Dipartimento di
Economia

Progetti PRIN
Dipartimento di Economia

Il programma Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN), gestito dal Ministero dell'Università e della Ricerca, è destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica, al fine di promuovere il sistema nazionale della ricerca, di rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca in linea con gli obiettivi tracciati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e favorire la partecipazione italiana alle iniziative relative al Programma Quadro di ricerca e innovazione dell'Unione Europea.


PRIN-PNRR 2022

AGEENDA
Advancing Gender Equality through Experiments: New Developments and Applications

Responsabile di progetto: Valeria Maggian
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 102.961,00
CUP: H53D23008420001
Codice progetto: P2022R248L

Nonostante la riduzione delle differenze tra uomini e donne in diverse dimensioni della vita sociale ed economica, il divario di genere è ancora un fenomeno molto diffuso in tutto il mondo. Anche se in molti paesi sviluppati le ragazze nelle scuole superiori e nei college hanno mediamente dei risultati migliori rispetto ai maschi, il divario di genere nell’occupazione e nello sviluppo delle carriere è ancora considerevole ed emerge fin dai primissimi anni di lavoro, evidenziando l’incapacità da parte delle società di raccogliere i risultati dei propri investimenti nel capitale umano.

Il nostro progetto si propone di indagare le radici della disuguaglianza di genere documentata nei risultati del mercato del lavoro partendo sin dai primi passi della carriera. Attraverso le lenti del gioco cooperativo e non cooperativo, analizzeremo come l’ambiente lavorativo attragga diversamente uomini e donne e influenzi le loro reazioni comportamentali in base alle sue caratteristiche competitive, cooperative e imparziali. Inoltre, ci concentreremo sul divario di genere nella disoccupazione e negli stipendi e ci porremo l’obiettivo di identificare i fattori legati all’offerta che possono contribuire alla sua comparsa, così come le differenze nelle soft skills e nella capacità di scambiare esplorazione e sfruttamento in ambienti caratterizzati da incertezza e dalla possibilità di subire perdite. Infine, poiché le quote di genere sono spesso richieste come soluzione per ristabilire l’uguaglianza di genere, in particolare ai vertici delle organizzazioni, misureremo il supporto per questa politica tramite un sondaggio indirizzato ai soggetti che ne vengono più toccati, ovvero i manager.

Adotteremo un modus operandi interdisciplinare che combina le conoscenze dai campi dell’economia, della sociologia e della psicologia. Fornendo i risultati dei sondaggi somministrati a soggetti reali e più eterogenei in combinazione con i dati raccolti in laboratorio, otterremo conclusioni più convincenti in merito ai fattori determinanti del divario di genere, cosa che permetterà di ricavare consigli più credibili per le politiche che limitino l’andamento non ottimale che osserviamo e, di conseguenza, di muoversi verso un’economia e una società più efficiente ed eguale tra i generi.

CHANGE
CHAllenges in the National Governance of the Environment

Responsabile di progetto: Francesco Lancia
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 32.666,00
CUP: H53D23008400001
Codice progetto: P2022L7T42

Studiamo il ruolo dei contrasti dell’economia politica nella formazione e nel coordinamento della governance ambientale.

Nella prima parte del progetto, consideriamo il ruolo dei vincoli elettorali sulle scelte dei legislatori in merito alle questioni riguardanti la governance ambientale.

Nella seconda parte, esaminiamo come l’eterogeneità dei paesi, in termini di istituzioni e interessi politici riguardo alla protezione ambientale, possa ostacolare il coordinamento delle rispettive politiche nazionali ambientali. L’obiettivo ultimo di questo progetto è fornire una migliore comprensione di come le istituzioni democratiche possano affrontare efficacemente le sfide ambientali.

CHIEF
Challenges in ESG Investing and Sustainable Finance

Responsabile di progetto: Monica Billio
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 112.112,00
CUP: H53D23008390001
Codice progetto: P2022HTXXM

“Investimenti ESG” e “finanza sostenibile” si riferiscono all’inclusione di questioni ESG (Environmental, Social, Governance) nelle decisioni degli investitori, una quota dei mercati dei capitali in rapida crescita. Questo ha spinto le autorità di controllo, gli investitori e le imprese a integrare l’ESG nei propri processi decisionali. Il dibattito accademico e politico ha dato vita a una nuova ricerca teorica e ha stimolato l’analisi di nuovi dati che catturino i molteplici elementi della sostenibilità. Il tema finanziario comune è che le caratteristiche ESG misurabili influenzino le decisioni sia degli esecutivi sia degli investitori. Per ragioni espositive, dividiamo il progetto in tre parti strettamente connesse: caratteristiche ESG, sfide degli investitori, risultati e performance.

Le classificazioni ESG sono diventate dati chiave, nonostante un costante disaccordo nella classificazione stessa. Un primo progetto sarà indirizzato verso il disaccordo nella classificazione ESG offrendo una metodologia per la sua costruzione, quantificando gli incentivi manageriali e definendo i tassi marginali di sostituzione tra i fondamenti E, S e G. Un altro progetto utilizzerà l’analisi delle componenti principali e il machine learning per sintetizzare le metriche E, S e G, con l’obiettivo di individuare i fattori determinanti empirici in comune tra le classificazioni E, S e G. Un aspetto chiave di questi progetti (nonché il fil rouge che collega tutti i progetti di questa proposta) è la costruzione di un database ESG onnicomprensivo che incorpora dati di alta qualità, granulari e serie temporali di lunga durata provenienti da diversi provider, in merito alle azioni societarie e alle classificazioni ESG a livello globale.

Se gli investitori possano o meno identificare le caratteristiche di sostenibilità dei titoli finanziari in modo affidabile rimane una questione normativa aperta. Alcuni elementi dimostrano che gli investitori istituzionali e retail sono soggetti a greenwashing. In questa parte della proposta di ricerca, ci riferiamo alle imposte come alla componente più significativa ma meno pubblica della performance sociale di un’impresa. Inoltre, questo progetto analizzerà se e come le imprese compiano opportunisticamente azioni a minor costo, se il greenwashing abbia successo e se gli investitori aperti a un’ottica di sostenibilità siano in grado di rilevare un comportamento strategico.

Una componente chiave della sostenibilità è la gestione degli investitori. Una linea della nostra ricerca analizzerà il ricambio del board indotto dall’attivismo degli azionisti. Esamineremo come e perché gli investitori puntino agli amministratori singoli, i fattori determinanti del successo degli investitori nel rinnovamento del board e gli effetti sulle competenze del board. Una seconda linea di ricerca si concentrerà sul voto degli azionisti. Esiste un’ampia letteratura a sostegno del fatto che gli azionisti votino in modo diverso avendo accesso a differenti informazioni; il nostro focus saranno proprio quelle differenze. Analizzeremo le intermediazioni finanziarie in prossimità degli incontri degli azionisti utilizzando dati proprietari posizione-livello su base quotidiana di uno degli asset manager più grandi al mondo. Per quanto ne sappiamo, nessun lavoro in precedenza ha indagato se e come gli investitori usino i dati ESG per le proprie decisioni di micro-trading in merito ai voti degli azionisti.

ECCE-HUMAN
Empowering Citizens for Circular Economy: a HUMAN-centred law model

Responsabile di progetto: Sara De Vido
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 80.010,00
CUP: H53D23010800001
Codice progetto: P20225JRCM

L’economia circolare è un nuovo paradigma che si propone di combinare nuovi modelli di business e infrastrutture digitali per raggiungere la sostenibilità all’interno della nostra società (SDCircEcon: a Sustainable Digital Circular Economy). L’idea centrale del progetto è quella di spostare l’approccio antropocentrico nello sviluppo di nuove tecnologie su di un livello giuridico. Di conseguenza, è necessario orientare il SDCircEcon verso i bisogni umani in termini di benessere degli individui, rafforzando il loro ruolo come cittadini, sfruttando anche le potenzialità delle tecnologie digitali. Nella visione di questo progetto, ciò significa che gli umani intesi come cittadini (e non semplicemente come consumatori dell’era digitale) dovrebbero diventare il riferimento per le normative che regolano la transizione verso la SDCircEcon. Tale prospettiva è in linea con gli obiettivi promossi dal Parlamento europeo con riferimento a questo cluster di ricerca: “L’Unione deve assicurarsi che tutte le imprese, e in generale la società, possano trarre beneficio da tecnologie avanzate e “pulite” e dalla digitalizzazione. Il solo sviluppo di tecnologie non sarà sufficiente. Una comprensione sociale di queste tecnologie ed evoluzioni è cruciale per coinvolgere gli utenti finali e dare origine a un cambiamento comportamentale” (Council Decision (EU) 2021/764, Cluster 'Digital, Industry and Space', I/39).

Inoltre, come dichiarato dalla Commissione nel proprio programma politico, “nel mondo di domani, se vogliamo essere padroni del nostro destino, sicuri dei nostri mezzi, valori e scelte, dobbiamo affidarci a cittadini digitalmente emancipati e capaci” (Communication '2030 Digital Compass', COM(2021)118 final). Questo concetto trova una perfetta corrispondenza nel Programma nazionale per la ricerca italiano: “L’individuo è il primo attore e beneficiario del cambiamento di paradigma risultante dalla digitalizzazione dei processi” (PNR 2021-2027, § 5.4 Digital, Industry, Aerospace, 86).

In ogni caso, da questo punto di vista, la dimensione giuridica degli individui viene spesso trascurata. Ma il framework normativo non può fare ricorso ai vecchi schemi se vuole rimanere adeguatamente al passo con un tale cambiamento di paradigma. In effetti, l’emancipazione dei cittadini nella nuova società circolare e digitale rischia di essere incompleta senza un chiaro set di “capacità giuridiche” individuali riconosciute dalla legge.

Il progetto si propone di riempire questo “vuoto giuridico” seguendo questo programma di ricerca:

  1. FASE 1: mappare le fonti giuridiche riguardanti la SDCircEcon alla luce della condizione rilevante degli individui (R1.1) e riconcettualizzare i diritti dei cittadini per affrontare le nuove sfide di questo cambiamento di paradigma (R1.2);
  2. FASE 2: valutare l’(in)adeguatezza delle misure normative esistenti e imminenti, sottolineando le questioni critiche in merito all’efficacia strutturale e all’idoneità funzionale della riconcettualizzazione identificata nella fase precedente (R.2);
  3. FASE 3: creare una proposta innovativa in termini di “capacità giuridiche” che possano “emancipare” efficacemente i cittadini europei riguardo a tali diritti riconcettualizzati, così da dare forma a una SDCircEcon adeguata e antropocentrica anche a livello giuridico (R.3).

genRES
Board Gender Diversity and Resilience of European Firms

Responsabile di progetto: Francesco Moscone
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 32.729,00
CUP: H53D23008350001
Codice progetto: P2022BNNEY

Un consiglio di amministrazione operativo è fondamentale per il funzionamento e la performance di un’organizzazione. I membri del consiglio esercitano una forte influenza sulle decisioni di un’organizzazione, impattando così in ultima istanza sul suo successo o fallimento. Arricchire un’organizzazione con una gamma più ampia di prospettive, talenti, background ed esperienze professionali può essere cruciale per il suo successo: un modo per farlo è attraverso la diversità di genere. Nonostante la spinta verso la diversità di genere data da una serie di importanti politiche pubbliche, le donne costituiscono ancora una piccola parte dei consigli di amministrazione delle imprese europee, in particolare nelle PMI. Questa proposta mira a comprendere l’impatto causale della diversità di genere nei board sulla resilienza delle PMI europee, concentrandosi su alcuni aspetti strategici: il rischio di default di un’impresa in tempi di crisi, l’attitudine all’internazionalizzazione di un’impresa e la sua performance ambientale. Per raggiungere questi obiettivi, utilizzeremo nuovi dati provenienti da uno dei provider di report sul business credit online più usati al mondo, che contengono informazioni riguardanti un ampio numero di imprese, quotate e non, appartenenti a cinque paesi europei (Italia, Germania, Spagna, Francia e Regno Unito) tra il 2015 e il 2022.

