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Simone #studentvoices: "Ho scelto un corso multidisciplinare, innovativo e internazionale che offre una visione globale delle dinamiche contemporanee."

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Simone Rizzo è uno studente del corso di laurea triennale Philosophy, International Studies, and Economics e frequenta il secondo anno. È stato recentemente eletto come rappresentante degli studenti nel Senato Accademico.

Scegliere l'Università, e un corso in particolare, può essere un percorso complicato. Tu come hai fatto? 

Il mio percorso universitario ha subito un cambiamento significativo dopo il primo anno di studi: ho deciso di trasferirmi dalla Facoltà di Economia e Management di una nota Università italiana per intraprendere il percorso del PISE. Questa scelta rispecchia maggiormente il mio desiderio di coniugare prospettive multidisciplinari e di dedicarmi a esperienze progettuali che vadano oltre l’ambito strettamente didattico. In questo senso, la scelta universitaria può rivelarsi più complessa del previsto, poiché richiede di individuare un percorso che influenzerà profondamente gli anni più significativi della nostra formazione. È fondamentale definire con attenzione l’ambito di studi di maggiore interesse, ma altrettanto importante è considerare fattori come i servizi e le opportunità offerte dalla città in cui ci si trasferirà, le attività extra-didattiche proposte dall’Università e le esperienze e i background che accomunano gli altri studenti e studentesse del corso.

Quali sono, secondo te, i punti di forza del tuo corso? Ci spieghi perché?

Il corso si distingue per la sua marcata multidisciplinarietà e per l’approccio innovativo alla formazione accademica. Gli insegnamenti, che spaziano tra filosofia, studi internazionali ed economia, permettono alla comunità studentesca di sviluppare competenze trasversali e una visione globale delle dinamiche contemporanee.
Inoltre, il corso si caratterizza per una forte connotazione internazionale, resa possibile sia dalla presenza di un corpo docente altamente qualificato e proveniente da diversi contesti accademici e culturali, sia da una comunità studentesca eterogenea e cosmopolita. Questo ambiente stimolante offre un’opportunità unica per confrontarsi con prospettive diverse e acquisire una preparazione di alto livello, orientata a una carriera internazionale, in ambito economico, culturale e diplomatico. 

Hai capito subito quali erano le tue passioni? 

Comprendere le mie passioni è stato un percorso entusiasmante, complesso e, senza dubbio, estremamente arricchente, che tuttora continua. Essere esposti a influenze, prospettive diverse e molteplici è fondamentale per confrontarsi con la complessità del nostro tempo e per scoprire ciò che più ci appassiona e ci motiva. Personalmente, negli anni ho maturato un interesse particolare per ambiti apparentemente eterogenei come la metafisica, la psicanalisi, la politica internazionale e l’innovazione digitale e sociale. Sono consapevole che si tratta di temi diversi, talvolta persino non complementari, ma credo fermamente che la forza del nostro corso di laurea risieda proprio nella capacità di incoraggiare e valorizzare queste tensioni multidisciplinari. Non ci obbliga a scegliere un unico talento tra i molti che possediamo, né a sacrificare gli altri, ma ci invita a integrarli, a farli dialogare e a costruire un percorso unico e personale.

Cosa significa per te fare parte della comunità cafoscarina? 

Per me, far parte della comunità cafoscarina significa immergermi in un ambiente ricco di stimoli e prospettive in costante dialogo. Vivo con entusiasmo la possibilità di confrontarmi quotidianamente con persone che hanno background diversi e visioni del futuro spesso non coincidenti con le mie. Questo confronto rappresenta un’occasione straordinaria di crescita personale e di scoperta di sé stessi, resa possibile proprio dall’interazione e dal confronto con gli altri.

Quali sono i tuoi 'luoghi del cuore' della vita universitaria

I miei "luoghi del cuore" nella vita universitaria sono senza dubbio la sede centrale di Ca' Foscari, teatro di intensi confronti e dialoghi con docenti, colleghe e colleghi, ma anche la Biblioteca CFZ, uno spazio ideale per studiare e riflettere, e l'Aula Magna Silvio Trentin, dove ho avuto il piacere di incontrare per la prima volta i miei compagni e le mie compagne di corso. Ognuno di questi luoghi custodisce ricordi preziosi e rappresenta per me un punto di riferimento sia accademico sia personale.

Hai una passione che coltivi grazie, o parallelamente, all'esperienza universitaria? Ci racconti la tua esperienza?

Certamente! Proprio in Università, con alcune amiche e amici, ho fondato il Social Hub "POLIS",  primo social hub veneziano che riunisce studenti, studentesse, ricercatrici , ricercatori, docenti  e la cittadinanza, con l’obiettivo di promuovere la collaborazione tra personalità accademiche e civiche per la realizzazione di progetti che abbiano un impatto significativo sul territorio.
Operiamo come incubatore di idee e acceleratore di progetti, fondando il nostro operato sulla reciproca contaminazione di saperi tra individui e organizzazioni, al servizio della comunità cafoscarina e dell’intera città di Venezia.

Che consigli dai alle nuove matricole cafoscarine?

Alle nuove matricole cafoscarine suggerisco di affrontare con entusiasmo e senza paure i primi mesi in Università. Saranno un periodo di grande (e positivo) sconvolgimento delle vostre vite precedenti, con numerose persone e opportunità che si presenteranno velocemente. Non lasciatevi spaventare dal rapido mutare delle cose e dalla forma inedita della vita universitaria, ma cercate di fare tesoro dei nuovi e inesplorati orizzonti che questi anni vi offriranno. Anche se talvolta non privi di difficoltà, sono esperienze che vi arricchiranno e vi aiuteranno a crescere, preparandovi a un futuro ricco di possibilità.

Dove ti vedi tra 10 anni?

L'orizzonte da qui a dieci anni offre diversi percorsi possibili, e mi immagino intraprendere una carriera nell’ambito imprenditoriale, in particolare nel settore delle start-up. Sono particolarmente affascinato da progetti ad alto potenziale tecnologico e sociale, che possano combinare innovazione e impatto positivo sulle comunità. Credo fermamente che l’integrazione tra tecnologia e progetti ad alto impatto sociale possa essere un motore di cambiamenti significativi per le nostre società, e mi piacerebbe essere parte di iniziative che siano in grado di coniugare progresso e responsabilità sociale.

 

Sara Moscatelli