Com’è fare uno stage a Dubai? Ce lo raccontano Ilaria e Marta

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Da sinistra: la prof.ssa Ida Zilio Grandi, Ilaria Da Col e Marta Bonetti

Ca’ Foscari promuove e organizza stage in tutto il mondo. Negli anni, l’Ateneo ha sviluppato solide relazioni con importanti realtà internazionali come aziende, centri culturali, ONG, Camere di Commercio, scuole di lingua e rappresentanze diplomatiche, per dare la possibilità a studenti e studentesse di vivere un’esperienza di tirocinio in linea con il proprio profilo e le proprie aspirazioni. 

Ilaria Da Col e Marta Bonetti, cafoscarine al secondo anno del Corso di Laurea Magistrale in Lingue, Mercati e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa Mediterranea, hanno colto al volo questa possibilità. Le due studentesse sono state infatti selezionate per uno stage alla Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti ed hanno avuto l’occasione di partire per Dubai. 

In questa intervista doppia, Ilaria e Marta ci raccontano la loro esperienza all’estero, con le sue sfide e le sue soddisfazioni. 

Che tipo di lavoro hai svolto durante questi mesi? 

ILARIA: Alla Italian Industry and Commerce Office in the UAE ho svolto tantissime attività diverse, non mi sono mai annoiata! Le mie responsabilità consistevano nel supporto ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane aderenti ai progetti camerali nell’area del Golfo e sul supporto all’organizzazione della rosa di iniziative ed eventi camerali strutturati come corollario di Expo 2020, assieme a varie amministrazioni regionali italiane.

MARTA: In qualità di Assistant Project Manager alla Camera di Commercio Italiana negli EAU ho svolto analisi di mercato e elaborato dati e database, supportando direttamente le aziende italiane che vogliono ampliare il loro mercato nell’area del Golfo. Nello specifico ho potuto accompagnare le aziende italiane nello sviluppo, nella gestione delle comunicazioni e dei rapporti con le aziende locali. Inoltre, ho avuto la possibilità di partecipare a diverse fiere, tra cui Gulfood, alla quale tenevo particolarmente poiché la mia tesi di triennale si è focalizzata proprio su questa fiera, e qui ho avuto la possibilità di mettermi in gioco e di sviluppare le mie abilità linguistiche.

Cosa porti a casa da questa esperienza?

ILARIA: Dal punto di vista umano questa esperienza mi ha fatto conoscere tante belle persone, come la Prof.ssa Ida Zilio Grandi, che ha accolto me e le mie colleghe all’Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi.
 Il tirocinio mi ha dato inoltre la possibilità di sviluppare molte soft skills come professionalità, gestione del tempo, problem-solving ed empatia; ho imparato a relazionarmi senza timore e con sicurezza con vertici aziendali e cariche istituzionali, ad assumere ruoli da leader e a parlare dal vivo di fronte a una platea di persone. Last but not least, grazie a questa esperienza ho potuto scoprire Dubai e gli Emirati Arabi, che sono senz’altro un Paese interessante non solo dal punto di vista economico, ma anche socio-culturale

MARTA: Da questa esperienza porto a casa tanto, sicuramente è stata un’opportunità formativa sotto diversi punti di vista. Finalmente ho avuto la possibilità di mettermi in gioco e di interfacciarmi con il mondo lavorativo, cosa a me piuttosto lontana fino ad ora. Posso dire di aver acquisito diverse soft skills, tra cui la capacità di lavorare in gruppo, il relazionarmi con il pubblico e l’abilità rapida ed efficace di risoluzione dei problemi. Inoltre, nonostante io viva fuori casa nella bellissima Venezia oramai da 5 anni, poter vivere all’estero e soprattutto fuori dall’Europa mi ha fatta crescere molto, ho avuto modo di sviluppare ancora di più un forte spirito di adattamento.

Quali sono i pro di un’esperienza di stage all’estero?

ILARIA: Penso che lo stage all’estero sia una delle esperienze più formative e arricchenti che si possano fare durante l’università, sotto tutti i punti di vista. È un’opportunità per mettersi alla prova e dimostrare le proprie competenze in uno scenario internazionale, oltre che un contesto in cui si può imparare tanto in ogni momento della giornata.
Un consiglio che mi sento di dare a chi non ha ancora deciso se fare questa esperienza è di buttarsi senza paura, ma con cognizione di causa: un’esperienza all’estero, in qualsiasi Stato, richiede spirito di adattamento, umiltà e apertura mentale, motivo per cui è bene informarsi e conoscere in anticipo il Paese in cui si sta cercando uno stage, senza dare nulla per scontato.

MARTA: Fare un’esperienza di stage all’estero è un’esperienza unica a 360 gradi che ti fa crescere come persona, sia dal punto di vista professionale che personale. E’ molto interessante poter vedere con i propri occhi com’è strutturato il lavoro all’estero, e quindi poterlo paragonare all’Italia, comprendendo i diversi punti di forza o deboli di ciascuno. Un tirocinio all’estero porta ad ampliare la propria mente, a guardare oltre i propri confini, a scoprire una cultura completamente diversa e sviluppare una forte capacità adattamento che ritengo essenziale in una persona. Consiglio a chiunque di lanciarsi in questa esperienza, perché nonostante sia difficile lasciare il nido e la propria comfort zone, ne vale la pena, si torna più maturi e arricchiti.

Come proseguirà il tuo percorso ora che sei tornata in Italia? Come ti vedi da qui a 5 anni?

ILARIA: Il prossimo passo è sicuramente portare a termine la magistrale, poi punto a cercare un lavoro che riesca a coniugare le mie passioni principali (per il mondo arabo, le relazioni internazionali e il turismo). A tal proposito, l’esperienza alla IICUAE è stata così affascinante da avermi spinta a candidarmi per seguire la quarta edizione del corso di Ca Foscari Active Learning Lab dedicato alla figura dell’Export Manager, e con mia gioia sono stata ammessa nella rosa dei 30 partecipanti e in queste settimane sto frequentando il corso.
Ho un’indole ottimista, quindi tra 5 anni mi vedo a realizzare i miei sogni e le mie ambizioni professionali: in giro per il mondo, facendo la spola tra Italia e Medio Oriente come dipendente o lavoratrice autonoma, svolgendo un lavoro dinamico, diversificato e stimolante, in cui riesco a mettere in pratica ciò che ho studiato, a far brillare il mio talento e a realizzarmi come persona.

MARTA: Ora che sono arrivata in Italia mi aspettano gli ultimi esami, dopo di che inizierò la stesura della tesi, il cui argomento è stato proprio ispirato dal  tirocinio all’estero.
Posso affermare che questa esperienza mi ha dato una voglia irrefrenabile di esplorare il mondo, in particolare il Golfo. Mi piacerebbe tornare negli Emirati Arabi, poiché offrono opportunità lavorative interessanti e danno spazio ai giovani. Da qui a 5 anni mi vedo lavorare in un’azienda, non so che ruolo preciso avrò ma so che lavorerò con il Medio Oriente, utilizzando le conoscenze che ho acquisito in questi 5 anni di studio, ed allo stesso tempo avrò un legame con l’Italia, la mia patria a cui mi sento fortemente legata.


Consulta le opportunità di stage offerte dal Career Service di Ateneo. 

Francesca Favaro