Questi dati forniscono informazioni in merito alle caratteristiche delle imprese, alla loro contabilità finanziaria, alle caratteristiche socio-demografiche dei membri dei loro board e degli azionisti. Uniremo questi dati alle informazioni sulle emissioni di CO2 provenienti dal Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE e ai dati Eurostat e ARDECO sulle condizioni economiche locali. Per stimare l’impatto causale della diversità nei board sulle nostre variabili chiave, utilizzeremo un approccio quasi sperimentale e adotteremo un set di strumenti statistici tratti dalla letteratura recente dei dati panel difference-in-difference e degli approcci a variabili strumentali, tenendo conto anche di possibili effetti spillover spaziali rilevati o non rilevati. Nei nostri dati, le imprese sono collegate l’una all’altra da uno o più amministratori condivisi, creando una rete che potrebbe avere conseguenze economiche importanti. Studi recenti indicano un possibile trasferimento della conoscenza e delle informazioni tra società che condividono uno o più amministratori, che potrebbe dare origine a spillover ed effetti esterni tra le società, fattori che in ultima istanza hanno un impatto sulla performance aziendale. Altre cause di dipendenza tra le imprese sono la relazione della catena di distribuzione e le operazioni finanziarie. Per tenere conto della struttura a rete di questi dati, sfrutteremo una serie di modelli e metodi sviluppati nella letteratura dell’econometria spaziale e dei modelli grafici all’interno di un contesto difference-in-difference e di un approccio a variabili strumentali.

Ci auguriamo che, esplorando l’impatto causale sulla performance aziendale della diversità di genere nei board, potremo supportare i policy maker nella progettazione di politiche basate sulle evidenze per contrastare le disuguaglianze.

JET
Just Energy Transition - Stochastic and machine learning methods for the evaluation, mitigation and geographical hedging of involved natural risks (with climate in view)

Responsabile di progetto: Marco Corazza
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 115.346,00
CUP: H53D23008460001
Codice progetto: P2022XTLM2

Il Green Deal europeo è la strategia della Commissione europea per la crescita dell’economia europea, il cui impegno per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 costituisce un’opportunità unica per creare nuovi posti di lavoro qualificato e per accelerare gli investimenti nell’innovazione e nelle tecnologie a energia pulita che garantiscano all’Europa la leadership industriale.

La condizione di dipendenza dalle circostanze climatiche delle risorse rinnovabili rende i produttori soggetti all’imprevedibilità di diverse variabili naturali. Incertezza, ambiguità e vaghezza sono naturalmente coinvolte in un modello matematico che rappresenti l’evoluzione dei fenomeni; la posizione geografica dell’esposizione è un fattore impattante nella valutazione del rischio indotto e deve essere considerata da una dimensione spaziale del modello. Creare un modello e stimare questi campi dinamici sono delle sfide comuni in molte ricerche applicate e, nonostante la loro complessità, sono fondamentali per permettere le strategie di copertura geografica.

Alla luce di questo, intendiamo analizzare i seguenti aspetti:

  1. Il profilo rischio/rendimento della produzione di energia rinnovabile, con metodi consolidati e innovativi come strumenti statistici, metodi probabilistici e tecniche di machine learning (ML). Il loro utilizzo in questo campo di ricerca è ancora agli inizi, quindi una parte importante della ricerca riguarderà l’identificazione dei modelli più adatti. Inoltre, particolare attenzione verrà dedicata all’analisi della valutazione della performance di produzione dell’energia in agricoltura.
  2. La proposta di nuovi prodotti finanziari creati su misura per supportare la transizione energetica. Alcune questioni fondamentali che riguardano tali prodotti sono le loro microstrutture di mercato, e i metodi di determinazione dei prezzi e il calcolo della loro sensibilità a diversi rischi. Gli approcci standard non sarebbero efficaci a causa dell’ambiguità dei fenomeni sulla struttura probabilistica; esploreremo strumenti ad hoc basati su logiche fuzzy e tecniche di machine learning. Questi prodotti forniranno una copertura parziale dal rischio di esposizione alle variabili naturali, prendendo in considerazione le caratteristiche geografiche. La copertura può essere riferita al tasso di produttività di chi genera energia rinnovabile oppure può essere gestita tramite un contratto per differenza per coprire il rischio sugli introiti in borsa elettrica del giorno precedente così come tramite opzioni quantitativa per coprire il rischio di volume.
  3. Il rischio di controparte dei nuovi prodotti. È probabile che essi vengano commerciati in un mercato fuori borsa, illiquido e soggetto a questo rischio. Studieremo questo rischio con un nuovo modello in cui gli effetti spaziali sono modellati utilizzando misure entropiche; valuteremo il rischio di controparte con approcci che uniscono strumenti di apprendimento e metodi di analisi decisionale a criteri multipli (MCDA). Infine, delineeremo una nuova blockchain energia-transizione-facilitatore-mercato dei derivati che ha come obiettivo quello di mitigare i rischi inerenti ai contratti OTC tradizionali. Verranno abbozzati la struttura di profitto e i meccanismi che governano gli smart contract alla base di questi strumenti.

MAP-of-MeLEES
Mapping and Pricing of Methane Emissions from the European Electricity Sector

Responsabile di progetto: Valerio Dotti
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 147.786,00
CUP: H53D23008380001
Codice progetto: P2022H483A

Le emissioni di metano (CH4) antropogenico sono responsabili di almeno un terzo del cambiamento climatico odierno [21, 36]. Il settore dell’energia produce il 35% di queste emissioni globali di metano [18], dovute per la maggior parte al gas che fuoriesce durante l’estrazione di petrolio, carbone e gas e dalle perdite dei gasdotti. È il principale colpevole, ma ha anche il più grande potenziale per una riduzione rapida ed economicamente vantaggiosa [18]. Essendo le perdite di CH4 provenienti dalla generazione di energia difficili da misurare [34], il Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE (EU ETS) non disciplina le emissioni di CH4, e non lo fanno neanche gli altri sistemi di carbon pricing [30], con poche eccezioni (Alberta emission offset system [39]). Eppure, il Global Methan Pledge [37] presentato alla COP 26 nel 2021 a Glasgow con l’obiettivo di catalizzare le iniziative per la riduzione delle emissioni di metano richiede interventi politici urgenti.

MAP-of-MeLEES mira al raggiungimento di due obiettivi misurabili e verificabili: 

  1. misurare le emissioni di CH4 del settore energetico europeo e assegnarle a ogni impianto produttivo
  2. stabilire il prezzo di tali emissioni all’interno dell’EU ETS. Tali obiettivi saranno raggiunti articolando la ricerca in due work-package (WP) che riuniranno diverse discipline e metodologie.

Il WP1 svilupperà un tracker globale metano-elettricità per misurare le emissioni di CH4. Si occuperà per la maggior parte di raccolta dati e analisi econometrica. Farà uso di dati satellitari per quantificare le perdite di CH4 e di dati sugli scambi di energia per identificare gli itinerari tra i produttori di idrocarburi e gli impianti produttivi. In seguito, assegnerà le emissioni globali di CH4 a ogni impianto produttivo utilizzando modelli econometrici spazio-temporali a frequenza mista e tecniche di machine learning. Infine, stimerà le risposte di ogni impianto produttivo ai cambiamenti nei sistemi di carbon pricing in termini di dimensione di uscita e composizione di entrata per quantificare l’impatto di una riforma sulle emissioni totali di gas serra (GHG).

Il WP2 progetterà un nuovo sistema di determinazione dei prezzi per le perdite di CH4 da incorporare nell’EU ETS. Farà uso sia di modelli microeconomici teorici sia di contributi da studi giuridici. Lo schema risultante sarà

  1. efficace nella riduzione di emissioni GHG totali relative all’attuale EU ETS; 
  2. politicamente fattibile: avrà un impatto limitato o nullo sull’acquisto di energia da parte dei consumatori e sui profitti delle imprese; 
  3. giuridicamente attuabile: sarà conforme ai regolamenti dell’OMC sul commercio internazionale e alle leggi europee. 

Questi obiettivi potrebbero sembrare molto ambiziosi ma possono essere raggiunti sfruttando un’idea di progettazione di una macchina semplice. Infine, le conclusioni di entrambi i WP saranno utilizzati per tradurre lo schema in una reale proposta di riforma da presentare alle istituzioni europee, agli stakeholders e a un pubblico più ampio.

MAP-of-MeLEES aprirà la strada agli studi sulle perdite di CH4 nel processo di policy-making. La sua progettazione diventerà un prototipo applicabile in altri settori ad alta intensità di metano come l’agricoltura, l’acciaio e la gestione dei rifiuti. Le sue conclusioni, basate sulla conoscenza, aiuteranno i policy maker a raggiungere l’ambizioso obiettivo di rendere l’Europa carbon neutral entro il 2050.

PADS4Health
Privacy-Aware Data Sharing model for Health data

Responsabile di progetto: Alessandro Bernes
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 126.073,00
CUP: H53D23010880001
Codice progetto: P2022MSMAW

Il progetto PADS4Health intende promuovere lo sviluppo di un modello modulare e rispettoso della privacy per la gestione dei dati, affrontando le questioni relative alla condivisione dei dati sanitari tra enti pubblici (istituti di ricerca, ospedali, etc.). In particolare, si concentra l’attenzione sui possibili conflitti che potrebbero sorgere dai titolari e dai soggetti del trattamento dati in merito a un’ulteriore elaborazione dei dati con scopi di ricerca scientifica all’interno dello scenario più impegnativo, ovvero la ricerca clinica e medica.

Il progetto disegnerà e verificherà la fattibilità di un nuovo tipo di sistema di gestione delle informazioni personali (il modello “PADS4Health”), che può essere visto come una tecnologia per il miglioramento della privacy (PET: Privacy Enhancing Technology), in cui i titolari del trattamento (per esempio centri di ricerca e università) e i soggetti del trattamento (per esempio i pazienti) siano entrambi previsti all’interno della protezione dei dati. Dal punto di vista dei soggetti del trattamento, l’obiettivo di questo modello è favorire la loro consapevolezza in merito al trattamento dei dati personali e, in particolare, dei dati sanitari, fornendo loro una maniera semplice ma efficace per consultare e controllare i dati personali trattati dai titolari attraverso una dashboard user-friendly, inclusa come funzionalità aggiuntiva all’interno di una piattaforma digitale tramite cui anche i soggetti dei dati possano esercitare facilmente i propri diritti. Dal punto di vista dei titolari del trattamento, il modello PADS4Health si baserà su una solida valutazione dell’impatto della protezione dei dati, considerando i bisogni individuali, così da poter dare ai soggetti del trattamento delle informazioni in merito al trasferimento dei dati e delineare quali informazioni siano appropriate e rilevanti per un’ulteriore condivisione dei dati. In questo modo, dovrebbe essere possibile un’efficace implementazione dei principi di responsabilità e di minimizzazione dei dati, oltre che della protezione dei dati fin dalla progettazione, come stabilito dal GDPR e da altri atti giuridici (Data Governance Act, Open Data Directive, etc).

