Progetti di storia 
Dipartimento di Studi linguistici comparati

Porti e approdi: navigare tra Venezia, Istria, Fiume e Dalmazia a Corfù attraverso le memorie di Giacomo Casanova

Responsabile scientifico: Antonio Trampus
Durata:
12 mesi (2024-2025) Contributo: 23.940,00 €
Ente finanziatore: Regione Veneto (L.R. 39/2019)
Abstract: Il progetto intende documentare e comprendere come l’immagine dell’Istria, della Dalmazia e delle terre veneziane fino a Corfù viene proiettata sullo scenario internazionale attraverso un best seller della letteratura europea come l’Histoire de ma vie di Giacomo Casanova, altrimenti nota come Memorie, scritte alla fine del XVIII secolo e e tradotte in tutte le lingue del mondo. Il racconto contiene infatti la descrizione dei suoi viaggi per mare lungo l’Istria e la Dalmazia fino a Costantinopoli alla metà del Settecento e costituisce una delle prime documentazioni e narrazioni sulla condizione delle città, degli abitanti, della vita sociale e sanitaria, delle strutture militari nell’Istria e nella Dalmazia veneziane diffuse a livello internazionale. Le Memorie, insieme ad altri documenti inediti, offrono così anche una mappa ideale della navigazione, dei porti e dei punti di approdo lungo le coste orientali dell’Adriatico che arricchisce gli studi e le iniziative legate alla ricorrenza del terzo centenario della nascita di Casanova (1725/2025).

Riflessi mediterranei. Venezia: mito e modello tra Sette e Ottocento

Responsabile scientifico: Giulia Delogu
Durata: 12 mesi (2023-2024)
Contributo: 17.382,75 €
Ente finanziatore: Regione Veneto (L.R. 39/2019)
Abstract: Il progetto indaga il costruirsi tra Sette e Ottocento delle molteplici immagini di Venezia, quali risultato di un continuo gioco di specchi e riflessi che coinvolge in primis le sponde adriatiche e i centri marittimi dell’Istria e della Dalmazia, per poi aprirsi a tutto lo spazio costiero mediterraneo, popolato da città porto che si pongono in rapporti di competizione e collaborazione. Studia altresì la coeva penetrazione dei paradigmi istituzionali della Serenissima, che fecero di Venezia un modello capace di sopravvivere alla caduta della Repubblica e restare al centro del dibattito erudito, ma anche politico ed economico, nel corso dell’Ottocento. Muovendosi sul doppio binario del mito e del modello, il progetto restituirà la fitta rete di scambi da cui derivano narrazioni che ancora oggi influenzano le visioni dell’area alto adriatica e del suo rapporto col Mediterraneo. Ciò che si intende far emergere è una “Venezia connessa”, a forte vocazione marittima, punto di raccordo non solo tra Est e Ovest, come sovente si sottolinea, ma anche e soprattutto tra la terra che le sta alle spalle e il mare in cui si specchia. Si tratta di una Venezia capace di assorbire i riflessi mediterranei, rinnovandosi continuamente, e a sua volta di irraggiare la propria immagine, generando numerosi impatti.

Universalism and Right of Man: Late Enlightenment

Responsabile scientifico: Gerardo Tocchini (responsabile unità locale)
Durata: 2023-2025
Contributo:  101.767 €
Ente finanziatore: MUR – PRIN 2022
Abstract: Durante il conflitto "globale" della Guerra dei Sette Anni, che ridisegnò la configurazione dei moderni imperi da parte delle potenze europee, si accese un nuovo interesse nei confronti delle culture e delle civiltà "altre". Ciò diede vita nel Tardo Illuminismo a originali e inusitate aperture che hanno contribuito direttamente alla trasformazione in senso universalistico di ideali e valori illuministici, di cui il linguaggio dei diritti dell’uomo rappresenta la sintesi più alta e l’eredità più significativa. Negli ultimi decenni questa fase cruciale di apertura è stata largamente affrontata soprattutto dalla cosiddetta storiografia postcoloniale che ne ha denunciato l’eurocentrismo mirando a smascherare la presunta natura retorica dell’universalismo, accusata di nascondere pulsioni e interessi coloniali e imperialistici, senza mai tener conto del linguaggio dei diritti dell’uomo e soprattutto del suo fondamento universalistico. Il progetto intende rimettere in discussione gli elementi portanti del paradigma postcoloniale verificandone i risultati alla luce delle soluzioni e dei temi affrontati dalla cultura del Tardo Illuminismo europeo

