Primi piani

Alessandro Mistrorigo
Letteratura spagnola

Ci parli di lei: da dove proviene, cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Mi chiamo Alessandro Mistrorigo e sono nato in provincia di Venezia. Nella città lagunare ho ottenuto il dottorato di ricerca in Studi Iberici nel 2007. Dal 2008 al 2012 sono stato Visiting Research Fellow alla Queen Mary University di Londra, svolgendo attività di ricerca e di insegnamento anche alla London Metropolitan University e alla Royal Holloway University. Sono Professore Associato a Ca’ Foscari e insegno Letteratura Spagnola. La mia attività di ricerca si è rivolta soprattutto alla poesia spagnola dei secoli XX e XXI, al ruolo della voce nel linguaggio poetico, alla performatività, alle tecnologie digitali, alle ibridazioni e alle sperimentazioni verbo-visive. Sono l’ideatore di "Phonodia", un archivio digitale multilingue accessibile online, dove è possibile ascoltare i poeti leggere ad alta voce alcuni loro testi.

Quali sono i suoi modelli / punti di riferimento professionali?
I modelli e i punti di riferimento sono molti. Ci sono quelli in carne e ossa, professori incontrati a un solo convegno o con cui abbiamo un rapporto che dura da anni e che possiamo chiamare maestri. Un rapporto che negli anni si è poi trasformato in una vera amicizia: persone fondamentali che fanno parte della nostra vita. E poi ci sono quelli conosciuti sulle pagine dei libri: rapporti non meno appassionanti e da cui si possono trarre grandi insegnamenti per la nostra attività di ricerca e di insegnamento. Da tutto e da tutti si può sempre imparare nella vita come nella propria professione. Certamente, per esempio, si può imparare molto dai colleghi con più esperienza, ma anche dagli stessi studenti. In fondo, il modello è quello della meraviglia, della curiosità.

Ha sempre pensato che questa fosse la sua strada?
L’idea di continuare a studiare è nata durante la prima laurea e si è rafforzata più tardi durante il dottorato. Negli anni ci sono stati momenti difficili, ma non ho mai rinunciato a questa strada. Lo studio, la ricerca, così come l’insegnamento, erano nel mio destino. Vivo queste attività come una specie di vocazione; come una passione che mi stimola verso il miglioramento come ricercatore e docente, ma anche sul piano personale. Questa passione per lo studio e la mia materia è anche ciò che provo a trasmettere ai miei studenti. Io stesso ho avuto la fortuna di conoscere docenti competenti e appassionati che, insieme alle nozioni, mi hanno trasmesso il loro entusiasmo per la loro materia. Un fatto determinante per la mia vita.

Qual è l'aspetto che più l’appassiona del suo ambito di ricerca?
La scoperta. Nell’ambito della Letteratura Spagnola – della contemporaneità, ma non solo – ciò che mi entusiasma di più è la possibilità della scoperta. Di scoprire, per esempio, un autore o un’opera dimenticati, o che nessuno ha ancora letto e analizzato in modo approfondito. Oppure, di un testo particolare, trovare una nuova significazione che ne schiuda il suo valore intrinseco anche dopo decenni a noi lettori di oggi. L’attività di ricerca, in fin dei conti, è soprattutto questo: cercare ciò che si nasconde e portarlo alla luce. In questo senso, il mio ambito specifico di ricerca è una miniera ricchissima dove si possono scoprire – e riscoprire – opere di rara bellezza.

Cosa significa, per lei, insegnare e fare ricerca?
Le due attività sono intrinsecamente legate. Portare in classe la propria ricerca, spesso molto specialistica, è un momento importante per un docente perché gli studenti possono restituirgli un feedback immediato e rilevante. Da parte sua, il docente deve essere in grado di recepirlo ed elaborarlo adattandosi al livello del suo uditorio e trovando strategie espositive sempre nuove e più efficaci. Non meno importanti sono le esigenze della didattica che spingono il docente a non perdere mai di vista l’ambito più generale della materia in cui si inserisce la sua ricerca. Questo gli permette di mantenersi aggiornato e con uno sguardo più ampio. Tale apertura può stimolare la curiosità del docente, finendo per allargare ed arricchire il suo panorama di interessi accademici.

Last update: 17/04/2024