Il modello che verrà progettato è anche funzionale per rendere anonimi o unire i set di dati contenuti negli attuali database degli ospedali, per rafforzare i meccanismi che aumentino la protezione dei dati e le loro ulteriori elaborazioni, così come per superare difficoltà legali e tecniche nel riutilizzo dei dati, anche tramite la promozione dell’interoperabilità. Sarà dunque possibile presentare l’elemento fondante di un Health Data Space più complesso e unito (in linea con l’obiettivo dell’Unione Europea di promuovere i Data Space per la ricerca, che è tenuto in considerazione anche nel nuovo DGA e nella Direttiva Open Data) che possa essere usato dagli enti pubblici, in particolare dai centri di ricerca, per un flusso di dati domestico e transfrontaliero. In questo senso, un nuovo tipo di sistema per la gestione e condivisione dei dati migliorerà la condivisione stessa, sarà di beneficio all’intera comunità di ricerca e aumenterà la consapevolezza dei soggetti del trattamento dati in merito alle operazioni che coinvolgono categorie speciali di dati personali, come i dati sanitari. Per costruire questo nuovo mo

RETAIN
REthinking incenTives and bArrIers to materNal employment - Ex ante and ex post policy evaluations based on preferences, constraints and family dynamics

Responsabile di progetto: Ylenia Brilli
Durata: 30/11/2023 - 29/11/2025
Budget: € 95.532,00
CUP: H53D23008370001
Codice progetto: P2022FWHWM

Tra i paesi europei, l’Italia è caratterizzata da uno dei tassi più bassi di occupazione femminile, e le opportunità di occupazione per le donne peggiorano dopo una gravidanza. Le raccomandazioni della Commissione europea del 2019 (Commissione europea 2019) riconoscono che questi risultati potrebbero essere correlati ai bassi investimenti nei servizi di educazione e cura della prima infanzia (ECEC) così come alle politiche che promuovono l’equilibrio vita-lavoro. Il Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (PNRR) ha identificato l’espansione dell’assistenza per l’infanzia e l’empowerment femminile come azioni politiche necessarie per promuovere l’offerta di lavoro per le donne e per le mamme.

Discutere l’efficacia di tali interventi è cruciale per poter promuovere un programma di crescita inclusiva in Italia. In questo progetto, RETAIN, indagheremo il potenziale di tali politiche per migliorare l’occupazione e utilizzeremo un approccio basato sulle evidenze. Una discussione seria riguardo all’implementazione e agli effetti delle politiche di empowerment femminile e dell’ECEC dovrebbero prendere in considerazione due aspetti importanti. In primis, si dovrebbe rendere più chiaro il ruolo delle coercizioni, delle preferenze lavorative e della cultura lavorativa nelle decisioni dell’offerta di lavoro per le donne e per le mamme. Inoltre, l’effetto delle politiche nominate nel PNRR potrebbero avere effetti eterogenei su differenti tipologie di famiglie, sottintendendo che anche effetti medio-piccoli potrebbero mascherare un importante potenziale di redistribuzione.

RETAIN porterà due contributi principali. Inizialmente, useremo metodi basati su sondaggi per comprendere le convinzioni in merito ai risultati monetari e non monetari delle decisioni nell’offerta di lavoro per le mamme e collegarle alle scelte nell’offerta di lavoro sotto diversi e ipotetici scenari politici costruiti per attenuare le coercizioni sulla partecipazione al lavoro per le mamme. L’analisi permetterà di identificare gli effetti ex-ante degli interventi politici introdotti nel PNRR.

Inoltre, ricorreremo a caratteristiche quasi random di un’espansione delle politiche ECEC che ha avuto luogo in Italia nel 2007 per valutare il suo impatto ex-post sull’offerta di lavoro per mamme e papà, così come sullo sviluppo cognitivo infantile. Le caratteristiche della politica si abbinano verosimilmente a quelle promosse nel PNRR. L’approccio combinerà l’identificazione empirica e il modello strutturale dei problemi congiunti di cura, lavoro e investimento sui bambini per comprendere gli effetti diretti e indiretti sulle differenti tipologie di famiglia della politica e dei meccanismi che portano ai suoi effetti distributivi.

RETAIN contribuirà alla letteratura sull’offerta di lavoro per le mamme, sulle dinamiche familiari e di disuguaglianza, esplorando gli strumenti di valutazione ex-ante ed ex-post. RETAIN contribuirà al Cluster 2 del PNRR “Cultura, Creatività e Società Inclusiva” del topic strategico “Benessere umano”, con un focus sulle politiche che mirano al miglioramento dell’occupazione femminile e alla riduzione dei gap di genere nei risultati lavorativi, che possono contribuire a contrastare le diseguaglianze tra e nelle famiglie.


PRIN 2022

Legal uncertainties surrounding financial innovation and their consequences on the effectiveness of Anti-Money Laundering policies
Coordinating EU reforms with the Italian regulatory and supervisory frameworks

Responsabile di progetto: Andrea Minto
Durata: 12/12/2023 - 11/12/2025
Budget: € 178.288,00
CUP: H53D23011450006
Codice progetto: 2022Y4MCWZ

La velocità dell’innovazione e il livello di complessità dell’intermediazione finanziaria moderna stanno diventando una questione di grande preoccupazione politica e normativa. Le innovazioni finanziarie digitali infatti suscitano un considerevole allarme tra i policy-makers, preoccupati non solo dall’evidente e rapida evoluzione della FinTech ma anche dagli interrogativi in merito alla capacità delle nostre infrastrutture legali e normative di accettare le sue applicazioni e interazioni all’interno del settore dei servizi finanziari.

Questo risulta particolarmente vero per quanto riguarda l’integrità dei mercati finanziari e la prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. In effetti, la legislazione antiriciclaggio (AML) si è recentemente sviluppata nel tentativo di stare al passo con l’innovazione finanziaria, come dimostrano chiaramente la Direttiva IV e V. E non è ancora finita, poiché le riforme “istituzionali” e “sostanziali” sono sul tavolo dei policy-makers e law-makers europei, con conseguenze totalmente sconosciute per i quadri normativi e di sorveglianza della AML italiana.

La natura innovativa dei nuovi regolamenti europei richiede uno sguardo attento all’impatto materiale che avranno sulle giurisdizioni e sulle pratiche di vigilanza nazionali.

Il progetto di ricerca si pone l’obiettivo di esaminare i problemi di coordinamento tra le riforme europee e i framework normativi e di vigilanza italiani, cercando di minimizzare le incertezze legali in merito all’innovazione finanziaria e alle loro conseguenze sull’efficacia delle politiche di antiriciclaggio.

Il Progetto contribuisce al dibattito politico e accademico in merito alle sfide che i legislatori europei e italiani affrontano per fare un uso adeguato dell’innovazione finanziaria per un’ulteriore integrazione del mercato e di risk sharing nel mercato finanziario interno. Il Progetto si pone l’obiettivo di integrare tali sviluppi innovativi all’interno di tre percorsi di ricerca, che forniranno informazioni utili a tre flussi di lavoro corrispondenti: i) definitorio; ii) istituzionale; iii) sostanziale. Nello specifico, i tre gruppi di lavoro mirano a:

  1. affrontare i problemi definitori e le incertezze legali in merito all’innovazione finanziaria e alle loro conseguenze sull’efficacia delle politiche di antiriciclaggio, provenienti dal coordinamento tra la legislazione finanziaria italiana ed europea (percorso definitorio);
  2. studiare i cambiamenti rivoluzionari nella struttura dei mercati finanziari e come essi siano collegati al framework generale e ai principi che governano la regolamentazione e la supervisione finanziaria italiana ed europea (percorso istituzionale); 
  3. approfondire gli studi in merito al contenuto dei framework normativi AML/CFT, con particolare riferimento alle sfide legali e tecnologiche che nascono dall’adozione di soluzioni innovative per la verifica della clientela in un contesto di acquisizione da remoto (percorso sostanziale).

Farms on the move
Rethinking the geographies of transhumance’s community-based economies: a more-than-human approach

Responsabile di progetto: Annalisa Colombino
Durata: 18/10/2023 - 17/10/2025
Budget: € 103.389,00
CUP: H53D23005080006
Codice progetto: 2022Z348HC

Il progetto offre una comprensione innovativa e meno antropocentrica della transumanza, interpretata come colonna portante delle economie rurali nelle regioni remote. L’obiettivo è quello di contribuire all’avanzamento della conoscenza in merito alle relazioni umano-animale in agricoltura e alla teorizzazione dell’economia da una prospettiva more-than-human. La transumanza è un metodo di allevamento che si basa sul movimento stagionale del bestiame e che viene trascurato dalla geografia internazionale contemporanea, in quanto la maggior parte degli studi si concentra sull’allevamento intensivo o sulla rete di Alternative Food (AFN - Alternative Food Network). Nonostante sia stata a lungo messa da parte nei processi di policy-making e nei dibattiti geografici internazionali, la transumanza sta tornando rilevante a livello politico poiché diversi portatori di interesse lavorano per valorizzarla come impresa multifunzionale e agroecologica.

Tramite l’adozione di un approccio more-than-human ispirato alla teoria di assemblage trans-locale, il progetto presenta la transumanza come parte della diverse economy, da intendersi come composta di pratiche economiche che non esistono senza capitalismo ma che tentano di evitare pratiche di sfruttamento e di favorire relazioni di cura, reciprocità e obbligo. La transumanza in questa sede viene esplorata anche come contesto in cui produrre una nuova conoscenza sulle relazioni complesse umano-animale permesse dalla possibilità che gli animali hanno di muoversi all’interno del paesaggio invece di essere costretti in un allevamento intensivo.

Questo progetto è guidato da tre temi di ricerca principali:

  1. In quale modo i luoghi e le pratiche della transumanza contemporanea influenzano le vite di umani e animali?
  2. Quali sono dal punto di vista degli animali le relazioni umano-animale nella transumanza?
  3. Queste specifiche relazioni umano-animale in che modo favoriscono le diverse economy della transumanza? A chi e a cosa arrivano queste relazioni?

Per indagare quanto siano specifiche le relazioni umano-animale al centro della transumanza e come esse prendano parte nelle diverse economy, il progetto adotta un approccio etnografico multi-specie che unisce metodi qualitativi tradizionali e innovativi, inclusi la ricerca a tavolino e l'etnografia digitale, le interviste in-depth, l'osservazione dei partecipanti basata sull’empatia cinestetica e supportata da metodi di mappatura visuale e fisica. Questo approccio viene applicato a due casi studio in cui la transumanza è particolarmente e ampiamente praticata: Piemonte (nel Nord-Est dell’Italia) e Abruzzo (nell’Italia centrale). La scelta dei casi studio permette di indagare due diverse tipologie di questa pratica di allevamento: la transumanza verticale alpina e la transumanza orizzontale negli Appennini. Il progetto dura due anni (+ 1 anno di ulteriore divulgazione) e coinvolge otto ricercatori (tre da assumere) dislocati all’Università Ca’ Foscari di Venezia, all’Università di Torino e al Gran Sasso Science Institute. Principali acronimi usati: HAR (relazioni umano-animale); FA (animali da allevamento); MtM (more-than-human); RQ (temi di ricerca); AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia); WP (working packages); T (attività); MP (mese-uomo); M (pietra miliare); D (prodotto finale).

PRICE
PRoductivity and equity Implications of Climate change in Europe

Responsabile di progetto: Enrica De Cian
Durata: 18/10/2023 - 17/10/2025
Budget: € 92.630,00
CUP: H53D23005070006
Codice progetto: 2022XLX3FF

PRICE risponde all’urgente necessità di costruire una società europea resiliente ai cambiamenti climatici tramite una maggiore comprensione della distribuzione spaziale e sociale degli impatti del cambiamento climatico e delle politiche in materia di cambiamento climatico tra regioni, settori economici, lavori e differenti gruppi socio-economici nel breve e medio periodo (2021-2060). Per raggiungere questo obiettivo, il progetto:

  • caratterizzerà gli impatti del cambiamento climatico e delle politiche in merito al cambiamento climatico sulla produttività dei fattori produttivi attraverso i principali settori economici a rischio in Europa;
  • svilupperà e applicherà nuovi metodi per comprendere i costi della riallocazione intersettoriale e interregionale della forza lavoro in scenari politici di forte decarbonizzazione;
  • applicherà una prospettiva microeconomica per valutare le implicazioni distribuzionali degli impatti e delle politiche climatiche sui gruppi più vulnerabili ed emarginati della società europea (come le minoranze etniche).

