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153 articoli

Genesis of the indian popular cinema: The Eighties - part one

Prima parte del sesto e conclusivo articolo dedicato alla genesi del cinema popolare indiano. Sulla tela del quadro polico, sociale ed economico del paese, il critico Iqbal Masud traccia i contorni del cinema nei turbolenti anni 80, il decennio che vede il progressivo declino etico e qualitativo della produzione popolare. Lingua: inglese.

Il disorientamento e l'ignoranza - intervista a Takashi Miike

Miike Takashi, una delle voci più interessanti del panorama cinematografico giapponese degli ultimi anni, parla del suo cinema, sospeso e ellittico, costantemente in bilico fra rottura, distruzione e continuità.

Genesis of the indian popular cinema: The Seventies - part two

Seconda parte dell'articolo di Iqbal Masud sul cinema popolare degli anni Settanta, quando il romanticismo della vecchia scuola cede il passo al Nuovo Eroe, emblematicamente incarnato da Amitabh Bachchan, che si propone come Anti-eroe dalla multiforme personalità. Lingua: inglese.

Favole per adulti - Conversazione con Takashi Miike, Courmayeur 1999

Ospite al Festival di Courmayeur del 1999, Takashi Miike parla del suo cinema frenetico e provocatorio, ma anche profondamente morale, caratteristiche chiaramente disinguibili nella scelta dei soggetti, nello stile e nel processo produttivo del regista.

Genesis of the indian popular cinema: The Seventies - part one

Prima parte del quinto articolo che Iqbal Masud ha dedicato alla genesi del cinema popolare. Il decennio in questione è ora quello degli anni Settanta, periodo particolarmente burrascoso per l'India; nel mondo cinematografico suona a morto la campana del romanticismo della vecchia scuola e perfino il film mitologico assume toni malevoli. Lingua: inglese.

Genesis of the indian popular cinema: The Sixties - part two

Seconda parte del quarto articolo che Iqbal Masud ha dedicato alla genesi del cinema popolare indiano. Al centro dell'attenzione è il cinema degli anni Sessanta che, nonostante un certo declino qualitativo, sarà ricordato per aver saputo cogliere la "visione cosmica" di un'antica cultura e la "visione bizzarra" delle forze che da essa stavano nascendo. Lingua: inglese.

Masaoka Kenzō

Masaoka Kenzō (Ōsaka, 1898-1956) fu uno degli animatori fra i più prolifici e noti nel panorama dell'animazione giapponese. Dopo gli studi di musica e pittura sia giapponese che occidentale, decise di avviare la carriera nel mondo della cinematografia e fu assunto dalla Makino Production di Kyōto. Qui lavorò come assistente di Makino Shōzō e come scenografo, collaborando anche con registi quali Kinugasa Teinosuke. La sua carriera lavorativa all'interno di grandi studios si concluse nel 1932, quando Masaoka fondò la propria casa di produzione, la Masaoka Eigasha.

Genesis of the indian popular cinema: The Sixties - part one

Il quarto articolo della serie dedicata alla genesi del cinema popolare indiano, di Iqbal Masud, ha come oggetto il cinema degli anni Sessanta che, in diversa forma e grado, non ignora la difficile realtà del paese in questo decennio. È proprio in questi anni che il cinema "inizia un dibattito ideologico con la cultura che lo ha nutrito". Lingua: inglese.

Manabe Hiroshi: la follia delle parti

Componente del gruppo polemico "Il gruppo dei tre animatori" fondato nel 1958, Manabe Hiroshi spaziò da un'animazione astratta a una figurazione tradizionale, mostrando nei suoi lavori una continua ricerca di sperimentazioni sempre più audaci.

Modernità del Wuxiapian

Il wuxiapian, influenzato dai maestri King Hu e Zhang Che, resta ancora oggi tappa imprescindibile per i registi hongkonghesi, dimostrando la sua modernità.

Genesis of the indian popular cinema: The Fifties - part two

Seconda parte del terzo articolo di Iqbal Masud dedicato al cinema popolare indiano. L'influsso della cultura urbana sull'industria cinematografica degli anni Cinquanta, l'epoca d'oro del cinema, si evidenzia sia sul piano economico che sul piano ideologico. Lingua: inglese.

L'identità in frantumi - Conversazione con Kurosawa Kiyoshi

Regista capace di spaziare dall'horror al dramma, dall'erotico all'action, e poi ancora alla commedia, apparentemente senza logica preferenziale, Kurosawa Kiyoshi firma opere che rappresentano spesso delle pietre miliari per gli ambiti nei quali si inseriscono. Accanto a questa frenetica attività, l'insegnamento in una scuola di cinema e l'impegno come critico e saggista concorrono a definire quello che sembra essere il suo unico obiettivo: l'inquieta ricerca del senso stesso del cinema.