N. 38, 11/2018 - Confini: la riflessione femminista
DEP - Deportate, esuli, profughe
Claude Monet, Marine, Pourville 1881
I confini, linee tracciate per segnare una differenza e renderla normativa, negli ultimi anni sono stati al centro della riflessione femminista. Intesi come costruzioni ideologiche che generano identità e definiscono relazioni di potere, i confini – geografici, culturali, religiosi, linguistici, di genere, di specie – sono stati di volta in volta rivelati, attraversati, sfidati.
Sempre presente o sottesa nei saggi pubblicati nella nostra rivista – ricordiamo in particolare i numeri dedicati alle guerre moderne, all’ecofemminismo e alla questione animale – la riflessione sui confini è stata messa a tema per la prima volta al convegno che DEP ha promosso nel novembre 2017 e di cui pubblichiamo gli atti in questo numero speciale. Esso si divide in due parti: la prima parte è dedicata alle Esperienze e alle riflessioni, la seconda alle Scritture. Studiose di vari ambiti disciplinari: storico, letterario, filosofico, giuridico, si interrogano sul significato dei confini e sulla possibilità di travalicarli da una prospettiva di genere.
Numero completo
Singoli contributi
Introduzione | 695 K |
Esperienze e riflessioni
Rada Iveković, Donne e profughi. Superare i confini Chi sono gli alleati delle donne oggi nelle loro lotte per i loro diritti e per il miglioramento della loro condizione? Quando, come accade oggi, si presenta un altro gruppo che richiede il suo posto al sole e che viene respinto, questo si ripercuote sulla situazione delle donne. I nostri alleati naturali – e la nostra chance – sono questi stessi esuli. | 790 K | |
Bina Fernandez, “Sconfinatori” e “sconfinatrici” queer. Complicità pragmatiche, indiscrezioni e sovvertimenti Questo saggio analizza l’esperienza queer fornendo un focus sui richiedenti asilo LGBTQIA e, allo stesso tempo, considera i modi attraverso i quali il “queering” come punto di vista epistemologico possa essere usato per mettere in discussione il sistema globale stato-centrico. Nella parte conclusiva sostiene che un approccio queer alle migrazioni debba ruotare attorno ad una politica di assenza di confini. | 857 K | |
Pàmela De Lucia, Gayatri Chakravorty Spivak: “A Borderless World”? Sulla base degli studi più recenti di Gayatri Chakravorty Spivak, questo saggio si sofferma sulla questione dei confini, ovvero sulla possibilità di un mondo senza confini. Attualmente solo il capitale non ha confini, ma è gestito in modo che i confini restino importanti. Allora l’unica possibilità di un mondo senza confini dipende dalla giustizia economica. | 813 K | |
Francesca Casafina, Modernità, colonialità e genere. Conversazione a più voci dall’America Latina Nella prima parte il saggio prende in considerazione le riflessioni della filosofa argentina María Lugones sul genere e la colonialità, e in particolare la sua teoria sul “sistema moderno-colonial de género”; nella seconda parte estende queste riflessioni al femminismo decoloniale, all’interno del dibattito attuale sull’oppressione di “razza” e di genere nell’America Latina. | 745 K | |
Dagmar Wernitznig, Borders and Prisms of Gender, War, and Politics Then and Now: The International Congress of Women in The Hague in the Spring of 1915 – Topicalities for Our World and Millennium Facendo riferimento alle categorie di attraversamento e sfida dei confini e ai parametri del pacifismo femminista e al transnazionalismo, questo saggio analizza il Congresso internazionale delle donne all’Aia (28 aprile-1 maggio 1915) e in particolare i suoi sviluppi. Queste pacifiste, suffragiste e femministe sfidarono lo status quo patriarcale, il militarismo e la diplomazia dominata dagli uomini. | 705 K | |
Marta Verginella, La mobilità femminile tra confini politici e nazionali nell’area alto-adriatica tra Ottocento e Novecento La tradizionale emigrazione giornaliera delle donne dalle zone rurali di Gorizia, Trieste e dell’Istria verso i centri urbani per vendere pane o altri prodotti sollevò inquietudini in particolare tra i leader sloveni di classe media. Le donne che attraversavano il confine etnico rappresentavano una minaccia all'integrità del corpo nazionale a cui le donne appartenevano. | 798 K |
Scritture
Augusta Molinari, Superare i “confini” della scrittura. Corrispondenze femminili e rapporti coniugali in alcuni epistolari contadini della Grande Guerra Attraverso lo studio di cinque epistolari, il saggio si propone di cogliere il ruolo che ha avuto la Grande Guerra in Italia nel ridefinire le relazioni di genere e le gerarchie patriarcali nel mondo contadino. La familiarità con la pratica della scrittura acquisita durante la guerra da parte di donne scarsamente alfabetizzate riuscì a superare la staticità dei ruoli sessuali e incrinò il dominio patriarcale. | 815 K | |
Anna Scacchi, Sconfinamenti: intersezioni di razza, genere, classe e sessualità nelle opere di Nella Larsen La vita e l’opera di Larsen sono profondamente segnate dalla violenza materiale ed epistemica dei confini. La critica normalmente ha isolato un paradigma di oppressione nella sua analisi, mentre una lettura basata sull'intersezionalità offre uno strumento migliore per indagare la complessità della ricerca identitaria in "Passing". | 758 K | |
Margherita Giacobino, Per quelle di noi che vivono sul margine. I confini nel pensiero e nella poetica di Audre Lorde La poeta e attivista Audre Lorde ha avuto una profonda influenza sul pensiero femminista. Focalizzando l’attenzione sulla molteplicità delle differenze (di genere, colore, sessualità, classe, età, salute), tra individui e gruppi, e sull’intersezione delle oppressioni, ha anticipato ed ampliato il tema dell’intersezionalità. Il saggio esplora il suo pensiero sul tema dei confini tra le differenti identità e oppressioni. | 745 K | |
Jolanda Guardi, Superare i confini. Trasgressione e travestimento in Hanān aš-Šayh Innaha Lundun, ya ‘azīzī Questo saggio discute i concetti di travestimento e mimetizzazione come un tentativo di sovvertire l’opposizione arabo/inglese in Hanān aš-Šayh’s Innaha Lundun, ya ‘azīzī (Solo a Londra). L’autrice libanese segue le storie di tre personaggi che cercano di superare i confini della migrazione. In questa prospettiva, travestirsi significa vivere al confine per mettere in discussione la società occidentale con il suo binarismo eteronormativo. | 799 K | |
Alessandra Consolaro, Sconfinamenti poetici. Genere e identità nella scrittura hindi delle poete ādivāsī Jacinta Kerketta e Nirmala Putul Il saggio presenta due scrittrici Hindi ādivāsī appartenenti alle cosiddette popolazioni indigene o tribali dell’India. Nirmala Putul, infermiera, nella sua poesia musicale mette in discussione i concetti di "sviluppo" e "progresso". Jacinta Kerketta, giovane giornalista e poeta dello Jharkhand, nelle sue composizioni poetiche esprime il dolore e la rabbia delle società tribali e discute la condizione delle donne ādivāsī. | 787 K |
Last update: 06/11/2024