PRICE si concentrerà sull’adattamento nel mercato del lavoro tra le nazioni europee, sia lato offerta (per esempio la produttività della forza lavoro in settori a forte rischio per via del cambiamento climatico e delle relative politiche) sia lato domanda (per esempio opportunità di lavoro e divari nella retribuzione). Fornirà nuove prove riguardo al ruolo degli adattamenti del mercato del lavoro innescati dagli impatti del cambiamento climatico e dalle politiche a esso correlate incorporando nell’analisi effetti distribuzionali e costi di riallocazione. Inoltre, fornirà evidenze in merito all’efficacia e alle limitazioni di diverse forme di risposta di adattamento. I risultati aiuteranno nella progettazione degli interventi politici, in diversi ambiti della politica pubblica, per indirizzare e dare forma a una società resiliente ai cambiamenti climatici.

Asymmetric information and limited commitment in financial markets
Macroeconomic effects and policy implications

Responsabile di progetto: Piero Gottardi
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 46.086,00
CUP: H53D23003370006
Codice progetto: 2022PXE3B7

L’obiettivo principale del progetto è studiare l’impatto delle frizioni finanziarie sulla performance economica, con un focus particolare sulle informazioni asimmetriche e sul limited commitment. Riteniamo che questi argomenti abbiano un ruolo decisivo se vogliamo comprendere i cicli economici, l’allocazione di rischi e risorse all’interno delle famiglie e le corrette politiche fiscali e monetarie che dovrebbero essere implementate per migliorare il benessere sociale.

Nello specifico, riserveremo particolare attenzione alle seguenti questioni. Le conseguenze del limited commitment e dell’applicazione, delle asimmetrie informative, dell’incompletezza e non esclusività dei contratti per il funzionamento di mercati e politiche. Il ruolo delle agenzie di rating nella produzione di informazioni pubbliche quando esse possiedono interessi divergenti rispetto a quelli del pubblico o dei loro clienti. Le implicazioni macroeconomiche della distribuzione di redditi e ricchezza con mercati incompleti e assicurazione limitata. La maturazione ottimale degli strumenti di debito basati sui default degli incentivi. I possibili benefici delle imposte sul capitale dovute alle informazioni asimmetriche e alla mancanza di piena osservabilità del commercio. Il ruolo della garanzia per la stabilità dei risultati di mercato e l’impatto delle frizioni del mercato obbligazionario sulle entrate delle imprese e la struttura indotta del mercato.

In termini di strumenti e metodologie, alcuni dei partecipanti al progetto si concentreranno sulle basi teoriche delle frizioni finanziarie. Altri si occuperanno principalmente dello sviluppo di nuovi strumenti analitici per l’analisi di modelli ad agenti eterogenei (mappando risultati aggregati dai micro-comportamenti), che diventano particolarmente importanti nelle economie con assicurazione limitata e rischio idiosincratico.

Banking transformation, bank jobs, and firms

Responsabile di progetto: Stefano Colonnello
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 148.318,00
CUP: H53D23002320006
Codice progetto: 2022AFCMEA

  1. Obiettivi. Le banche giocano un ruolo fondamentale nel dare credito alle imprese. Inoltre, le banche impiegano molto personale con capacità medio-alte, contribuendo all’aumento della polarizzazione del mercato del lavoro, almeno fino alla Grande Recessione. Ma le prospettive delle banche e dei loro impiegati sono cambiate da allora. La FinTech adesso esercita una pressione competitiva, mettendo in pericolo le posizioni lavorative di alto profilo. Nuove normative potrebbero indebolire la crescita del settore. Tassi di interesse che si mantengono bassi mettono in pericolo i margini delle banche, incentivandole a risparmiare sulle attività tradizionali, per esempio chiudendo filiali e riassegnando i lavoratori a diverse aree. La scomparsa delle banche tradizionali potrebbe avere conseguenze sull’aspetto reale dell’economia, specialmente nei paesi europei dove le piccole e medie imprese sono diffuse. La perdita di posti di lavoro nel settore bancario può tradursi nell’interruzione di relazioni di credito, rendendo più difficoltoso l’accesso ai finanziamenti da parte delle imprese. Diventa dunque fondamentale studiare l’interazione tra le tendenze attuali del settore bancario, le prospettive del mercato del lavoro per gli impiegati di banca e l’economia reale in Europa. La fase preliminare fornirà l’anatomia degli sviluppi recenti nel settore bancario per valutare l’entità della trasformazione in corso. Il progetto si concentra sulla trasmissione di tali sviluppi agli impiegati di banca e alle imprese che contraggono debiti, facendo leva sui dati granulari riguardo alle filiali delle banche, alle carriere dei lavoratori e alle relazioni di credito tra banca e impresa.
  2. Contributo. Numerosi studi indagano il relationship banking, la crescita della FinTech, l’impatto delle normative e le conseguenze dei tassi di interesse che si mantengono bassi. Il progetto unisce queste linee di ricerca e le capovolge mettendo al centro i lavoratori, che sono cruciali per la fornitura di credito all’economia, eppure sempre più esposti all’obsolescenza tecnologica e, in particolare se dotati di talento, attratti da migliori opportunità in altri settori. Il programma indicato si aggiunge alla letteratura che esamina il capitale umano nella finanza collegandolo all’aspetto reale dell’economia attraverso i microdati e concentrandosi sull’ultima decade, finora inesplorata, caratterizzata da varie crisi e cambiamenti chiave nei servizi bancari.
  3. Metodi. L’analisi richiede un ampio sforzo per il raggruppamento dei dati, usando database pubblici, commerciali e amministrativi (per esempio i registri degli impiegati). Combinare questi dataset massivi costituisce una sfida, specialmente quando si tratta di mappare le relazioni personali tra banche e imprese a debito. L’altra sfida è la mancanza di fonti pulite di identificazione. Vogliamo ottenere degli insight tratti da differenti piani econometrici come l’analisi di correlazione theory-driven, quasi-esperimenti riguardo a eventi cruciali (per esempio, nuove normative che hanno cambiato la penetrazione della FinTech), o tassi di interesse abbassati, chiarendo il loro effetto sugli impiegati del settore bancario e sulle imprese a debito. Per interpretare le nostre conclusioni, intendiamo estendere (e calibrare) i framework teorici esistenti aggiungendo un settore bancario per studiare il collegamento tra l’automazione e i risultati del mercato del lavoro.

Digital vulnerability
An intergenerational path between personal rights and market relations

Responsabile di progetto: Carmela Camardi
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 89.045,00
CUP: H53D23002700006
Codice progetto: 202258RNM9

Il progetto mira a esaminare la vulnerabilità di individui e imprese all'interno dell'ambiente digitale.

Lo stato dell’arte è ben noto: a causa della diffusione delle ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) in tutte le aree della human experience, ci si è improvvisamente ritrovati a non avere specifici strumenti giuridici per la propria protezione. Inoltre, manca una conoscenza sufficiente per affrontare i rischi nei confronti dei propri diritti e della propria libertà posti dalle summenzionate tecnologie, oltre che per bilanciare quei rischi con i vantaggi che possono essere ottenuti tramite le tecnologie stesse.

Il risultato è una situazione nuova da molti punti di vista, in cui l’essere umano appare più fragile che mai da un punto di vista fisiologico, in contrasto con i nuovi poteri. Questa vulnerabilità si accentua nel caso di individui già deboli, in particolare i minorenni e gli anziani. Inoltre, questa minaccia ai diritti e alle libertà riguarda anche alcune imprese, che sempre più spesso approfittano dell’intermediazione dei nuovi attori economici, come le piattaforme digitali.

Innanzitutto, il progetto aspira a valutare il metodo di identificazione di alcune situazioni tipiche della “vulnerabilità digitale”. La proposta, che condurrà l’analisi e la sua articolazione in diverse unità di ricerca, vuole distinguere e intersecare da un lato le persone fisiche (come i consumatori) e i professionisti (espressione di una vulnerabilità tipicamente socio-economica) e, dall’altro lato, trasversalmente, minorenni, adulti e anziani (espressione di una “vulnerabilità generazionale”). Per accertare se sia possibile standardizzare la vulnerabilità digitale in tale maniera, sarà necessario riordinare le situazioni eterogenee che emergono dalla realtà e che dovranno essere studiate in profondità, facendo ricorso all’analisi quantitativa e ai dati statistici.

Una volta conclusa questa valutazione, si passerà a indagare se la protezione legale offerta dalle norme attualmente applicabili sia sufficiente per fare fronte alle nuove forme di vulnerabilità, o se il mondo digitale richieda piuttosto nuove forme di regolamentazione. Il progetto mira a identificare queste nuove forme di regolamentazione, obiettivo da perseguire non soltanto da una prospettiva scientifica qualificata, ma anche in modo proattivo, ovvero valutando nuove misure legislative a livello nazionale ed europeo, analizzando i loro riflessi sistemici e, infine, proponendo riforme normative adeguate.

La ricerca fornirà anche altri risultati: la condizione della vulnerabilità digitale spesso dipende da una situazione di insufficienza culturale e necessita di essere contrastata con una maggiore e migliore istruzione. Le modalità per promuovere questa ampia crescita culturale saranno uno degli aspetti più importanti del progetto e verranno implementate tramite lo sviluppo di strumenti “soft law” e di un dialogo con organi e istituzioni specializzati.

Le tre unità di ricerca lavoreranno a stretto contatto, condividendo i risultati di ogni segmento di ricerca.

Econometric and Macro-Financial Models of Climate Change
Transition, Policies and Extreme Events

Responsabile di progetto: Loriana Pelizzon
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 78.194,00
CUP: H53D23002190006
Codice progetto: 20225J7H4K

I mercati dell’energia hanno vissuto un cambiamento drastico negli ultimi tempi. Le preoccupazioni riguardo all’inquinamento, alla scarsità di risorse e alla (in)stabilità politica stanno spingendo tutti gli operatori del settore a passare da una produzione di energia basata su combustibili fossili ad alternative più green. La transizione è iniziata, ma il risultato finale non è ancora chiaro, così come sono ancora incerti l’esecuzione, le tempistiche e il costo. È quindi fondamentale costruire dei modelli per comprendere come una nuova politica energetica possa influenzare il funzionamento dell’ambiente economico e come progettare degli interventi politici che limitino i costi sociali della transizione, supportandola allo stesso tempo. I membri del nostro team hanno già contribuito sostanzialmente alla letteratura in questo ambito. Tuttavia, è ancora richiesto un ampio carico di lavoro per accrescere ulteriormente la nostra comprensione riguardo alla transizione e per supportare l’affinamento delle risposte politiche.

Intendiamo organizzare la nostra ricerca in tre workpackage correlati e concomitanti.

  1. WP1 - La creazione di modelli si concentra sulla generalizzazione e applicazione dei modelli macro-finanziari ambientali per considerare tutti i rischi provenienti dal cambiamento climatico, ovvero i rischi di transizione, i rischi climatici cronici e i rischi di evento collegati al clima. L’obiettivo è quello di fornire un framework teorico in grado di considerare i differenti settori di produzione energetica, le emissioni di gas serra, le politiche macro-finanziarie, monetarie e climatiche e i diversi tipi di rischio. Un ulteriore obiettivo è quello di migliorare l’affidabilità delle implicazioni delle politiche risultanti.
    Inoltre, il lavoro mira a identificare e quantificare i canali di trasmissione della possibile transizione in merito alle varie tipologie di agenti economici e all’intera economia per migliorare la nostra comprensione della transizione stessa, oltre che per supportare una migliore progettazione di ulteriori risposte politiche.
  2. WP2 - La valutazione introduce nuove tecniche di stima per gestire le sfide legate al WP1. Infatti, i modelli risultanti saranno estremamente non lineari, e la scarsità di dati dovuta al fatto che la transizione è appena cominciata e che il percorso futuro è ancora incerto non permette di validare i modelli utilizzando gli strumenti statistici ed economici standard.
  3. WP3 - La politica si concentra sulla valutazione della possibilità di una transizione energetica e sulla progettazione di politiche future adeguate a sostenerla e a limitare il suo costo sociale.

