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Il nostro ateneo ha partecipato anche quest'anno alla «CFC – Climbing for Climate», sesta edizione. L'evento promosso dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) e dal Club Alpino Italiano (CAI), le Università degli Studi di Brescia e Padova, insieme alle altre Università RUS Venete – Università Ca’ Foscari Venezia, Università Iuav di Venezia, Università di Verona – all’Università di Trento e alle sezioni CAI di Padova e Brescia scalano la Marmolada, ghiacciaio icona delle Dolomiti e uno dei più studiati delle Alpi, oggi al centro di un accelerato processo di fusione.

L’evento CFC 2024 si è posto due obiettivi: 1) Far conoscere rapidità e drammaticità della fusione del ghiacciaio, attraverso la raccolta e la diffusione di dati e studi aggiornati; 2) Lanciare un documento per “un’altra Marmolada”: non più solo “montagna perfetta” per l’alpinismo e per lo sci, ma “montagna maestra” in grado di indirizzare la frequentazione delle alte quote favorendo mitigazione, adattamento e sensibilizzazione al global warming. Una strategia di cui le Università aderenti alla RUS si propongono come parte attiva, in collaborazione con gli enti locali, le istituzioni e le associazioni, sostenendo una proposta di turismo alternativo e una fruizione sostenibile della montagna, contro un modello di sviluppo esclusivamente ski oriented.

Durante la conferenza stampa che si è tenuta sul ghiacciaio domenica 7 settembre è stato lanciato il documento “Un’Altra Marmolada”, dedicato alla fruizione futura della Marmolada e delle montagne italiane alla luce delle sfide del cambiamento climatico e della necessaria transizione ecologica. (vedi documento allegato).

La Marmolada non finisce di fare notizia: secondo le rilevazioni dell’Università di Padova il processo di fusione del ghiacciaio continua ad accelerare segnando nuovi record. Dal 2023 il ghiacciaio è sceso sotto la soglia simbolica dei 100 ettari, meno di un chilometro quadrato (98,7 ha), una superficie più che dimezzata rispetto a 25 anni fa, quando misurava 205 ettari.

La riduzione media, che nel corso del Novecento è stata di 2,2 ha l’anno, dal 2000 è raddoppiata passando a 4,6 ha l’anno, con una contrazione record tra 2022 e 2023 di oltre 13 ettari, mai registrata in precedenza, anche a causa della frana-valanga del 3 luglio 2022. I rilievi puntuali di abbassamento della superficie glaciale indicano che la vita residua del ghiacciaio è stimata tra i 13 e i 22 anni. Entro il 2040, l'ascesa alla cima sarà caratterizzata quasi esclusivamente dalla sola presenza di roccia nuda. La creazione di una banca dati digitale della Marmolada, in corso di realizzazione in collaborazione con diversi enti, fornirà alla comunità scientifica uno strumento senza precedenti per analizzare il ritiro glaciale e sviluppare modelli avanzati per la valutazione della pericolosità.

Tra gli enti promotori presenti all'evento anche Ca' Foscari con il Prorettore Vicario Antonio Marcomini e il dirigente e Direttore dell'Ufficio Sosteniblità, Patrick Sambo

Antonio Marcomini ha sottolineato quanto fosse importante il ruolo delle Università del Veneto, fortemente orientate alla ricerca, alla formazione, alla comunicazione, al trasferimento della conoscenza e quanto fossero importanti questi eventi di public engagement. "Noi riteniamo, come ricercatori, di essere per definizione degli anticipatori del futuro. Tuttavia, perché questo futuro possa rapidamente essere patrimonio di tutti, abbiamo bisogno dell'aiuto e del supporto delle persone. Quindi tutti si devono sentire responsabilizzati a sostenerci in questo sforzo, da parte nostra c'è la massima determinazione perché vogliamo alimentare una cosa fondamentale per qualsiasi futuro, ovvero la speranza. Quello che produciamo ogni giorno, in termini di conoscenze e buone pratiche, deve risultare rapidamente un patrimonio di tutte le nostre comunità".

 

Federica Ferrarin