“Eastern Europe" between Russia and the West: Contested Spaces, Identity Building and Memory Policies in Historical Perspective


Responsabile scientifico: Stefano Petrungaro (responsabile unità locale)
Durata: 2023-2025
Contributo:  71.739 €
Ente finanziatore: MUR – PRIN 2022
Abstract: Il progetto esamina le influenze reciproche tra i cambiamenti nello scenario internazionale che hanno riguardato l'Europa orientale negli ultimi 30 anni, e una serie di elaborazioni politico-culturali adottate dagli attori politici coinvolti, con particolare attenzione ai progetti di costruzione dell'identità nazionale, le guerre della memoria, gli usi pubblici del passato, le rappresentazioni geostoriche di terre di confine contese, le percezioni dell'alterità, e le idee contrastanti di "Europa". Questo obiettivo sarà perseguito lungo tre principali linee di ricerca: la prima prenderà in esame alcuni casi di studio rispetto alla costruzione dello stato nazionale e alle politiche per le minoranze in Romania, Polonia, Ucraina, Bielorussia, Lituania e Russia; la seconda si concentrerà sulla produzione di libri di testo di storia in Cechia, Ucraina, Russia e altre forme di politica della memoria diffuse in tutta l'area, compresi gli Stati baltici e i Balcani, come la legislazione sulla memoria e le riesumazioni di massa; la terza amplierà il campo di applicazione dell'indagine, prendendo in considerazione gli impegni culturali e diplomatici dell'Europa occidentale (ad es. Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania) con l'Europa orientale nel periodo in esame. L'intero progetto è ispirato dalla convinzione che una consapevolezza critica dei processi storici che hanno plasmato l'attuale Europa orientale rappresenti una condizione sine qua non per una corretta diagnosi del potenziale di conflitto e delle possibilità di stabilizzazione della regione secondo i valori della giustizia, della pace e della cooperazione tra i popoli europei.

 

 

Governing consensus. The political role of knowledge in Italy (1789-1870)


Responsabile scientifico: Giulia Delogu (PI)
Durata: 2023-2025
Contributo: 262.121 €
Ente finanziatore: MUR – PRIN 2022
Abstract: Come si governa il consenso? Come si navigano gli scenari politici aperti dalla stagione rivoluzionaria? Il progetto intende rispondere a questi interrogativi e parte dall’ipotesi che per comprendere questi fenomeni, a fianco delle ormai molto studiate categorie di celebrità e carisma, sia necessario riscoprire il ruolo politico dei saperi. Per illustrare come i saperi divennero centrali nella sfera pubblica e nell’agone politico, il progetto indaga luoghi di formazione, eventi mediatici, agenti e testi nello spazio italiano (1789-1870). Nell’età considerata, che abbraccia momenti rivoluzionari e profondi rivolgimenti istituzionali, la penisola italiana appare come un laboratorio nel quale verificare come la riconfigurazione di saperi antichi e la creazione di nuovi saperi abbiano fornito agli agenti che popolavano l’agone politico (sovrani, funzionari, professionisti, comuni cittadini) quelle competenze necessarie ad avere un impatto concreto sulla società e a governare il consenso, ad agire cioè in modo efficace per ottenere e poi conservare potere e incarichi.

