N. 9, 09/2008 - Numero miscellaneo 
DEP - Deportate, esuli, profughe

Questo numero miscellaneo riprende, con ottiche più specifiche, alcuni temi già trattati: l'internamento dei cittadini di nazionalità nemica durante la Seconda guerra mondiale, lo "stato d'eccezione" in riferimento alla politica coloniale, la persecuzione nazista dei Testimoni di Geova. Affronta altresì questioni nuove, come la deportazione della popolazione cecena, inguscia e tedesca in URSS nel 1944-1945 e i bambini-soldato, ma soprattutto un'inedita forma di profuganza, determinata non da guerre e occupazioni militari, ma dallo sviluppo.

Esemplificativo è a tal proposito il saggio sull'India. Anche la presentazione dell'attività e delle riflessioni di Ruth Fry si colloca dentro una nuova prospettiva: quella di considerare non solo le vittime, ma anche i tentativi di tradurre in prassi idee e politiche radicalmente alternative a qualsiasi forma di potere e di violenza. Nella rubrica Discussioni Sandro Mezzadra e Marcello Flores discutono con l'autore il volume A ferro e fuoco (2007) di Enzo Traverso.

Numero completo

Singoli contributi

Ricerche

file pdfSilvana Bartoli, Monache in Esilio
È giusto avere fede nella fede degli altri? Certamente inattesa da parte di monache di clausura, la domanda è all’origine di quel rifiuto dell’obbedienza cieca, che consente alla comunità di Port-Royal di avviarsi sul cammino pericoloso della fede responsabile. La religione “raisonnable” diventa infatti il principale capo d’accusa che consente alla gerarchia ecclesiastica di esiliare le ribelli più pericolose e chiedere al re la distruzione dell’abbazia.
330 K
file pdfBruna Bianchi, Anna Ruth Fry e il relief work (1914-1926)
Questo saggio traccia un profilo di Anna Ruth Fry, la pacifista britannica che dal 1914 al 1923 fu segretaria del War Victims Relief Committee, un Comitato organizzato dalla Society of Friends per andare in aiuto ai civili in vari paesi sconvolti dal conflitto. Il saggio inoltre si sofferma sui suoi scritti pacifisti e specialmente sull’articolo del 1923 dal titolo: Women’s Responsibilities with Regard to International Problems che è riprodotto nella sezione Documenti.
733 K
file pdfMax Paul Friedman, The U.S. Internment of Families from Latin America in World War II
Durante la Seconda guerra mondiale gli Stati Uniti organizzarono la deportazione di migliaia di civili tedeschi, italiani e giapponesi dall’America latina e li internarono in campi di detenzione. Sospettati di fare opera di spionaggio o di propaganda a favore delle potenze dell’Asse, in maggioranza si rivelarono completamente innocenti. Questo saggio si occupa delle famiglie coinvolte nella deportazione e dell’impatto sulla gente comune di politiche sicuritarie adottate sulla base dell’identità collettiva.
502 K
file pdfSilvina Campo, Reflexiones sobre la deportación en la prensa asociacionista comunista (1944–1958)
Questo saggio analizza il modo in cui le pubblicazioni delle organizzazioni degli ex combattenti nella Resistenza affrontarono il tema della deportazione negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. L’attenzione è rivolta in particolare alla Association National des Anciens Combattants de la Résistance Française (ANACR) e alla sua pubblicazione quindicinale “France d’Abord”. Il periodo considerato è quello che va dal 1944 al 1958, ovvero gli anni del governo provvisorio, quando l’esistenza della Quarta repubblica si rivelò assai problematica.
438 K
file pdfAlessandra Rognoni, La deportazione di ceceni e ingusci del 1944 nelle testimonianze femminili
Nel febbraio 1944 circa 500.000 persone, tra ceceni e ingusci, popolazioni che avevano opposto resistenza al processo di sovietizzazione, furono forzatamente trasferite dai soldati sovietici nelle steppe dell’Asia centrale. Il saggio ricostruisce le vicende della deportazione sulla base di numerose interviste a deportate raccolte a Mosca tra il 2004 e il 2006. Le testimonianze rivelano che quella terribile esperienza, non solo non indebolì tradizioni culturali e fede religiosa, bensì le rafforzò.
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file pdfFabian Klose, Lo stato di necessità coloniale come radicalizzazione della situazione nelle colonie
Questo saggio riprende un capitolo della tesi di dottorato Diritti umani e violenza nelle colonie. Uno studio comparativo della guerra di decolonizzazione in Kenia e in Algeria attualmente in corso di pubblicazione in inglese presso l’Istituto Storico Germanico di Londra. Il saggio affronta il tema dello stato di eccezione coloniale durante le guerre di decolonizzazione in Kenia (1952-1956) e in Algeria (1954-1962). Attraverso la dichiarazione dello stato di emergenza e l’introduzione di leggi eccezionali di vasta portata, Francia e Gran Bretagna legalizzarono la radicalizzazione della violenza nelle colonie.
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file pdfSerena Vicario, L’india, le grandi dighe, i profughi
Negli ultimi decenni in India la costruzione delle grandi dighe ha causato enormi danni ambientali e lo sfollamento di milioni di persone, in maggioranza donne e bambini. Esse hanno dovuto lasciare la propria terra e reinsediarsi altrove subendo un progressivo impoverimento materiale e culturale. Per opporsi a questo processo (Development Induced Displacement and Resettlement) sono sorti movimenti ecologisti in cui le donne hanno rivestito un ruolo cruciale.
551 K
file pdfCristina Gervasoni, Lo sfruttamento militare dell’infanzia
Sulla base degli studi e delle testimonianze apparse in lingua italiana, il saggio traccia un quadro delle dimensioni e delle cause del fenomeno dei bambini soldato, si sofferma sul reclutamento e l’addestramento e illustra la normativa internazionale con le sue criticità. Il saggio inoltre introduce l’intervista a John Baptist Onama, ex bambino soldato, che compare nella rubrica Interviste.
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Documenti