In generale, il progetto mira a:

  • migliorare il modello teorico dei settori di produzione dell’energia, dei mercati dell’energia e dei dati economici correlati;
  • potenziare le tecniche per la progettazione e la valutazione delle politiche economiche;
  • fornire metodi più solidi per le previsioni economiche quando vi sono pochi dati e i modelli sono estremamente non lineari;
  • arricchire la nostra comprensione delle relazioni e delle interazioni tra le politiche fiscali e monetarie, così come del rischio di credito sovrano e del rischio geopolitico, a cui le moderne economie non sono mai state soggette prima
  • ;offrire una serie di analisi empiriche in merito ai diversi aspetti della transizione energetica;
  • fornire consulenze politiche basate su indagini scientificamente fondate.

GenREm
Gendering international legal response to chronic emergencies

Responsabile di progetto: Sara De Vido
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 115.678,00
CUP: H53D23002940006
Codice progetto: 2022XYHPTC

La ricerca nell’ambito del diritto internazionale si occupa di emergenze e catastrofi (per esempio, i “Draft Articles on the protection of persons in the event of disasters” del 2016), ma non in modo approfondito di ciò che questo progetto definisce “emergenze croniche” (ChEm). Il concetto sviluppa la nozione di “violenza lenta”, elaborata nel 2011 da Rob Nixon, includendo la critica femminista nella dicotomia violenza veloce/lenta (Christian and Dowler 2019) e incorporando la dimensione dell’analisi giuridica in una prospettiva basata sul genere. Il progetto riconosce l’impatto sproporzionato delle ChEm su donne e ragazze ed esplora l’obbligo degli Stati nell’affrontare la violenza lenta, che questa sfoci o meno in catastrofi gravi.

Il progetto non si occuperà delle catastrofi in sé ma del fenomeno che precede la violenza e che non è affrontato adeguatamente da un punto di vista giuridico. La “International disaster relief law” tratta la fase a valle ma di rado considera il fatto che pandemie, mega-incendi, siccità, frane, alluvioni gravi e uragani sono frutto delle ChEm. Si riferiscono al degrado ambientale che pone le condizioni per la diffusione di, per citarne alcune, pandemie e catastrofi naturali (come i mega-incendi in Australia, Roger 2022) e comprendono, ma non sono limitate a questo, il cambiamento climatico. Il cambiamento climatico perpetua la disuguaglianza di genere (A/HRC/41/26), come fanno anche altre manifestazioni di violenza lenta. L’approccio giuridico e politico alle emergenze generalmente si addentra all’interno di una singola catastrofe, con una risposta anticipata che dà vita a uno shock immediato e a un impatto sul pubblico, senza tuttavia afferrare la complessità dell’intero sistema di violenza che anticipa la forza distruttiva. Per esempio, le politiche per il cambiamento climatico sono state messe sullo sfondo a causa della pandemia, senza comprendere il forte collegamento tra le ChEm come il cambiamento climatico stesso e altri fenomeni (De Vido 2021). Il concetto di ChEm si basa su quello delle emergenze a lenta insorgenza (OCHA 2011, COP16), differenziandosi da questo poiché non descrive le dinamiche della singola catastrofe ma si riferisce al fenomeno di degrado ambientale sottostante, causato dallo sfruttamento irresponsabile delle risorse naturali e dall’assenza di politiche di prevenzione responsabili e adeguate. Come sottolineato da H. Charlesworth (2002), “i giuristi internazionali […] sono più preoccupati dalle grandi crisi che dalle politiche quotidiane. In questo modo, il diritto internazionale si sottrae all’analisi delle tendenze di maggiore durata e dei problemi strutturali. Un silenzio preoccupante viene mantenuto sulla posizione delle donne nella rappresentazione delle crisi”.

GenREm interrompe la dicotomia normalità vs stato d’eccezione e ordinario vs catastrofe tramite la concettualizzazione degli obblighi giuridici degli Stati ad affrontare la violenza lenta. Il progetto sviluppa un nuovo metodo di analisi e ricerca giuridica basato su una comprensione olistica e relativa al genere dei fenomeni contemporanei di emergenza e mira ad avere un impatto su diversi portatori di interesse.

Global value chains, human rights and the law
The Italian, European and international path towards accountability

Responsabile di progetto: Adalberto Perulli
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 62.640,00
CUP: H53D23002730006
Codice progetto: 202284YHRN

Le catene del valore globale (GVC) sono sempre state un settore privilegiato per l’osservazione delle complessità delle relazioni giuridiche ed economiche odierne. Ormai da diverso tempo l’identificazione di regole e meccanismi che da un lato possano facilitare lo sviluppo dell’economia delle aziende e dall’altro possano tutelare i diritti umani, l’ambiente e la rule of law costituiscono una sfida per le organizzazioni internazionali e per i governi europei e nazionali. Ovviamente, le difficoltà provenienti dalle recenti crisi sanitarie, economiche e geopolitiche stanno aumentando l’importanza della regolamentazione delle GVC. Considerando queste premesse, il progetto mira ad analizzare framework e case law giuridici, valutando la loro adeguatezza ed efficacia e, in caso vengano identificati mancanze e inconvenienti, a proporre le soluzioni necessarie. Di conseguenza, il progetto vuole trattare tre aspetti: 

  1. delineare lo stato dell’arte e le criticità relative alle GVC; 
  2. indagare la “governance transnazionale” delle GVC da una prospettiva giuridica ed economica; 
  3. esaminare le misure adottate (e da adottare) a livello internazionale, sovranazionale e nazionale per promuovere la tutela dei diritti umani (inclusi i diritti fondamentali sul lavoro, l’ambiente e la rule of law).

Per trattare questo ultimo aspetto, un focus specifico sarà dedicato alla recente adozione (22 febbraio 2022) di una Proposta per una Direttiva sulla due diligence della sostenibilità delle imprese. Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale per l’introduzione di doveri obbligatori nelle società. È necessario dunque valutarla adeguatamente alla luce degli sviluppi già avvenuti a livello nazionale, come l’adozione da parte di diversi stati di legislazioni nazionali sulla due diligence, rendicontazione e responsabilità dei diritti umani nelle aziende, così come a livello internazionale, con le trattative in corso alle Nazioni Unite per costituire uno strumento giuridicamente vincolante che regoli le attività delle società transnazionali e di altre imprese commerciali nell’ambito del diritto internazionale sui diritti umani. Per trattare questo ultimo aspetto, un focus specifico sarà dedicato alla recente adozione (22 febbraio 2022) di una Proposta per una Direttiva sulla due diligence della sostenibilità delle imprese. Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale per l’introduzione di doveri obbligatori nelle società. È necessario dunque valutarla adeguatamente alla luce degli sviluppi già avvenuti a livello nazionale, come l’adozione da parte di diversi stati di legislazioni nazionali sulla due diligence, rendicontazione e responsabilità dei diritti umani nelle aziende, così come a livello internazionale, con le trattative in corso alle Nazioni Unite per costituire uno strumento giuridicamente vincolante che regoli le attività delle società transnazionali e di altre imprese commerciali nell’ambito del diritto internazionale sui diritti umani. Quando valutate collettivamente, queste iniziative mostrano una tendenza globale orientata all’introduzione dell’obbligo di due diligence ambientale e dei diritti umani nelle società, i cui contenuti, specificità, punti di forza e di debolezza sono meritevoli di un’analisi da diverse prospettive giuridiche (europea, pubblica e privata, internazionale, del lavoro, penale, ambientale e di diritto societario) coinvolte nella presente proposta di ricerca. Il progetto mira ad avere un impatto rilevante su diversi gruppi (università, società, istituzioni, policy-maker, organizzazioni non governative e il pubblico più ampio) poiché l’analisi si rivolge a specifici settori industriali (in particolare quello tessile e agricolo) e per via del suo coinvolgimento nelle attività della campagna italiana non governativa che supporta l’adozione della Direttiva (Impresa2030. Diamoci una regolata!) e del Comitato Interministeriale per i diritti umani (CIDU).

Looking for Legislative Intent in Judicial Reasoning
An Empirical Account

Responsabile di progetto: Marco Mancini
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 37.800,00
CUP: H53D23002990001
Codice progetto: 2022ZPA2N4

Il progetto di ricerca rientra nel campo del dibattito legale e si concentra sul tema dell’intento legislativo. La ricerca si propone di esaminare come l’intento legislativo venga elaborato nei tribunali italiani, le diverse forme che questo dibattito riveste nel raziocinio giudiziario, in che misura queste forme siano rispettivamente impiegate e le implicazioni teoriche di queste conclusioni.

La ricerca risulta estremamente innovativa grazie al suo carattere empirico. Una ricerca empirica sugli standard dell’interpretazione legale e al dibattito applicato nei tribunali italiani non è ancora stata effettuata. Per colmare questo vuoto, la ricerca costituirà un database di decisioni giudiziarie italiane emesse tra il 2018 e il 2022, in cui il dibattito a partire dall’intento legislativo sia utilizzato per giustificare un risultato giudiziario. I dati raccolti includeranno i settori di diritto costituzionale, diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo. Questa analisi quantitativa condurrà i ricercatori a determinare la rilevanza e la prevalenza statistica del dibattito all’interno dei diversi settori del diritto italiano.

Sulla base dei dati raccolti, la ricerca effettuerà in seguito un’analisi quantitativa di un campione rappresentativo delle decisioni in cui il dibattito è stato impiegato. Con questo scopo, la struttura del dibattito sarà inizialmente esaminata con l’obiettivo di identificare le forme che l’intento della legislatura assume nel raziocinio giudiziario (intento comunicativo originale, fine intenzionale, intento controfattuale, ratio legis, etc.). Inoltre, per ogni decisione considerata si determinerà se il dibattito sia ben articolato e fornisca validi motivi in favore del risultato giudiziario. Questo ci porterà a stabilire in quale misura i tribunali italiani si considerino agenti legislativi nel momento in cui interpretano una disposizione di legge o se altri criteri normativi generali dell’interpretazione legale effettivamente spieghino le attuali pratiche interpretative.

I risultati dell’analisi così delineata porteranno i gruppi di ricerca ad affrontare una serie di questioni teoriche riguardo alla natura dell’intento legislativo per proporre dei criteri qualitativi rispetto all’utilizzo di questa regola interpretativa e per fornire un’analisi critica delle linee guida esistenti per la redazione legislativa.

MALERP
Market Learning and Robust Predictions

Responsabile di progetto: Pietro Dino Enrico Dindo
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 120.151,00
CUP: H53D23002280006
Codice progetto: 20228XTY79

Un’attenzione crescente è stata dedicata al problema di raccogliere le diverse opinioni di un gran numero di agenti all’interno di un’unica previsione. Questa idea generale va sotto il nome di “Wisdom of Crowds” (WOC) ed è stata applicata a molti contesti, a partire dalle decisioni di investimento, che generano nuove idee di business e preannunciano eventi politici o finanziari, fino alla formazione di un’opinione diffusa sul cambiamento climatico. Diversi modelli sono stati proposti per catturare la WOC, e l’evidenza empirica mostra come l’opinione pubblica possa potenzialmente effettuare delle previsioni accurate.

