N. 7, 07/2007 - Internamenti e deportazioni femminili tra storia e memoria
DEP - Deportate, esuli, profughe
Deportate in un campo di lavoro sovietico, elaborazione di un disegno di Helene Celmina
http://lpra.vip.lv/celmina/19.html
Questo numero riprende a approfondisce alcune tematiche già affrontate nei numeri precedenti, in particolare la deportazione nei campi sovietici – trattata qui nei suoi aspetti giuridici e attraverso la ricerca della giustizia – e ne affronta di nuovi.
Tra i temi che compaiono per la prima volta: la condizioni delle donne internate in Italia e in Austria nella Grande guerra e la soppressione della memoria, fino agli anni Ottanta, in Ungheria tanto della deportazione nei campi sovietici quanto di quella nei campi nazisti.
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Singoli contributi
Ricerche
M. Ermacora, Le donne internate in Italia durante la Grande Guerra Durante il primo conflitto mondiale migliaia di civili di nazionalità austriaca ed italiana furono internati nelle regioni d'Italia più lontane dal fronte. Tra questi civili c'erano molte donne, allontanate, come gli uomini, con l'accusa di spionaggio o di sentimenti antipatriottici. Dopo una prima massiccia fase di internamenti, operata dall'esercito italiano nei territori ex austriaci occupati nel 1915, gli internamenti ripresero dopo la disfatta di Caporetto. Utilizzando la documentazione militare, l'articolo esplora le motivazioni degli allontanamenti forzati, l'esperienza delle internate, i loro sentimenti di fronte alla privazione dei diritti. | 163 K | |
A. Salomoni, Per una ricerca su verità e giustizia. L'esperienza di Lidija Cukovskaja L'intervento propone alcune note di lettura dell'opera letteraria e critica di Lidija Kukovskaja (1907-1996), scrittrice poetessa attiva nella difesa dei diritti civili in Urss. Nel racconto Sofja Petrovna (inverno 1939-1940), descrisse il processo di assuefazione che porta alla perdita di sensibilità davanti all'ingiustizia. La mancata edizione del racconto, negli anni della destalinizzazione, spingerà la Kukovskaja ad intraprendere un originale percorso di lotta contro la rimozione del passato, in coerente continuità con il ruolo che lo scrittore - custode della norma etica e difensore della verità - aveva nella storia dell'intelligencija. | 234 K | |
D. Bockowski, Gli aspetti giuridici della deportazione sulla base dei documenti sovietici Il saggio affronta il tema delle condizioni di vita e di lavoro della popolazione polacca deportata nelle regioni settentrionali dell'Unione Sovietica o nei kolchoz dell'Asia Centrale a partire dal 1939, quando l'Unione Sovietica occupò parte della Polonia. L'analisi si sofferma sugli aspetti giuridici della deportazione attraverso i provvedimenti emessi dal governo e dal partito. Particolare attenzione viene dedicata alla condizione dei giovani e dei bambini, ancora oggi assai poco nota. | 247 K | |
R. Fritz - Doreen Eschinger, Memory Crossroads. Remembering the Holocaust in Hungary after 1945 L'articolo si chiede le ragioni della lunga rimozione dell'Olocausto dalla memoria collettiva ungherese dal 1945 fino all'apertura dei due musei sull'Olocausto a Budapest all'inizio del XXI secolo. Nonostante l'occupazione nazista in Ungheria avesse causato l'uccisione di circa mezzo milione di ebrei, la memoria dell'Olocausto fu soppressa per lungo tempo, rimanendo un argomento tabù anche dopo la presa del potere nel 1948 da parte dei comunisti. Solo dopo gli anni Ottanta si aprì un forte dibattito pubblico, qui esemplificato attraverso i concetti sottesi ai due musei. | 82 K | |
A. Vardy, Forgotten Victims of World War II: Hungarian Women in Soviet Forced Labor Camps Tra la fine del 1944 e l'inizio del 1945 migliaia di giovani donne dai 15 anni in su furono deportate dall'Ungheria orientale verso campi di lavoro sovietici. Per periodi dai due ai quattro anni furono obbligate a vivere nelle condizioni più primitive ed atroci, lavorando in miniere di carbone ed in fattorie collettive. La maggior parte di queste donne non sopravvisse. Quelle che vi riuscirono ritornarono con infermità, malattie fisiche e psicologiche. Al loro ritorno furono trattate dal regime comunista come criminali di guerra e fu proibito loro di parlare di questa terribile esperienza. Fu soltanto dopo la fine del regime comunista, quando il loro destino fu rivelato grazie ad interviste e studi pubblicati in Ungheria, che poterono ottenere risarcimenti. | 169 K | |
S. Graziani, La sessualità durante la Rivoluzione Culturale: il caso dei Zhiqing Per approfondire l'analisi delle esperienze della "gioventù educata" (zhiqing) mandata nelle campagne durante la rivoluzione Culturale Cinese, questo articolo analizza il complesso processo di costruzione delle identità di genere. L'obiettivo è quello di valutare come e con quale scopo la retorica rivoluzionaria e l'erosione del concetto di genere abbiano influenzato la gioventù nella delicata fase dell'adolescenza durante la Rivoluzione Culturale. Metteremo in luce non solo come la vita affettiva dei giovani e la loro maturazione sessuale siano state influenzate dal discorso dominante sulla sessualità, ma anche come la Rivoluzione Culturale rappresenti qualcosa di più di un mero rigetto della femminilità. | 64 K |