Myths of legitimation and government of difference in the European Imperial Regimes during the Modern and Contemporary Age

Responsabile: Stefano Petrungaro, Durata: 36 mesi (scadenza 2025), Contributo: €  80.307,00 (PRIN: Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale - bando 2020)
Abstract: Il progetto intende contribuire in modo originale al rinnovamento concettuale, tematico e metodologico dello studio degli imperi in svolgimento da due o tre decenni nella storiografia italiana e internazionale. Le esperienze storiche imperiali, intatti, continuano per lo più a essere trattate dalla storiografia come realtà predestinate a soccombere davanti all’incedere del paradigma egemonico dello stato nazionale. L’odierno risveglio d’interesse per il passato imperiale ha tratto invece ispirazione dalla percezione, diffusasi dopo il 1989-91, di una rinnovata attualità etico-politica degli imperi, ritenuti in grado di fornire un precedente per la soluzione di problemi attuali quali la rifondazione dell’ordine internazionale, la governance globale, la convivenza multinazionale e multiculturale. Nel solco della «New Imperial History» che ne è scaturita, il progetto intende pertanto studiare la resilienza e la durevolezza della forma-impero, le sue risposte ai bisogni suscitati dalla modernizzazione e dalla globalizzazione, la sua adattabilità al mutare delle circostanze, così da indagare aspetti ancora troppo sottovalutati della storia europea contemporanea.

TAMIZDAT - Transnational Book Diplomacy beyond the Cultural Cold War: Towards a Socio-Cultural History of the Tamizdat


Fonte di finanziamento:   HORIZON-MSCA-2022-PF-01, Contributo: € 265.099,20, Coordinatore:  Prof. Duccio Basosi, Ricercatrice: Ilaria Sicari, Durata: 36 mesi (1/10/2023 - 30/09/2026)  

L’acronimo tamizdat, che letteralmente significa “pubblicato lì”, sta ad indicare quei testi sovietici ed est europei che, inediti o censurati nel blocco orientale, giungevano clandestinamente in occidente e qui venivano dati alle stampe. Essendo il tamizdat una pratica editoriale alternativa e transnazionale, attraverso lo studio dell’attività degli agenti socio-culturali (attivisti dei movimenti sociali, dissidenti, scrittori, editori, agenti editoriali, traduttori, case editrici ecc.) coinvolti a vario titolo nella produzione, circolazione e ricezione di tali testi sarà possibile delineare una storia culturale comparata della Guerra Fredda, con lo scopo di dimostrare che la “diplomazia del libro” svolse un ruolo fondamentale nel contrastare l’isolamento culturale dei due blocchi, favorendo la circolazione transnazionale delle idee e della conoscenza. In tal modo, focalizzando l’attenzione sugli intensi scambi che ebbero luogo tra le due sponde della “cortina di nylon” (Péteri 2004) –un confine ideologico e geopolitico estremamente permeabile agli oggetti culturali– l’obiettivo di questa ricerca è quello di superare, da un lato, la rappresentazione tradizionale dei due blocchi come insanabilmente divisi e isolati culturalmente e, dall’altro, l’interpretazione del tamizdat come un mero strumento della cosiddetta “Guerra Fredda culturale”.
Ilaria Sicari svolgerà la sua ricerca al Center for Russian and East European Studies di Stanford sotto la supervisione del prof. N. Naimark, all’University College of Leiden sotto la supervisione del prof. G. Scott-Smith e presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Ca’ Foscari sotto la supervisione del prof. D. Basosi.

"Conceptualising Political Leadership. Bonapartism and Caesarism in the European Political Thought of the Interwar Period"


Fonte di finanziamento: Programma Rita Levi Montalcini
Contributo: 200.327,59 Euro
Coordinatore: Francesca Antonini
Durata: 36 mesi (05/2023 - 04/2026)
Abstract: Il progetto si propone di ricostruire il modo in cui le categorie di cesarismo e bonapartismo furono utilizzate nei dibattiti intellettuali e politici in diversi paesi europei (in particolare Austria, Germania e Italia) tra il 1918 e il 1939. Alla base del lavoro c’è la convinzione secondo la quale rileggere il periodo tra le due guerre attraverso le lenti del modello cesarista-bonapartista permetta di uscire dal falso dilemma se la politicizzazione di massa sia democratica o meno e, di conseguenza, di mettere a fuoco la varietà delle soluzioni politiche che si collocano tra i due poli teorici opposti della dittatura e della democrazia. In particolare, il progetto prevede lo sviluppo di quattro filoni di ricerca: 1) un’analisi delle letture ‘sociologiche’ del modello cesarista-bonapartista nell’immediato dopoguerra; 2) lo studio della dimensione storiografica del cesarismo e della rilevanza del modello antico; 3) l’indagine sull’uso delle categorie di cesarismo e bonapartismo dal punto di vista del fallimento delle istituzioni rappresentative e della crisi delle democrazie parlamentari negli anni ‘20 e ‘30; 4) le interpretazioni cesariste-bonapartiste dell’ascesa dei regimi autoritari in Europa.

