bettina Brentano von Arnim, Il libro del re, traduzione e cura di Silvia Alfonsi L’ultima parte del Libro del re di Bettina Brentano che qui proponiamo per la prima volta in traduzione italiana, si compone di numerosi resoconti delle visite nelle Familienhäuser fatte dall’istitutore svizzero Heinrich Grünholzer (1819-1873) su incarico della stessa Bettina Brentano: sui mestieri dei familiari, i guadagni e le spese, lo svolgimento della vita, il tipo di abitazioni e scuole. Furono visitate nel complesso trentadue Stüben abitate da centotrenta persone di cui settantuno bambini. | 0.99 M | |
Claire Goll, La licenza (1918), traduzione e cura di Camilla Lunardelli Nel 1918 in Svizzera a Frauenfeld presso la casa editrice Huber uscì la raccolta di racconti Die Frauen erwachen (Le donne si risvegliano), Il tema prevalente è il trauma dei reduci e la barriera invalicabile che la guerra erige tra uomini e donne. Fidanzate, mogli, madri, figlie ed infermiere, accolgono in sé l’esperienza di guerra e il trauma di coloro che tornano dal fronte mutilati nel corpo e sconvolti nella mente. Pubblichiamo qui in traduzione italiana Der Urlaub, il quarto racconto della raccolta. | 721 K | |
Gertrud Woker, Effetti nocivi della radioattività (1965), a cura di Bruna Bianchi Gertrud Woker (1878-1968), biochimica e tossicologa – di cui la rivista ha pubblicato un profilo biografico (Suriano 2017) e, in traduzione italiana, una parte della sua opera del 1932 Der Kommende Gift-und BrandKrieg und seine Auswirkungen über die Zivilbevölkerung (Bianchi-Corazza-Zabonati 2017) – in questo intervento al Convegno internazionale tenutosi a Roma nell’ottobre 1965 (Donne, lavorate per la pace 1965, pp. 19-24), si sofferma sulle drammatiche conseguenze delle sperimentazioni nucleari e del processo della fissione nelle centrali atomiche. | 1.59 M |
Testimonianze
Rebecca Rovoletto, Il lato femminile dei conflitti territoriali. Appunti di viaggio in Abya Yala | 843 K |
Una finestra sul presente. Genere, generazioni e cambiamento climatico
Recensioni, interventi
Last update: 06/11/2024