Edmondo Matter

Luogo di nascita: Mestre (Venezia)
Data di nascita: 22/08/1886
Figlio di: Federico e Melania Mayer
Matricola: 1155
Data di immatricolazione: 22/10/1903
Facoltà: Commercio
Corso di laurea: Sezione Commercio
Laureato in data: 1906
Titolo della tesi: Delle funzioni delle Borse nel mondo moderno
   
Caduto nella: Prima guerra mondiale 1914-1918
Luogo di morte: Oppacchiasella (Carso)
Data di morte: 16/09/1916
Decorazioni: medaglia d'oro

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Dall'Albo d'Onore dei Cafoscarini che hanno preso parte alla Guerra (1915-1918) (1920):

Matter Edmondo da Mestre (22 agosto 1886), dottore laureato in Scienze commerciali, addetto all'industria paterna in Mestre. Capitano nel 55 regg. fanteria, aveva combattuto nel Cadore (dove era stato ferito alla testa, alle Tre cime di Lavaredo, il 5 agosto 1915), nell'Isonzo, in Albania, e di nuovo in Patria contro gli Austriaci, quando cadde da eroe, in un assalto sulla fronte Giulia, a Oppacchiasella, il 16 settembre 1916. A lui primo, unico fra tutti i Cafoscarini, venne concessa la medaglia d'oro colla seguente motivazione: «Durante tutta la campagna compì numerose ed ardite imprese dando costante e magnifica prova di sé, una volta, benché ferito, non si ritrasse dal combattimento. Il 16 settembre, alla presa di Oppacchiasella, con slancio e coraggio mirabile, precedeva la propria compagnia. trascinandola all'attacco delle linee avversarie e, sotto violento fuoco del nemico, riusciva, colla sua salda fermezza, a mantenere saldo lo spirito di sacrificio nei suoi uomini, per tentare di aprire un varco attraverso le difese accessorie quasi intatte. Ferito gravemente, non curante di sé, non cessava di incitare i dipendenti e di impartire ordini per il proseguimento della difficile azione. Fulgido esempio di virtù militari, moriva poco dopo all'ospedale da campo volendo serenamente il suo ultimo pensiero alla bandiera e ai suoi buoni soldati». Nella natia Mestre venne collocata una lapide sulla sua casa, e intitolata del suo nome l'attigua piazzetta. Colpito a morte egli diceva al Cappellano militare «Portatemi il tricolore, lasciate che io lo baci, lo stringa, che me ne innebri. Io la ho voluta la guerra. Muoio perché ho amato tremendamente la Patria fin da fanciullo e un tale amore consacro col sacrificio della mia vita. Riconducetemi sulla linea di combattimento ove possa continuare a incuorare i miei bravi soldati ed ivi morire in vista di Trieste. Riconducetemi. Riconducetemi…».

Note

Laureato in Scienze Applicate al Commercio

Collegamenti esterni:

Responsabile della scheda:  Luca Pizzolon