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Yanagimachi Mitsuo - un breve profilo

Giappone

Tra gli esordienti degli anni settanta, Yanagimachi Mitsuo ha avviato la sua carriera registica al di fuori delle majors, producendo e distribuendo da sé quasi tutti i titoli della propria filmografia.

YANAGIMACHI MITSUO (Ibaraki, 1944)

Tra gli esordienti degli anni settanta, Yanagimachi Mitsuo ha avviato la sua carriera registica al di fuori delle majors, producendo e distribuendo da sé quasi tutti i titoli della propria filmografia. Dopo la laurea in legge e un lungo periodo di assistenza alla regia per film documentari, ha infatti fondato l'indipendente Production Gunro con cui ha prodotto gran parte delle sue opere. Il primo progetto, nel 1976, è il documentario God Speed You! Black Emperor, basato sulle scorribande di una gang di bōsōzoku, i giovani motociclisti che tuttora imperano nelle vie notturne delle principali città creando piccole situazioni di disturbo. A partire da questa prima opera, si evidenziano alcune delle caratteristiche tematiche e stilistiche della sua intera carriera, in particolare la scelta di sottolineare l'alienazione dei suoi personaggi rispetto alla società e il loro ricorso al crimine come imprescindibile elemento dell'esistenza.
 


La mappa dei diciannove anni, presentato nell'ambito della Settimana della Critica a Cannes nel 1980, è basato su un breve racconto dello scrittore Nakagami Kenji e racconta di un giovane ragazzo incapace di adattarsi alle logiche di indifferenza e sopraffazione della metropoli tokyoita. In un crescendo geometricamente claustrofobico, attraverso la meticolosa compilazione di una mappa del quartiere in cui abita, il giovane definisce un percorso ideologicamente "terroristico" ai danni degli abitanti.

Presentato in anteprima a Berlino nel 1982, il successivo Addio amata terra natale ha come protagonista una natura onnivora e crudele che "fagocita" l'esistenza terrena di un uomo permettendone infine uno stato catartico e liberatorio. La vita nella comunità rurale (il film è stato girato nella città natale di Yanagimachi, poco distante da Tōkyō) viene dipinta per accesi chiaroscuri, una scelta iconografica che rende la terra una testimone impassibile del succedersi delle generazioni umane, in un tempo circolare e perpetuo.


La festa dei fuochi, presentata a Cannes e poi premiata con il Pardo d'Argento a Locarno e per la regia a Rotterdam, è l'opera più famosa del regista, sceneggiata a quattro mani dallo stesso Yanagimachi con lo scrittore Nakagami Kenji a partire da un episodio letto in un trafiletto di giornale: un uomo, apparentemente senza motivo, aveva sterminato la propria famiglia, togliendosi infine la vita. Grazie anche all'ambientazione a Kumano, zona fertile di segni rituali, questo film ricorre a una complessa simbologia per descrivere la catarsi e la successiva divinizzazione del suo protagonista.


Grazie al successo di quest'ultima opera, al regista giunge infine la proposta di realizzare l'ambizioso China Shadow, una coproduzione nippo-americana che si è però rivelata come la meno riuscita della sua filmograafia: interpretato da John Lone e ambientato a Hong Kong, ha come protagonista un uomo cinese profugo e alla ricerca della propria identità. Il film è stato un insuccesso di cassetta, motivo per cui solo nel 1992 Yanagimachi ha potuto tornare dietro la macchina da presa, questa volta per realizzare un nuovo prodotto indipendente. Il risultato è un interessante ritratto degli immigrati asiatici in Giappone intitolato Sull'amore, Tōkyō, opera che gli permette di esplorare, attraverso le piaghe oscure dell'esistenza, i sentimenti meno violenti degli esseri umani.

L'ultimo titolo di Yanagimachi è del 1995, un documentario ambientato a Taiwan e intitolato I Pao janghu erranti: una troupe di venditori ambulanti, seppure costretti quotidianamente a fronteggiare varie avversità e discriminazioni, si rivela nel tempo tenace custode di un'antica tradizione culturale.

Filmografia
God Speed You! Black Emperor (id.1976).
La mappa dei diciannove anni (Jūkyū sai no chizu, 1979)
Addio amata terra natale (Saraba itoshiki daichi, 1982)
La festa dei fuochi (Himatsuri, 1985)
China Shadow (id., 1990)
Sull'amore, Tōkyō (Ai ni tsuite, Tōkyō, 1992)
I Pao janghu erranti (Tabi suru Pao janfū, 1995)

Bibliografia
Catalogo monografico Yanagimachi Mitsuo, a cura di Maria Roberta Novielli, Fiammetta Girola e Bruno Fornara, Bergamo, Bergamo Film Meeting 99, 1999
Malcomson, Scott L., Mitsuo Yanagimachi, in "Film Criticism", 7, 1, Autumn 1983
Novielli, Maria Roberta. L'uomo, un dio (intervista), in "Panoramiche", n. 15, 1996, pp. 12-15
Arthur Nolletti, Jr , Mitsuo Yanagimachi's Himatsuri: An Analysis, "Film Criticism", 10.3 (Spring 1986): 49-59.
Donald Richie, Notes on Mitsuo Yanagimachi: A New Japanese Director, in "Film Criticism", 7.1 (1983).

Maria Roberta Novielli