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23 Set 2024

Scoperta straordinaria a Festòs: rinvenuta una panoplia bronzea di guerriero

Nel corso dello scavo archeologico del sito di Festòs (Creta), condotto a luglio 2023 dall’équipe di Ilaria Caloi, sotto la direzione del professor Pietro Militello dell’Università di Catania, si è rinvenuta una panoplia bronzea di guerriero, composta da un umbone di scudo e da frammenti di un elmo, di una cintura e forse di una corazza. Lo scavo, iniziato nel 2022 e ancora in corso, è eseguito in regime di concessione della Scuola Archeologica Italiana di Atene e autorizzato dalla 13a Eforia Greca.

Fra le parti dell’armatura, attualmente in restauro, si riconosce l’umbone bronzeo, ossia la parte centrale dello scudo, che doveva essere in materiale deperibile. Presenta un elemento conico centrale dotato di una lunga protuberanza e un disco esterno con una serie di fori attorno al bordo, che servivano probabilmente al fissaggio. Dell’elmo la parte meglio conservata sono le due paragnatidi, ossia le parti bronzee che proteggevano ciascuna delle guance scendendo fino alla mandibola.

In Grecia è rarissimo il ritrovamento di una panoplia di guerriero in un’area di insediamento e non di sepoltura. La straordinarietà del ritrovamento di Festòs consiste nella peculiare deposizione delle armi all’interno di un contesto non funerario: sono state infatti ritrovate all’interno di un pithos, un enorme contenitore da derrate, e nascoste al di sotto di un coperchio in terracotta, a sua volta ricoperto da un grande frammento di vaso decorato con motivi a forma di brocchette (oinoichoai) e spirali correnti. Il pithos è stato trovato nell’angolo nord-orientale di un grande ambiente, il Vano OO, che si apriva ad est con un ingresso dotato di una enorme soglia monolitica lunga 160 cm.

L’ipotesi più accattivante, che solo la continuazione dello scavo potrà confermare, è che l’armatura possa attribuirsi ad un eroe locale, onorato all’interno di un’area di culto o di un cenotafio, in stretta connessione con la fondazione della polis di Festòs tra l’VIII e il VII sec. a.C.

I risultati preliminari dello scavo sono stati pubblicati sull’Annuario della Scuola Archeologica Italiana di Atene, consultabile online (link).

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