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Yanagimachi Mitsuo: il crimine della sopravvivenza

Che differenza c'è tra le aree rurali del Giappone e dell'Asia, solcate da profonde ferite ancestrali, e le tecnocrati Tōkyō e Hong Kong, patinate e abilmente concepite a immagine di videogame? Nessuna. Nel cinema di Yanagimachi, si tratta comunque di ricettacoli di solitudini...

L'uomo, un Dio - Conversazione con Yanagimachi Mitsuo

Yanagimachi Mitsuo, più di ogni altro regista giapponese, ha sempre cercato di lavorare in totale indipendenza. Di conseguenza, la sua filmografia è piuttosto magra, ma anche eclettica e intensa, sempre focalizzata sulla ricerca di un'identità culturale giapponese.

Yanagimachi Mitsuo - un breve profilo

Tra gli esordienti degli anni settanta, Yanagimachi Mitsuo ha avviato la sua carriera registica al di fuori delle majors, producendo e distribuendo da sé quasi tutti i titoli della propria filmografia.

Satira sociale e studio psicologico: Yanagihara Ryōhei

All'interno del programma generale de "Il gruppo dei tre animatori", il lavoro di Yanagihara Ryōhei si pose come mediatore fra la sperimentazione tecnica di Manabe Hiroshi e il genio crudele ed irriverente di Kuri Yōji, grazie alla sua satira pungente e allo studio psicologico.

Yamamura Kōji: la poetica del mezzo elettronico

Yamamura Kōji (1964), ragazzo prodigio dell'animazione giapponese, ha esordito a soli tredici anni. Ora quest'artista è un idolo fra i giapponesi più giovani grazie anche a Pacusi, un'eccentrica creatura 3D che incarna la loro cultura.

Conversazione con Yamamura Kōji

Conversazione con Yamamura Kōji, tra i principali esponenti della nouvelle vague dell'animazione giapponese.

"Un cinema libero". Incontro con Wakamatsu Kōji

Il 15 novembre 2005 il regista giapponese Wakamatsu Kōji ha fatto visita al Dipartimento di Studi sull'Asia Orientale dell'Università Ca' Foscari di Venezia per un incontro con studenti e docenti. Wakamatsu era di passaggio a Venezia prima di recarsi a Torino, invitato al Torino Film Festival con il suo ultimo film 17sai no fūkei - Shōnen ha nani wo mita no ka (Il panorama dei diciassette anni – Che cos’ha visto il ragazzo?), nella sezione fuori concorso.

Il ritorno dei mutanti

Incontro con Tsukamoto Shin'ya, Venezia 1997.

A soli quattordici anni - e con una 8mm - incomincia l'attività di Tsukamoto Shin'ya, oggi probabilmente tra i giovani autori giapponesi più noti in Occidente.

Hai Xian

La Cina contemporanea raccontata attraverso il rapporto tra un poliziotto e una prostituta, aspirante suicida.

Tsukamoto Shin'ya

A soli quattordici anni Tsukamoto ha tentato di sperimentare con una 8 mm una personale idea di cinema visionario al quale ha poi dato graduale compiutezza nel corso della sua ormai ventennale carriera. Lo hanno aiutato anche i suoi primi studi di pittura a olio, una certa esperienza nell'ambito pubblicitario e la libertà creativa di cui dispone.

Hongqi Piao

Un esercizio a suo modo calligrafico sul concetto di fanatismo, che aggredisce con l'arma dell'ironia l'intero apparato simbolico della propaganda maoista, ricollocando sulla scena della Pechino cantierizzata e modernizzata d'oggi le giovani "guardie rosse".

Un serpente di giugno

Rinko Tatsumi è una silenziosa e riservata donna sulla trentina che lavora come consulente telefonica a una linea di emergenza presso un ente che si occupa di igiene mentale. In un'umida e sgradevole giornata di giugno Rinko riceve una strana lettera al cui interno trova delle foto che la ritraggono mentre è dedita ad atti di autoerotismo.