In ogni caso, queste previsioni possono essere inaffidabili poiché la loro precisione dipende da forti ipotesi in merito alla distribuzione delle opinioni degli agenti e queste procedure non sono resistenti alla manipolazione strategica degli agenti.

L’obiettivo di questo progetto è proporre un nuovo meccanismo di aggregazione chiamato “Generalized Market Predictions” (GMP) che migliora diversi metodi di controllo del WOC. Il GMP si ispira alla letteratura negli ambiti di Economia Finanziaria, Equilibrio economico generale, Computer Science ed Economia Sperimentale. Si tratta di una teoria flessibile per riunire le opinioni degli agenti in un’unica opinione che sia affidabile ed efficiente. Queste due caratteristiche non sono garantite da altri aggregatori delle opinioni pubbliche.

L’affidabilità ed efficienza del GMP sono garantite grazie a due innovazioni. Innanzitutto, il GMP raccomanda di informare gli agenti in merito a un consenso di massa provvisorio prima di esprimere la propria opinione finale. Inoltre, il consenso è calcolato considerando le performance precedenti dei diversi agenti e assegnando un peso alle loro opinioni su questa base. Il nostro lavoro teorico proporrà diversi metodi candidati per costruire un consenso dai prezzi e studierà attentamente la precisione risultante. Cominceremo da uno scenario di equilibrio generale e gradualmente lo abbandoneremo. Considereremo inizialmente un equilibrio temporaneo e introdurremo un orologio stocastico per imitare le interazioni tra agenti a tempo continuo. In seguito, abbandoneremo l’ipotesi walrasiana del meccanismo di formazione del prezzo per studiare la performance degli aggregatori generali di opinioni. La ricchezza del nostro approccio ci permetterà anche di contribuire al dibattito in corso sul ritrovamento della “vera” probabilità implicata nei prezzi di mercato – gli aggregatori più naturali delle opinioni dei partecipanti al mercato.

La fase finale di questo progetto prevede di immettere i nostri risultati teorici nel mondo reale. Produrremo delle istruzioni su come progettare un meccanismo di mercato che possa essere adottato da un’istituzione in diversi ambiti, come per esempio migliorare le previsioni delle nuove minacce sanitarie locali e regionali, migliorare la precisione nella previsione dell’impatto del cambiamento ambientale causato da fattori climatici e locali, migliorare l’efficienza delle imprese. Per testare l’efficacia della nostra proposta, condurremo uno studio sperimentale con soggetti reali. Nello specifico, il nostro esperimento valuterà la performance del GMP in maniera comparativa, calibrando attentamente il compromesso tra precisione e velocità di convergenza.

Political Persuasion

Responsabile di progetto: Fabio Michelucci
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 89.400,00
CUP: H53D23002600006
Codice progetto: 2022WS8AJY

Negli ultimi decenni, il processo di digitalizzazione delle informazioni e la nascita dei social network hanno cambiato drasticamente la comunicazione. Questo risulta particolarmente vero in politica. I politici al giorno d’oggi possono raggiungere una gran parte dell’elettorato attraverso messaggi sui social media, diretti e senza intermediari. I media tradizionali si sono adattati fornendo informazioni in tempo reale sui propri mezzi digitali. I cittadini sono loro stessi diventati latori di informazioni, generando e condividendo news. L’aumento del flusso di informazioni ha reso difficoltoso il processo di verifica delle notizie.

Tutto ciò ha aumentato il raggio d’azione delle fake news e ha dato più opportunità a chi fornisce informazioni (che siano i media o i politici) per spingere le convinzioni degli elettori nella direzione che preferiscono.

Questi cambiamenti come hanno influenzato la qualità delle informazioni, le convinzioni degli elettori in merito a questioni politiche chiave, il grado di polarizzazione nell’elettorato e, infine, la qualità delle decisioni politiche? La risposta a questa domanda è fondamentale per garantire un processo democratico ben funzionante. In questo progetto di ricerca, affronteremo l’argomento studiando la persuasione politica, i fattori che la consentono e le sue implicazioni nella capacità degli elettori di ritenere i politici responsabili e di limitare il loro comportamento di estrazione. Il nostro progetto si svilupperà seguendo tre linee complementari di ricerca.

La prima linea di ricerca si concentrerà sulla persuasione in campagna elettorale. In particolare, studieremo come i politici gareggino spendendo risorse e facendo annunci durante la campagna elettorale, come questi comportamenti possano migliorare la popolarità dei politici e cambiare l’importanza di alcune questioni nella mente degli elettori e come le lobby possano interagire con questi meccanismi attraverso le donazioni.

La seconda linea di ricerca studierà come l’orientamento ideologico di chi fornisce le informazioni influenzi la credibilità dei messaggi politici e l’abilità degli elettori di ritenere i politici responsabili e prendere delle decisioni informate. In questa linea di ricerca, identificheremo i limiti della persuasione politica nei casi in cui chi riceve l’informazione è completamente razionale.

La terza linea di ricerca abbandonerà il paradigma di un elettorato razionale e terrà conto dei bias comportamentali che rendono gli elettori manipolabili e più vulnerabili alle tecniche di persuasione. Studieremo come la comunicazione politica interagisca con il desiderio degli elettori di attenersi alle norme sociali, con le informazioni che essi ottengono tramite i social media e con la loro capacità di valutare le riforme.

Il nostro progetto fornirà diverse implicazioni politiche. Proporremo degli interventi per regolare le campagne e le donazioni politiche. Identificheremo gli scenari in cui la competizione tra chi fornisce le informazioni limita le inefficienze o le asimmetrie distribuzionali causate dalla persuasione politica, e gli scenari in cui un intervento normativo è necessario. Infine, suggeriremo dei metodi per progettare delle istituzioni che proteggano gli elettori dalla persuasione, rinforzando così la responsabilità politica e la crescita economica

Pro.Re.Ba.
Proportionating rules on bank crisis prevention and management to the case of Retail Banks: an analysis on the European and national legal framework

Responsabile di progetto: Iacopo Donati / Giuliana Martina
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 89.485,00
CUP: H53D23002980006
Codice progetto: 2022YXTHZF

l Single Resolution Mechanism (SRM), in quanto secondo pilastro dell’Unione bancaria (UB), si basa su una chiara motivazione: banche e società di investimento devono essere in grado di fallire come qualsiasi altro business, senza la necessità di essere salvate da basi finanziariamente stabili; la risoluzione, che implica l’utilizzo di uno strumento (o combinazione di strumenti) con la pretesa di riportare la banca a uno stato di continuità aziendale, può essere usato solo quando l’interesse pubblico è a rischio.

Eppure, dopo 8 anni dal suo varo, la soluzione si è dimostrata largamente inapplicabile: solo Banco Popular e, più di recente, Sberbank Europe AG vi sono entrate. In effetti, la standardizzazione della crisis management europea e il framework del fondo di garanzia dei depositanti (CMDI) – fatta su misura per le grandi banche universali – ha condotto le autorità di risoluzione (RA) a fornire una rigida interpretazione di interesse pubblico (PIA). In sostanza, dando per assodato che risoluzione è diventato un sinonimo di bail-in, le RA hanno considerato la sua applicazione solo per un piccolo sottoinsieme di banche europee, lasciando al di fuori non solo le banche di piccole e medie dimensioni ma anche le banche retail (che costituiscono circa il 60% delle istituzioni significative, ovvero con uno stato patrimoniale sopra ai 30 miliardi di euro, e delle istituzioni transfrontaliere meno significative).

Se la quantità di debito che può essere soggetto a bail-in è importante, l’identità di chi lo detiene lo è altrettanto: le banche retail, che hanno accesso limitato agli investitori istituzionali rispetto alle banche wholesale e alle banche di investimento, hanno poche alternative di finanziamento se non posizionare i propri strumenti presso investitori retail (famiglie e micro, piccole e medie imprese), che spesso sono anche i loro depositanti retail. Come dimostrato in casi recenti, il cosiddetto self-placement è spesso abbinato a pratiche di vendita impropria.

La conseguente incapacità di applicare il bail-in a banche retail potrebbe portare le RA a cercare soluzioni alternative al di fuori della risoluzione, dove i fondi pubblici siano più facilmente accessibili (per esempio, i casi di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).

La ricerca quindi si propone di studiare la rilevanza della proporzionalità per il CMDI (pur riconoscendo che un certo livello di standardizzazione ha degli effetti positivi), concentrandosi su

  • il framework istituzionale SRM, che garantisca alle autorità un maggiore giudizio e fornisca una normativa su più livelli, composto da più equilibri (come quanto parzialmente accaduto per il framework di vigilanza, anche come risultato del lavoro del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria);
  • le regole sostanziali per la pianificazione e gestione delle crisi delle banche, in cui il framework di risoluzione dovrebbe avere una maggiore flessibilità e gli strumenti adatti dovrebbero essere ideati, a livello sia europeo sia nazionale, per occuparsi delle banche al di fuori del raggio della risoluzione.

La ricerca produrrà un’analisi teorica ed empirica (quantitativa e qualitativa) del CMDI, esaminando il suo effetto sulle banche – a seconda dei loro differenti modelli di business, strutture di finanziamento e dimensioni – da un punto di vista legale ed economico, e arriverà alla scrittura di raccomandazioni politiche per i legislatori europei e nazionali.

SELECT
SustainablE LEgaCy DebT

Responsabile di progetto: Valerio Dotti
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 111.850,00
CUP: H53D23002460006
Codice progetto: 2022KCEYML

In un’economia globale, le decisioni politiche sul debito pubblico ridistribuiscono le risorse e traslano i rischi attraverso generazioni e nazioni. Il debito pubblico è sostenibile se i governi possiedono la capacità di onorare tutti gli obblighi futuri e attuali. All’indomani della pandemia di Covid-19, i livelli del debito pubblico hanno raggiunto picchi record in tutto il mondo e la questione della sostenibilità intergenerazionale e internazionale nella gestione del debito pubblico è al centro dell’attuale dibattito politico. Nonostante si stia considerando una revisione delle regole di bilancio esistenti, vi è un consenso limitato riguardo a come debba apparire una buona normativa sul debito pubblico. Si rivela dunque urgente compiere una ricerca che si concentri sulle seguenti domande: 

  1. come dovrebbe essere strutturato un percorso sostenibile di debito pubblico che assicuri un risk sharing ottimale tra generazioni e stati?
  2. che tipo di normative di bilancio possono implementare nella pratica tale percorso ottimale e sostenibile?

SELECT proverà a rispondere a queste domande e a fornire delucidazioni riguardo a questioni di essenziale importanza politica, che non vengono affrontate in modo adeguato nei framework esistenti. Tutto ciò verrà portato a termine sviluppando una nuova teoria di sostenibilità del debito pubblico all’interno di un’economia stocastica di generazioni sovrapposte che allo stesso tempo (i) prenda in considerazione i contrasti in politica economica correlati alla miopia di politici egoisti e (ii) fornisca un framework per l’analisi politica. Per raggiungere questo obiettivo ambizioso, il progetto proposto sarà organizzato in due parti complementari, ognuna delle quali affronterà una delle domande summenzionate. Nella prima parte, adatteremo degli strumenti presi in prestito dalla letteratura degli appalti dinamici sul debito pubblico con l’obiettivo di configurare un percorso ottimale per il debito pubblico sostenibile. Nella seconda parte, applicheremo tecniche di progettazione di meccanismi dinamici per derivare le norme fiscali che rendano possibile l’implementazione del percorso di debito pubblico ottimale e sostenibile delineato nella prima parte.