SPECTACLE - The lure of the foreign stage: Italian art and artistry serving the French and European spectacle

Ricercatrice: Elisa Cazzato, Coordinatore: Gerardo Tocchini, Programma: H2020 Marie Skłodowska-Curie Actions, Durata: 2020-2023, Contributo: € 269.002,00

Spectacle è uno studio multidisciplinare in storia dell’arte, del teatro e delle comunità artistiche. Mira ad analizzare l’attività di artisti italiani (scenografi, circensi, maestri pirotecnici) che hanno contribuito in modo significativo alla storia teatrale europea. Nello specifico, verrà esaminato il concetto di ‘spettacolo’ e ‘spettacolare’ tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Elisa Cazzato lavorerà presso la New York University e il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati di Ca’ Foscari con il prof. Gerardo Tocchini, oltre a un periodo di specializzazione presso l’Université Paris-Sorbonne.

Shades of Black - The Darker Shades of Black. The Value of Skin Colour in the Mediterranean and Atlantic Slave and Labour Markets, 1750-1886

Ricercatrice: Giulia Bonazza, Coordinatore: Rolf Petri, Programma: H2020 Marie Skłodowska-Curie Actions, Durata: 2020-2023, Contributo: € 269.002,00

The objective is to examine how the skin colour of captives, slaves, serfs, workers on galleys and sex workers affected their value in economic transactions before and after the legal abolition of slavery in the period 1750-1886. The value of captives and slaves in the Mediterranean and the Atlantic changed according to the qualities they were assigned. My hypothesis is that skin colour and shades thereof were a major factor in influencing both the slaves’ exchange value and the salary level of free workers. I want to find out from the sources whether there was a correlation between the market price of slaves and the skin colour that was attributed to them by vendors, buyers and intermediaries. If confirmed, the colour black and its shades established a form of differentiation or discrimination among the workforce. I will compare experiences in countries of the Southern Mediterranean with those in the colonies of the French and Spanish Empires. For the Mediterranean, my case studies focus on the Italian area, France and Spain, and on Cuba and the French Antilles for the Atlantic. The period chosen allows analysis of, first, a period of growth in the trafficking of slaves and captives on the Mediterranean coasts, during and after the decline of the Atlantic trade, and then the consequence of the abolitions of slavery within geographical spaces characterised by accelerating mobility of persons of colour with different juridical statuses. Shades of Black entails the first study of the connection between the economic value and the physical appearance of slaves. The overall objective is implementing the first comprehensive examination of how shades of skin colour influenced the negotiation of the price at which a slave was traded.

L'eredità dell'Illuminismo. Diritti e costituzionalismo tra rivoluzioni e restaurazioni (1789-1848)

Responsabile: Gerardo Tocchini, Durata: 36 mesi (scadenza 05/02/2020), Contributo: € 38.000 (PRIN: Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale - bando 2015)

Le idee di fondo della politica e della cultura delle democrazie contemporanee sono in larghissima parte riconducibili alla cultura illuminista; sono infatti il frutto di un processo storico segnato da dibattiti e aspre lotte attorno ad alcuni concetti-chiave: eguaglianza fra gli esseri umani, diritti fondamentali, libertà, costituzione.
Tale è, nelle sue linee essenziali, l’eredità politica e culturale dell’Illuminismo; quella che ha contribuito in misura decisiva alla nascita della modernità democratica. Obiettivo di questo progetto (aperto ad una intersezione a vasto raggio tra le discipline umanistiche e che impegna tre unità di ricerca: Torino, Napoli-Federico II e Venezia Ca' Foscari) è la ricostruzione del ruolo svolto da questa eredità al momento della genesi dell’Europa contemporanea, che può essere individuato nel periodo cruciale compreso tra la Rivoluzione francese e il 1848.