file pdfRuth Fry, Women’s Responsibilities with Regard to International Problems
a cura di Bruna Bianchi. In questo articolo del 1923 Ruth Fry, segretaria onoraria della Friends’ War Victims Relief Committee traccia un quadro dei problemi internazionali più gravi (movimenti di popolazione, distruzioni materiali, ecc.). L’autrice sottolinea l’importanza del relief work nel processo di riconciliazione e si sofferma sulla necessità dell’impegno femminile nelle questioni internazionali.
366 K
file pdfRitornata dalla Russia. Il memoriale di Margarete S., 1945-1949
a cura di Matteo Ermacora. Margarete S., giovane contadina di Karschau (Prussia Orientale), fu deportata in un campo di lavoro sovietico nel febbraio del 1945; oltre 200 mila civili tedeschi furono deportati in Unione Sovietica a titolo di “riparazione” per i danni subiti durante l’occupazione nazista durante la guerra; di questi, oltre 100 mila non fecero più ritorno. Il memoriale, scritto nel 1952, descrive l’esperienza della deportazione, la durezza delle condizioni del campo di lavoro (la fame, il pesante lavoro in miniera e nei kolchoz), le relazioni tra i deportati e l’attesa della liberazione, avvenuta nel 1949.
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file pdfRicostruzione di una controversia francese
a cura di Dino Costantini. I complessi rapporti esistenti tra storia, memoria, politica e giustizia costituiscono da tempo un argomento di vivace discussione pubblica in Francia. L’approvazione da parte del parlamento francese della Loi n° 2005-158 du 23 février 2005, che al suo articolo 4 imponeva per legge una lettura positiva dell’esperienza coloniale francese in Nord Africa, ha rinvigorito il dibattito, che si è esteso progressivamente all’insieme delle cosiddette "lois mémorielles", coinvolgendo direttamente la comunità degli storici. Si presenta qui, a seguito di una sintetica ricostruzione della controversia conclusasi con il ritiro del contestato articolo, una selezione di documenti prodotti dai principali attori coinvolti.
516 K

Interviste e testimonianze

Discussioni

Ritorna la rubrica Discussioni, che per questo numero ha come proprio oggetto il bel libro di Enzo Traverso, A ferro e fuoco La guerra civile europea 1914-1945, pubblicato dal Mulino nel 2007. Abbiamo chiesto allo storico Marcello Flores e al filosofo Sandro Mezzadra di proporci una nota critica sul testo, e ad Enzo Traverso di rispondere alle sollecitazioni così raccolte. Ne sono nati i tre testi che abbiamo qui il piacere di pubblicare e che, cogliendo l'occasione del commento, toccano alcuni dei fondamentali nodi interpretativi della storia del Novecento: la violenza e le sue antinomie, rappresentate dai paradigmi alternativi della vittima e del resistente; il ruolo delle ideologie e quello degli intellettuali, sospesi tra mitologia e storicità; il significato dell'eredità comunista e antifascista, la possibilità di un loro riscatto e la tentazione di una loro condanna; il carattere mondiale di un'esperienza europea, ovvero la tensione verso una comprensione non eurocentrica della storia.

I testi sono brevi ed incisivi, e dunque non resta qui a noi che lasciare la parola direttamente ai loro autori.

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Last update: 17/04/2024