Questo framework innovativo ci permetterà di adottare un nuovo approccio nel comprendere se le attuali normative di bilancio possano effettivamente assicurare un percorso di debito sostenibile. L’approccio usato prevalentemente nella letteratura che tratta di debito sostenibile si basa su una definizione di responsabilità della sostenibilità del debito pubblico ed è soggetta a diversi limiti. Nello specifico, la dimensione di responsabilità della sostenibilità viene scollegata dai determinanti comportamentali del debito pubblico, quando in realtà le decisioni che vengono prese nella definizione dell’indebitamento pubblico sono guidate da considerazioni politiche. SELECT ha il potenziale per superare i difetti che appaiono in letteratura fornendo una condizione di sostenibilità basata su un modello, che può essere usato per la selezione di norme fiscali ottimali e sostenibili.

Infine, i risultati del progetto aiuteranno a ispirare la progettazione di politiche a supporto della transizione verso la sostenibilità nell’attuale contesto post-pandemico.

WELL-LIFE
Differentials in WELL-being: the role of family dynamics, cohort trends and LIFE course events

Responsabile di progetto: Ylenia Brilli
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Budget: € 77.520,00
CUP: H53D23002350006
Codice progetto: 2022BTNAC9

Nel corso della vita, i differenziali nel benessere tra gli individui tendono a incrementare: spesso le disuguaglianze tra i soggetti sono più marcate in età avanzata che nelle prime fasi della vita. Diversi meccanismi, che possono riguardare il mercato del lavoro e la vita sociale degli individui, potrebbero spiegare questi schemi di “svantaggio cumulativo” (Dannefer, 2003), a seconda anche dell’unità di misura del benessere che viene usata (per esempio soddisfazione della vita, salute mentale). Per comprendere le specifiche vie che portano a questi risultati, sono necessarie delle ricche strutture di dati a livello individuale che coprano l’intero ciclo vitale. Nonostante alcune evidenze siano disponibili, esse tendono a essere frammentate: per questo è necessario costruire un framework unificato. Il progetto WELL-LIFE adotta una prospettiva che considera tutto l’arco della vita per studiare i fattori determinanti e le conseguenze delle diseguaglianze negli ambiti di salute, benessere, opportunità di lavoro, dinamiche familiari e condizioni nei primi anni di vita tra individui e generazioni. Il progetto è fortemente interdisciplinare poiché richiede l’analisi di condizioni economiche e risultati sanitari, così come di traiettorie nel corso della vita e trend demografici.

WELL-LIFE è diviso in due parti. La prima parte mira a comprendere la disuguaglianza negli ambiti della salute e del benessere tra generazioni, e come questo dipenda dalle diseguaglianze nelle opportunità di impiego, nelle dinamiche familiari e nelle condizioni durante i primi anni di vita tra generi, livelli di istruzione e generazioni. Questa parte del progetto sfrutta i dati micro-economici tratti dalla “Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe” (SHARE) e dalla “Gender and Generation Survey” (GGS), che documentano le condizioni degli individui e le scelte in giovane età, in età adulta e in età avanzata, per gruppi che vanno dall’inizio alla fine del 20° secolo, in un framework di diversi paesi. La seconda parte propone un’infrastruttura di ricerca per fornire alla comunità scientifica dei dati di alta qualità in merito a temi fondamentali delle dinamiche del ciclo vitale, degli accordi familiari e degli andamenti demografici. In particolare, il progetto WELL-LIFE si propone di: 

  1. progettare un sondaggio su salute e benessere dei nonni italiani, a partire dal questionario SHARE, da collegare allo studio GUIDE (Growing Up In Digital Europe: EuroCohort), che sarà il primo sondaggio comparativo tra coorti di nascita in Europa; e 
  2. produrre un piano per l’armonizzazione ex-post delle ricerche SHARE, GGS e GUIDE, che potrebbe essere usato per migliorare la comparabilità tra quelle ricerche in futuro.

Il contributo di WELL-LIFE è duplice. In primis, fornisce una comprensione più profonda delle radici della disuguaglianza tra individui di diversa età, genere e istruzione, e tra generazioni. Inoltre, costituisce l’infrastruttura richiesta per fornire dati di alta qualità ad accademici e policy-maker negli anni a venire, permettendo così una ricerca innovativa a livello metodologico e scientifico che possa intercettare sviluppi e tendenze nel lungo periodo.


PRIN 2020

An analysis of the Italian financial legal framework vis-a-vis the Capital Markets Union action plan
The perspective of regulatory fragmentation and sustainability

Responsabile di progetto: Alberto Urbani
Durata: 01/06/2022 - 31/05/2025
Budget: € 228.090,00
CUP: H73C20000110001
Codice progetto: 2020SMP7A7

La frammentazione del mercato è diventata una delle questioni più urgenti per i policy maker europei e per la comunità finanziaria. Può avere la sua origine in una serie di motivi, come per esempio pratiche divergenti di regolamentazione e supervisione, differenze tecnologiche e qualsiasi altro ostacolo all’integrazione dei mercati. Questo risulta particolarmente vero nel caso del Piano d’Azione dell’Unione dei Mercati dei Capitali (CMU), a causa della sua natura innovativa e del suo impatto significativo sulle giurisdizioni nazionali.

L’obiettivo principale di questa proposta di ricerca è minimizzare ogni rischio di frammentazione del mercato proveniente dalla trasposizione del Piano d’Azione del CMU all’interno della giurisdizione italiana. In particolare, il riconoscimento degli ostacoli normativi all’interno del sistema finanziario italiano che potrebbero impedire il pieno raggiungimento del progetto europeo è legato all’obiettivo di suggerire interventi fattibili e risolutivi da mettere in atto a livello legislativo o tecnico da parte delle autorità competenti. È fondamentale che il framework normativo italiano, in questa questione come in altre, sia pronto a implementare le richieste provenienti dall’Unione europea e, nello specifico, della Commissione che di recente ha aggiornato il suo Piano d’Azione in modo da rafforzare il progetto del CMU che, come espressamente chiarito in questo documento, può accelerare la ripresa dell’Unione europea dopo la pandemia di COVID-19.

Per fare questo, la ricerca è stata divisa in cinque aree principali. Queste aree sono di cruciale importanza perché riguardano dei settori rilevanti del mercato, per i quali noi crediamo che all’interno della normativa interna ci siano degli ostacoli al pieno sviluppo del progetto europeo:

  1. Più nello specifico, lo scopo è quello di esaminare diverse forme di finanza alternativa al canale bancario per le PMI, identificando i limiti normativi alla loro crescita.
  2. A un livello diverso, in linea con il Piano d’Azione della Commissione, la ricerca di nuove tecniche di finanziamento porta all’identificazione, utilizzando specifiche analisi empiriche, di best practice appropriate, dirette a incentivare gli investitori verso investimenti green con lo scopo di creare una maggiore consapevolezza dei loro benefici sociali a lungo termine.
  3. Più in generale, rimane il bisogno di verificare l’impatto che il Piano d’Azione avrà sulle definizioni esistenti di “investitore” e “investimento” per coordinare, in merito a questo aspetto specifico, l’iniziativa del CMU con il framework normativo italiano.
  4. Allo stesso modo, avrà l’intenzione di analizzare l’obiettivo (delineato dalla Commissione dell’Unione europea all’interno del CMU) di incoraggiare l’utilizzo di equity investments da parte dei gestori del mercato (inclusi quelli esteri) esaminando il framework italiano in merito al controllo degli investimenti esteri diretti (i cosiddetti “golden powers”)
  5. In questo contesto, c’è l’opportunità di garantire un’armonizzazione minima (o maggiore convergenza) in specifici settori di procedure di insolvenza in relazione (principalmente) a soggetti non bancari, tenendo in considerazione che il sistema normativo sta implementando il Codice delle crisi d’impresa e dell’insolvenza.

At the frontier of agent-based modelling
A new data driven framework for policy design toward sustainable and resilient economies

Responsabile di progetto: Andrea Teglio
Durata: 01/06/2022 - 31/05/2025
Budget: € 123.852,00
CUP: H73C20000100001
Codice progetto: 2020SKJSTF

In questo progetto, proponiamo un nuovo modello data-driven per la valutazione delle politiche economiche, con un focus empirico sull’Italia e con un’applicazione alle politiche di mitigazione del cambiamento climatico. Si basa sull’idea di combinare la struttura flessibile, realistica e disaggregata dei modelli agent-based con il quadro di dati coerente e allineato fornito dalla Matrice di Contabilità Sociale. Per fare questo, dobbiamo affrontare alcune sfide sul piano sia dei modelli sia della rappresentazione dei dati. In merito ai modelli, dobbiamo fare fronte al problema dell’interazione dinamica tra dati e modello. Sul piano dei dati, dobbiamo integrare e armonizzare diverse sorgenti di dati in un quadro che possa guidare e servire allo sviluppo del modello. Individuiamo la chiave per il successo in un feedback costante e bidirezionale tra l’analisi dei dati e la costruzione del modello. In particolare, proponiamo un nuovo approccio all’organizzazione dei dati, chiamato Matrice di Contabilità Sociale multi-agente (MASAM: multi-agent Social Accounting Matrix).

L’approccio consiste in un nuovo quadro di dati al cui interno la matrice nazionale di contabilità sociale sia collegata con il set di informazioni granulari su imprese e famiglie, in termini di stock e flussi, e in cui gli aspetti finanziari e ambientali siano descritti. Questa struttura dettagliata di dati interagisce in maniera dinamica con il modello tramite valutazione avanzata, assimilazione dei dati e tecniche di convalida prese dal settore dell’apprendimento statistico. Il banco di prova principale per valutare la performance del modello sarà la precisione delle sue previsioni out-of-sample in merito alle variabili macroeconomiche di interesse. La performance di previsione del modello, infatti, verrà continuamente valutata. In questo modo, potremo intervenire tempestivamente, individuando e correggendo le incongruenze che emergeranno. Una buona parte dell’indagine teorica sarà dedicata alla comprensione del livello adeguato di disaggregazione di cui il modello necessita per fornire previsioni accurate. Una volta reso disponibile un modello correttamente calibrato con un’alta precisione predittiva, potremo effettuare degli stress test sulla resilienza dell’economia italiana a diversi eventi traumatici, fornendo previsioni quantitative accurate sui risultati di diversi set di politiche nel breve e medio termine.

Allo stesso tempo, saremo in grado di fornire analisi di scenari realistici, simulando il comportamento economico in periodi temporali più lunghi. Considerata la rilevanza e l’importanza globale del tema, applicheremo il nostro quadro alle politiche economiche che hanno l’obiettivo di contrastare il cambiamento climatico. In particolare, indagheremo sulle conseguenze delle riforme delle politiche fiscali e monetarie atte a mitigare gli effetti ambientali dell’attività economica sull’economia italiana. Crediamo che il nostro sforzo teso allo sviluppo di un quadro data-driven coerente per un modello agent-based possa costituire un importante contributo sia per il dibattito scientifico sia per la definizione delle politiche, considerando in particolare le sfide fondamentali che il mondo sta affrontando.

DIGITA
DIGitalization for climate-resilient households. Advancing empirical evidence of home energy innovation in ITAly

Responsabile di progetto: Enrica De Cian
Durata: 01/06/2022 - 31/05/2025
Budget: € 164.060,00
CUP: H73C20000090001
Codice progetto: 2020HKPNPL

DIGITA si dedicherà a comprendere se e come le tecnologie digitali e le innovazioni nell’efficienza energetica possano aumentare la resilienza delle abitazioni italiane in merito ai rischi ambientali, nel contesto della transizione verso un’economia neutrale in termini climatici e delle conseguenze della pandemia di COVID-19. I rischi ambientali includono il cambiamento climatico e l’inquinamento dell’aria.