Documenti
Il memoriale di Nina Loss. Agosto 1916 a cura di M. Ermacora. L'occupazione dei territori ex-austriaci da parte delle truppe italiane dopo il maggio del 1915 fu accompagnata da una severa politica di internamenti motivati da esigenze di carattere politico e militare. Il documento che proponiamo è il memoriale che Nina Loss, giovane donna di Canal San Bovo (Trentino orientale), inviò nell'agosto del 1916 alle autorità militari italiane per ottenere il rimpatrio da Alessandria, dove era stata internata. Nina rivendica la propria innocenza e denuncia l'operato delle truppe italiane nei territori occupati. | 39 K | |
The Road to Death, di Arnold Toynbee [ENG] a cura di B. Bianchi. The Road to Death è il titolo del terzo capitolo dell'opera di Arnold Toynbee, Armenian Atrocities. The Murder of a Nation, pubblicata a Londra nel 1915. L'opera, basata su una documentazione vastissima, rappresenta una delle fonti più importanti per la ricostruzione del genocidio armeno. Toynbee dimostrò la determinazione e la pianificazione del genocidio ed individuò i responsabili nei membri del partito dell'Ittihad. Il terzo capitolo, che riproduciamo integralmente, è dedicato alla deportazione di donne, bambini ed anziani. | 61 K | |
Maria Piaz. Corrispondenza da Katzenau, 1916-1917 a cura di L. Palla. Maria Piaz Dezulian (1877-1971) fu una delle promotrici del turismo in Val di Fassa agli inizi del Novecento. Di sentimenti filo-italiani, Maria fu arrestata dalle autorità austriache nell'aprile del 1915 perché aveva favorito la diserzione di due giovani trentini; in seguito soffrì la prigionia nelle carceri del tribunale di Trento, l'internamento a Katzenau e poi il confino a St. Johann in Pongau. Ritornò a casa nel febbraio del 1918. Vengono qui riprodotte le prime lettere di Maria ai figli durante il suo internamento a Katzenau. | 96 K | |
L'internamento dei cittadini di origine giapponese nell'analisi di E. Rostow [ENG] a cura di B. Bianchi. Lo scritto di Eugene V. Rostow (1912-2002): The Japanese American Cases. A Disaster, fu pubblicato per la prima volta in "The Yale Law Journal" nel giugno 1945. Rostow definì il trasferimento forzato dei cittadini americani di origine giapponese della costa occidentale degli Stati Uniti in numerosi campi di concentramento un provvedimento "affrettato, non necessario e sbagliato", che violava i diritti previsti dalla costituzione. Le argomentazioni avanzate nel 1945 dall'autorevole giurista saranno determinanti per il movimento che condurrà al riconoscimento dei torti subiti dai cittadini di origine giapponese e al risarcimento approvato nel 1982. | 201 K | |
The Jews in the Eastern War Zone 1916 [ENG] a cura di S. Tiepolato. Nel 1916 l'American Jews Committee pubblicò il volume The Jews in the Eastern War Zone, con lo scopo di portare all'attenzione della comunità internazionale un dramma che si stava consumando nell'Europa orientale: l'escalation di violenza contro le comunità ebraiche e le espulsioni di massa di migliaia di ebrei dai territori di residenza. I passi riprodotti illustrano la campagna di brutalizzazione condotta dal Ministero della Guerra e dall'armata zarista contro gli ebrei che vivevano nelle province occidentali dell'impero zarista e nei territori occupati della Galizia austriaca. | 55 K |
Interviste e testimonianze
Sopravvissuto a Mauthausen. Testimonianza di Luciano Battiston | 81 K | |
Nei campi di concentramento fascisti di Rab - Arbe e Gonars | 184 K | |
Minorenni immigrati e richiedenti asilo nel Comune di Venezia | 114 K |
Strumenti di ricerca
Le espulsioni di massa degli ebrei russi durante la Grande Guerra a cura di S. Tiepolato | 141 K | |
Le atrocità nella prima guerra mondiale. Saggio storico-bibliografico a cura di O. Uberegger | 174 K |
Discussioni
Uno dei temi centrali affrontati dalla rivista è quello della negazione dei diritti civili e politici attraverso la legge, un problema che ci ha condotto a misurarci con le riflessioni di Giorgio Agamben. Nel febbraio del 2007 la rivista ha organizzato un seminario interno per discutere il suo testo Stato di eccezione (Bollati Boringhieri, Torino 2003), ed ha proposto ad un giovane studioso di filosofia politica (Dino Costantini) e a due docenti dell'Università di Venezia, un filosofo (Giuseppe Goisis) ed un giurista (Lauso Zagato), di commentarlo. Nel prossimo numero, assieme ad altri interventi, auspichiamo di poter ospitare anche le riflessioni del professor Agamben.
L'eccezione coloniale di Dino Costantini. | 115 K | |
A proposito dello stato di eccezione di Lauso Zagato. | 168 K | |
Stato di eccezione di Giorgio Agamben: alcune questioni di Giuseppe Goisis. | 37 K |
Recensioni
Last update: 08/10/2024