Asiamedia

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Frammenti amorosi nella luce del neon

Millenium Mambo è un'opera volutamente franta, rapsodica, fatta di brevi illuminazioni e di momenti di stasi. Calata profondamente nella contemporaneità, è la sinfonia malinconica del presente inafferrabile.

Il palloncino bianco

Il palloncino bianco è un film che non solo si interroga sul concetto di realismo, ma come molti altri film iraniani lavora sulla dimensione del desiderio e sui meccanismi della delusione e delle attese tradite, per trasmettere allo spettatore una sottile sensazione di solitudine.

Itō Daisuke, il grande appassionato dei movimenti di macchina

Itō Daisuke nasce il 13 ottobre 1898 a Uwajima, nella prefettura di Ehime. Dopo un iniziale interesse per il teatro, nel 1920 entra nella scuola per attori della Shōchiku dove studia sceneggiatura e diventa allievo di Osanai Kaoru. Quindi si unisce al dipartimento di sceneggiatura della compagnia e poi alla sua sezione di dramma contemporaneo.

Such'Wi-In Bulmyŏng

Un altro inquietante film di Kim Ki-deok, Address Unknown, un film che parla di un abisso senza significati comprensibili, in cui il mondo va avanti, l'uomo e la sua carne ci stanno dentro, sbalestrati, e ci muoiono pure. Un film strano, e perfino scomodo...

La superficie delle cose - Conversazione con Jia Zhang Ke, Adriaticocinema 1999

"Amo riprendere la superficie delle cose, senza entrare in esse. Perché, filmando una superficie, riesco a captare umori, contrasti, respiri: lasciandoli trasparire, ma senza stimolarli ad uscire."

Boli Shaounu (Glass Tears)

Pellicola d'esordio della regista hongkonghese Lai Miu-suet.

Duro a morire: Devdas 2002

Commento al film Devdas (2002), diretto da Sanjay Līlā Bhansālī, la più recente trasposizione cinematografica della vicenda tratta dal romanzo omonimo dello scrittore bengalese Sharatchandra Chattopadhyay (1876-1938) e assurta a straordinaria popolarità con il Devdas del 1935 di P.C. Barua.

Hou Hsiao-Hsien Negli anni '90

Sovente sono state attribuite a Hou Hsiao-hsien, soprattutto riguardo ai suoi primi film, delle etichette a rischio di equivoco e di fraintendimento: tra di esse, quelle di nostalgico e di tradizionalista. Lo sviluppo del cinema di Hou impone una definitiva revisione critica di simili categorie, revisione che non intende procedere a una loro rimozione, quanto piuttosto a un approfondimento, a una sondatura della loro effettiva complessità.

Dâyere (Il cerchio) - Speriamo che non sia femmina

Una lettura di Dâyere (Il cerchio) anti-kiarostamiana. Per sottolineare come il rigido e didascalico impianto allegorico della pellicola sia necessario per trasmettere senza tentennamenti, come diceva Truffaut, un'idea di cinema e un'idea di mondo.

Scout ♀ Man (Pain)

Al regista non interessa spiegare i meccanismi che presiedono al funzionamento dell'industria del sesso, ma piuttosto metterne in scena la fascinazione.

Primavera, estate, autunno, inverno… E ancora primavera

Un film atipico fra quelli di Kim Ki-deok, Primavera, Estate, Autunno, Inverno …e ancora Primavera ci risparmia la sua ormai famosa e raccapricciante violenza, e il pesante martirio che spesso infligge ai suoi personaggi femminili. Qui questi elementi sono mitigati (anche se non del tutto assenti) in una storia sul ciclo della vita analizzato da un punto di vista 'buddhista'.

Zhantai - Platform

Zhantai ha le ambizioni di un affresco storico (dieci anni di vita cinese dal '79 all'89), ma si racconta in miniature abitate da "piccoli" uomini e "piccole" cronache.