Per raggiungere questo obiettivo, il progetto:

  1. Definirà la disponibilità e il potenziale delle tecnologie digitali e delle innovazioni nell’efficienza energetica attraverso un’analisi con metodi misti del sistema di innovazione. Questa attività andrà oltre alla mera definizione della disponibilità tecnica, arrivando a includere una comprensione a tutto tondo del ruolo dei differenti attori e delle politiche istituzionali volte a supportare l’innovazione e la diffusione delle tecnologie digitali per la resilienza delle abitazioni in Italia.
  2. Stimerà empiricamente elementi e ostacoli all’utilizzo di tecnologie di efficienza energica per aumentare la resilienza delle abitazioni in Italia. Attenzione specifica verrà dedicata al ruolo della disuguaglianza nelle opportunità da adottare, a quanto il contesto istituzionale in rapido cambiamento a causa della digitalizzazione e della pandemia di COVID-19 stia allargando il divario e all’identificazione di soluzioni politiche per superare questa tensione.
  3. Valuterà gli interventi comportamentali nel supporto della diffusione delle tecnologie digitali per la resilienza smart attraverso l’analisi dei big data e delle scienze comportamentali. I dati sul consumo di energia ad alta frequenza e lo studio randomizzato controllato su larga scala congiuntamente alle grandi forniture energetiche forniranno una nuova prova empirica sul micro-comportamento delle abitazioni e delle loro strategie di resilienza.

DIGITA raggiungerà il suo obiettivo affidandosi a sorgenti di dati originali e dettagliate, e combinando una vasta gamma di metodologie di ricerca avanzate. DIGITA userà indagini già esistenti e ne porterà a termine di nuove, le combinerà con i dati su clima e inquinamento geospaziale e sull’utilizzo di contatori smart, farà uso di database dettagliati in merito alle statistiche sui brevetti, porterà a termine elicitazioni specialistiche strutturate ed esperimenti sul campo su larga scala. DIGITA combinerà metodi qualitativi e quantitativi, incluse delle interviste approfondite, ricerca di casi studio, studi randomizzati controllati (RCT), dati panel, analisi dei big data, machine learning e altre tecniche statistiche per tracciare l’adozione di tecnologie digitali in edifici residenziali.

I risultati di DIGITA contribuiranno alla progettazione di nuovi interventi politici per aumentare la resilienza delle abitazioni italiane tramite l’utilizzo di tecnologie digitali per l’efficienza energetica all’interno della transizione verso una società e un’economia “net-zero”. Questo aiuterà a catalizzare le risposte comportamentali e tecnologiche in un paese caratterizzato dall’alta esposizione ai rischi di inquinamento climatico e ambientale e da una profonda divisione socio-economica e digitale.

Fin4Green
Finance for a Sustainable, Green and Resilient Society

Responsabile di progetto: Monica Billio
Durata: 01/06/2022 - 31/05/2025
Budget: € 217.540,00
CUP: H73C20000080001
Codice progetto: 2020B2AKFW
Sito web: Fin4Green [ENG]

La finanza sostenibile sta vivendo una crescita senza precedenti per quanto riguarda gli asset e gli strumenti che tengono conto dei fattori ambientali, sociali e di governance (fattori ESG) sotto diverse etichette. In Europa sono avvenute delle evoluzioni normative senza precedenti (per esempio, l’introduzione della Tassonomia europea delle attività sostenibili, EU 2020). Parimenti, a livello globale una quantità di iniziative è stata proposta dai sistemi di vigilanza finanziaria (per esempio TCFD 2017; NGFS 2019).

Al contrario, il divario tra gli obiettivi di sostenibilità e l’allocazione di investimenti di capitale si è allargato, con l’attenzione dei media concentrata principalmente sulla mitigazione del cambiamento climatico (IPCC 2018). Il successo della transizione verso la sostenibilità richiede un impegno proattivo del settore business, del settore finanziario e delle autorità nazionali e di sorveglianza. È necessario che gli attori principali siano in grado di valutare i rischi finanziari derivanti dal fallimento della transizione verso la sostenibilità o dal non esservi preparati. I sistemi di vigilanza finanziaria riconoscono che il cambiamento climatico pone nuovi rischi che necessitano di essere affrontati e si occupano specificamente dei rischi associati alla transizione verso la sostenibilità (NGFS 2019, 2020a). Allo stesso tempo, devono essere messe in atto le condizioni per tenere sotto controllo il rischio morale e il greenwashing.

La misurazione e la gestione dei rischi collegati alla transizione verso la sostenibilità è una sfida scientifica chiave con un impatto sociale enorme, essendo un prerequisito per la nostra capacità di costruire una società più sostenibile e resiliente.

Fin4Green affronta questa sfida sviluppando degli approcci quantitativi, da una prospettiva sia econometrica sia finanziaria, per valutare e gestire saldamente i rischi finanziari correlati alla sostenibilità.

Rimangono lacune significative in merito a se e come il rischio di sostenibilità si rifletta sui prezzi di mercato e alla valutazione di strumenti finanziari. I rischi di sostenibilità sono caratterizzati da incertezza e/o ambiguità (che sono sfide alla previsione precisa di probabilità e alla conciliazione delle aspettative degli operatori del mercato finanziario) e da complessità (interazioni non lineari tra le componenti del sistema e le sorgenti di rischio). Fin4Green mira a riempire queste lacune con nuovi metodi quantitativi per valutare il rischio finanziario in modo coerente con la conoscenza scientifica disponibile più all’avanguardia (per esempio riguardo agli scenari di politiche climatiche, NGFS 2020a).

Inoltre, il progetto avrà un impatto sociale poiché si baserà sulla lunga esperienza del team in collaborazione con le istituzioni politiche e il settore industriale. Fin4Green fornirà una conoscenza concreta in grado di ispirare la progettazione di politiche che supportino la transizione verso la sostenibilità.

In conclusione, Fin4Green svilupperà una ricerca innovativa, indagando nuovi approcci quantitativi econometrici e multidimensionali che includeranno le caratteristiche di complessità, incertezza e ambiguità.


PRIN 2017

The Economics of Culture
Ethnicity, Gender, and their Interactions

Responsabile di progetto: Francesco Lancia
Durata: 31/05/2022 - 29/04/2025
Budget: € 20.785,00
CUP: H73C22000280001
Codice progetto: 2017KHR4MB

Studiamo la relazione tra cultura e comportamento economico, con un focus su due dimensioni specifiche della cultura: appartenenza etnica, collegata all’emigrazione, e cultura di genere e della famiglia.

Poiché la trasmissione di un background etnico viene trasmesso largamente tramite la famiglia, e poiché la sfera familiare, compresi i ruoli di genere, include notevoli differenze culturali tra i nativi e i migranti, queste due dimensioni interagiscono frequentemente tra di loro nell’influenzare il comportamento.

Per ciascuna delle tre parti del progetto – appartenenza etnica, genere e l’interazione tra di loro – indagheremo i risultati politico-economici come delineato di seguito.

  1. Emigrazione e cultura etnica
    • immigrati, affluenza alle urne ed effetti sul vicinato;
    • imprenditoria etnica;
    • lo stato dello sviluppo e delle decisioni migratorie;
    • i flussi migratori e la condizione dei giovani nei paesi d'origine.
  2. Cultura di genere e della famiglia
    • struttura della famiglia e votazioni;
    • voti basati sul genere e rappresentazione delle donne.
  3. Interazioni
    • struttura familiare dei migranti italiani;
    • atteggiamento dei nativi nei confronti dell'acquisizione della cittadinanza da parte dei migranti;
    • il divario di istruzione degli immigrati di seconda generazione.

HiDEA
Advanced Econometrics for High-frequency Data

Responsabile di progetto: Loriana Pelizzon
Durata: 29/04/2020 - 29/04/2024
Budget: € 97.000,00
CUP: H74I17000210005

HiDEA mira a sviluppare nuove idee teoriche nell'econometria dei dati ad alta frequenza e ad applicarle per risolvere problemi economici e finanziari. In particolare, i principali progressi teorici del progetto saranno: lo sviluppo dell'econometria dei prezzi stantii, l'econometria dei flash crash, l'econometria dei grandi sezioni trasversali.

Le principali applicazioni saranno:

  • misurazione della liquidità del mercato dai prezzi delle transazioni,
  • studio delle implicazioni politiche per la prevenzione di mini flash crash non correlati ai fondamentali di mercato,
  • sfruttare il contenuto informativo nelle sezioni trasversali dei dati ad alta frequenza per analizzare il comportamento del mercato e per il monitoraggio del rischio sistemico,
  • comprendere il comportamento e il ruolo svolto trader ad alta frequenza nel processo di formazione dei prezzi.

Hi-Di NET
Econometric Analysis of High Dimensional Models with Network Structures in Macroeconomics and Finance

Responsabile di progetto: Monica Billio
Durata: 29/04/2020 - 29/04/2024
Budget: € 238.189,00
CUP: H74I17000200003
Codice progetto: 2017TA7TYC
Sito webHi-Di NET [ENG]

Il progetto mira a sviluppare nuovi modelli e metodi econometrici multivariati in grado di affrontare gli effetti di rete e di tenere conto delle relazioni che variano nel tempo. Lo scopo è quello di proporre modelli ad alta dimensione in grado di trattare database di grandi dimensioni.

Negli ultimi due decenni, i modelli di rete sono diventati strumenti importanti in molti campi (es. Fisica, Biologia, Teoria dell'informazione, Apprendimento automatico, Genetica, Biostatistica, Statistica). Nelle scienze sociali, nella teoria economica ed economia empirica, la rete è oggi anche un importante strumento di analisi. Nonostante il loro potenziale, i problemi relativi all'inferenza e alla modellazione con le strutture di rete sono ancora presenti. Inoltre, l'inferenza di rete è accoppiata a modelli ad alta dimensione e grandi set di dati.

È quindi fondamentale che la teoria econometrica risponda a queste domande sviluppando metodi e pratiche per fornire soluzioni soddisfacenti ai problemi di inferenza e modellazione associati a grandi set di dati, serie temporali ad alta dimensione e analisi di rete. Questo è l'obiettivo stimolante del progetto e da un punto di vista applicato, l'interesse principale del progetto è l'applicazione dei nuovi modelli ad alta dimensionalità comprese le strutture di rete al tema centrale della stabilità finanziaria e macroeconomica, che verrà analizzata da due principali prospettive: macroeconomica e finanziaria.

SELECT
Unfolding the SEcrets of LongEvity: Current Trends and future prospects

Responsabile di progetto: Stefano Campostrini
Durata: 19/08/2019 - 19/08/2023
Budget: € 219.227,00
CUP: H74I17000040003
Sito web: SELECT [ENG]

Le rapide trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche che hanno caratterizzato la nostra società negli ultimi anni stanno producendo diversi effetti su molti processi complessi e dinamici della salute umana. Il progetto si concentrerà, in particolare, sulla recente tendenza al rialzo della longevità e sulla sua relazione con i modelli attuali e futuri di morbilità e disabilità. L'analisi congiunta di tali processi, che gioca un ruolo chiave in molti sistemi sanitari pubblici, richiede nuovi paradigmi qualitativi e quantitativi. In effetti, svelare i segreti della longevità, apprendere le interrelazioni dinamiche tra morbilità, disabilità e mortalità, identificare tendenze future e ideare interventi efficaci può procedere solo con uno sforzo collettivo di demografi, epidemiologi, scienziati sociali e di dati.

La missione di SELECT è esplorare i fattori ei meccanismi dell'evoluzione della longevità negli ultimi anni e collegarli con le tendenze di morbilità per favorire una sana longevità. Affronterà questo obiettivo attraverso un team multidisciplinare di demografi, epidemiologi, scienziati sociali e di dati, che trarranno vantaggio dalla disponibilità di diversi set di dati per fondere la salute pubblica e le teorie epidemiologiche con un approccio basato sui dati basato su modelli innovativi.


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