RCF

Il mega flop di Megalopolis (e altre storie)

Megalopolis di Franci Ford Coppola è il film che ha catalizzato la maggior parte delle attenzioni nelle scorse settimane. Assieme a Joker: Folie à Deux, ha diviso critica e pubblico tra sostenitori e detrattori, senza via di mezzo. Non potevamo non farci una puntata di Groucho!

Questo buzz attorno al film più atteso del ventesimo secolo ci ha spinto a fare la prima puntata speciale di questa stagione di Groucho. Ed è speciale per due motivi: perché non è legata a un festival - com'è d'uopo per il format - e perché è un po' più lunga e corposa del solito.

Era un'occasione da non perdere perché Megalopolis è un film che era già leggendario prima ancora di essere girato; il Chinese Democracy del cinema moderno, entrato nella testa di Francis Ford Coppola già alla fine degli anni Settanta ed entrato in produzione nel 2019, è costato al regista 140 milioni, messi di tasca propria dopo la vendita della sua azienda vinicola. Un progetto annoso, roboante, pretenzioso e presuntuoso, naufragato mille volte nel mare di dubbi dei produttori e realizzato alla fine con le sole forze di Coppola, più che ottantenne, deciso a prenderne in mano le redini e a concedersi una totale libertà artistica.

Megalopolis narra la storia di Cesar Catilina, un architetto di successo ma fondamentalmente incompreso: un genio capace di vincere il Nobel, un uomo che ha il potere di fermare il tempo, ma che viene costantemente ostracizzato dalle istituzioni e in parte anche dal pubblico. Ecco allora che per realizzare la sua utopia, la città di Megalopolis, Catilina deve ricorrere a tutto il suo potere e a tutte le sue forze, lottare contro ogni ostacolo per ergersi alfine vittorioso. La storia di Megalopolis città, quindi, è la storia di Megalopolis film, in un vortice metanarrativo che è tanto palese quanto fastidioso, al punto che il figlio di Cesar Catilina si chiamerà Francis.
Ma fin qui niente di particolarmente originale; il quid di questa pellicola è, o dovrebbe essere, l'impianto narrativo più che la storia narrata; Coppola non segue un percorso lineare, aggiunge elementi a blocchi e li inserisce all'interno di riflessioni più grandi sulla vita e sulla decadenza morale che è ovviamente una critica alla società dei nostri giorni; e attorno a questo costruisce un panorama visivo spettacolare fatto di luci abbaglianti, elementi che si scompongono e si ricompongono, architetture futuristiche e immagini che si bloccano, sequenze che scorrono al contrario e poi riprendono il flusso; tutto un insieme di elementi che riempiono lo schermo in un orgasmo di ipertrofia cinematografica che urla la sua voglia di grandiosità.

Ascolta la nostra recensione integrale

Qui sotto trovate l'episodio speciale (che potete cercare anche su Spotify, YoTube ed Apple Podcast). Non potevamo però esaurirlo con la sola recensione di Megalopolis, e abbiamo perciò deciso di aggiungere un commento a Il robot selvaggio e uno a La misura del dubbio, entrambi passati per le sale cinematografiche tra settembre e ottobre.

E il nuovo Joker, invece, com'è?

Se avete prestato attenzione, sapete già cosa ne pensiamo: Joker: Folie À Deux è stato presentato in concorso a Venezia 81 e ovviamente ci abbiamo dedicato la necessaria attenzione nella puntata dedicata ai film con due protagonisti.
Come dite? Non l'avete ascoltata?

Non c'è problema, la potete recuperare qui sotto.