Historical instruments of European integration: The commercial configuration of the ‘Balance of Power’

Responsabile: Antonio Trampus, Durata: 60 mesi (scadenza 31/08/2019), Budget: € 434.485 (Academy of Finland)

Il progetto internazionale affronta lo studio e la comprensione dei paradigmi storici che hanno portato alla costruzione dell’integrazione economica europea, con enfasi sulle istituzioni politiche ed economiche. Ha un focus particolare sul lungo XVIII secolo considerato come l’epoca nella quale vengono elaborati e messi in campo gli strumenti fondamentali per contemperare gli interessi degli Stati per preservare la pace sul continente.  In questo senso si concentra sull’analisi e sullo studio del ruolo delle compagnie di commercio, delle politiche di neutralità, dei porti franchi e di valori chiave quali la libertà dei commerci, l’uguaglianza fra gli stati, la pace e la neutralità, in un arco di tempo che va dalla fine del XVII secolo al primo Ottocento. L’obiettivo è di mettere in luce gli assi portanti della competitività europea e delle sue politiche economiche rispetto a dinamiche sia intra europee sia estra europee nel quadro di una progressiva globalizzazione.

Il progetto, del quale l’Università Ca’ Foscari è partner attraverso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati, è coordinato dal Prof. Koen Stapelbroek presso il Centre for Intellectual History dell’Università di Helsinki e finanziato dall’Academy of Finland. Sito del progetto.

Le città porto alto adriatiche e lo sviluppo della sanità pubblica in età moderna

Fonte di finanziamento: Regione Veneto,> Fonte di finanziamento: Regione Veneto (L.R. 39/2019), Contributo: € 11.970,00 CoordinatoreGiulia Delogu, Durata: 12 mesi (1/12/2021 - 30/11/2022)  

Il progetto indaga come nel corso dell’età moderna le città porto alto adriatiche con le loro istituzioni abbiano favorito la nascita di prime forme di sanità pubblica e di raccolta sistematica di informazione in materia. Venezia con la sua rete informativa adriatica si andò affermando come modello utile anche le altre città porto mediterranee ed europee per le questioni sanitarie e, soprattutto come punto di raccolta di informazioni degne di fede, verificate e certificate sullo stato sanitario dell'Adriatico e del Mediterraneo orientale. Si mette altresì in luce come nel corso del Settecento Venezia, quale hub di informazione e di gestione sanitaria, venne sfidata da altri centri commerciali emergenti, quali Livorno e Trieste, innescando un alternarsi di meccanismi competitivi, collaborativi e migliorativi. Ricostruendo tali flussi informativi, il progetto illustra infine l’evolversi verso il concetto moderno di sanità pubblica (e diritto alla salute) delle politiche di controllo sanitario attuate in area alto adriatica, mostrando come i centri portuali alto adriatici siano stati veri e propri precursori in tale campo.

A global society of Princes. The Interplay between Trans-national, National and Local Politics and Identities in the 17th -18th Centuries Europe

Coordinatore: Elisabetta G. Lurgo, Programma: Progetto d’Ateneo SPIN 2018, Durata: 2019-2021, Contributo: € 110.000,00

This project aims to analyze the expressions of authority and power of trans-national princes, through their activities at royal courts and governments, in International diplomacy and as local landowners: the challenge is to understand their importance in the broader context of European sovereignty and in the connections between trans-national, national and local politics. What was, in fact, the influence of princely families on practices of power in dynastic centres? A primary objective of this project is the construction of comparative research with the potential to offer new insights into the development of identities and cultures within Europe. The starting case study will be the princes of Carignan, simultaneously princes du sang at the court of Savoy and princes étrangers at the French court, between the 17th and 18th centuries. The project will offer a ground to develop an ERC proposal launching a “transnational Nobles network”, reflecting upon court sociability, international relations and princely houses in early modern Europe, re-discussing oversimplified divides between political and private spheres.

 

Last update: 20/11/2024