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È morto il Premio Nobel Vargas Llosa. Honorary fellowship a Ca' Foscari nel 2018: "La sua lezione magistrale fu uno straordinario discorso sul potere della lettura"

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Mario Vargas Llosa e Susanna Regazzoni, a Ca' Foscari nel giugno 2018

È scomparso all’età di 89 anni lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, Premio Nobel per la Letteratura nel 2010. 
Vargas Llosa è stato ospite a Ca' Foscari nel 2018, dove ha tenuto la conferenza ‘La literatura y la vida’ e ha ricevuto la Ca’ Foscari Honorary Fellowship. L’incontro faceva parte del progetto Premi Nobel in Cattedra, realizzato dall’Ateneo in occasione delle celebrazioni per i 150 anni, in collaborazione con The Bauers e Fondazione di Venezia.

In quell’occasione, Vargas Llosa è stato intervistato da Martha Canfield, Flavio Fiorani e Susanna Regazzoni, docenti di Lingua e Letteratura Ispanoamericana. Durante l’intervista, il Premio Nobel ha raccontato che “Imparare a leggere è stata la cosa più importante che mi è capitata nella vita. Se sono diventato uno scrittore è stato per il piacere straordinario che ho provato nella lettura e per le avventure che ho vissuto grazie ai libri. Avevo cinque anni, ma ricordo la straordinaria rivoluzione di questa magia, che mi permetteva di trasformare le parole dei libri in immagini che mi facevano vivere avventure straordinarie”

La professoressa Susanna Regazzoni ricorda così l'incontro veneziano con Mario Vargas Llosa: "Appartengo alla generazione che ebbe la fortuna di assistere alle lezioni del prof. Giuseppe Bellini che, primo in Italia, fondò la cattedra di letterature ispano-americane a Ca’ Foscari (1970). Erano gli anni del boom del romanzo latino-americano e noi studiammo scrittori e scrittrici contemporanei. All’epoca, vennero a Venezia i più grandi, tra i quali Neruda, Asturias, Carpentier e poi Rigoberta Menchú e tanti altri. Nel 2018 arrivò anche Mario Vargas Llosa. Autore di opere fondamentali come La città e i cani (1963), La Casa Verde (1966), Conversazione nella Cattedrale (1969), La guerra della fine del mondo (1981), La festa del caprone (2000), Avventure della ragazza cattiva (2006), Il Sogno del Celta (2010) e Tempi duri (2019). Romanziere, saggista, polemista, editorialista e accademico, raffinato conoscitore della letteratura francese (La orgía perpetua. Flaubert y Madame Bovary, 1975), Vargas Llosa è stato un grande scrittore che ha rinnovato il romanzo realista del XX secolo. Personaggio anomalo tra gli scrittori contemporanei, impegnato sul terreno politico (nel 1990 fu il candidato presidente della coalizione di centro-destra), dalle iniziali simpatie comuniste di gioventù, si era avvicinato sempre più a  posizioni neoliberali senza limitare la sua profonda libertà intellettuale che non temeva polemiche né feroci scontri nella stampa internazionale.
A Venezia arrivò nella primavera del 2018, accompagnato dalla modella filippina Isabel Preysler. Un po’ in ansia per le varie polemiche che Vargas Llosa aveva scatenato per le sue posizioni neoliberali negli articoli dei giornali che settimanalmente occupavano il dibattito politico e culturale spagnolo e non solo - le ultime con le femministe che lo accusavano di machismo - mi ritrovai a conversare con un gentiluomo attento e presente. La sua lezione magistrale fu uno straordinario discorso sul potere della lettura come possibilità di vivere molte vite e di viaggiare nell’universo dell’immaginazione e, ancora una volta, comunicò la sua grande cultura universale alla base dell’essere dello scrittore. Qualche anno dopo, nel 2022, lo accompagnai all’Università di Firenze e ritrovai lo stesso uomo  raffinato, intelligente, sempre disponibile al confronto e interessato all’altro, in questo caso all’altra". 

Guarda l'intervista completa su Youcafoscari:

Mario Vargas Llosa nasce ad Arequipa, Perú, nel 1936. Dopo gli esordi con un testo teatrale, portato in scena nella città di Piura, e un volume di racconti, Los jefes, che ottiene il premio Leopoldo Alas, la sua carriera letteraria raggiunge la notorietà con la pubblicazione de La ciudad y los perros, Premio Biblioteca Breve (1962) e Premio della Critica (1963). Nel 1965 appare il secondo romanzo, La Casa Verde, che riceve il premio della Critica e il Premio Internazionale Rómulo Gallego. Successivamente pubblica testi teatrali (La señorita de Tacna, Kathie y el hipopótamo, La Chunga, El loco de los balcones, Ojos bonitos, cuadros feos, Las mil noches y una noche), studi e saggi critici (La orgía perpetua, La verdad de las mentiras, La tentación de lo imposible, El viaje a la ficción y La civilización del espectáculo, La llamada de la tribu), memorie (El pez en el agua), racconti (Los cachorros) e, soprattutto, romanzi: Conversación en La Catedral, Pantaleón y las visitadoras, La tía Julia y el escribidor, La guerra del fin del mundo, Historia de Mayta, ¿Quién mató a Palomino Molero?, El hablador, Elogio de la madrastra, Lituma en los Andes, Los cuadernos de don Rigoberto, La fiesta del Chivo, El Paraíso en la otra esquina, Travesuras de la niña mala, El sueño del celta, El héroe discreto e Cinco Esquinas . Ottiene i più prestigiosi riconoscimenti letterari; oltre a quelli già menzionati, sono degni di nota il Premio Cervantes, il Premio Príncipe de Asturias, il PEN/Nabokov, il Grinzane Cavour e il Premio Nobel per la Letteratura 2010. La sua opera è stata tradotta in più di quaranta lingue.

Federica Scotellaro