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Uproar in heaven

Cina

Wan Laiming torna alla regia e crea il suo capolavoro con questo film storico, prodotto con mille difficoltà e condannato durante la rivoluzione culturale.

UPROAR IN HEAVENDa'nao tiangong

Wan Laiming
Cina, 1961-64, col.

Dopo Princess Iron Fan, Wan Laiming torna infine alla regia e crea il suo capolavoro. Si tratta d'un film storico, prodotto con mille difficoltà, e condannato durante la rivoluzione culturale perché si volle vedere nella rappresentazione ironica dell'Imperatore Celeste (ritratto come un padre onnipotente distaccato dai suoi sudditi, dalla voce lontana e vellutata) un riferimento a Mao Zedong; il personaggio fittizio ha infatti una barbetta che ai censori dell'epoca fece pensare al neo del Presidente. È curioso e tragico vedere come nei film degli anni trenta fosse attaccata l'autorità con immagini e discorsi forti; poi, una volta salito Mao al potere, ogni riferimento all'autorità diventa rischioso e suscettibile di proscrizione, come in questo caso, e come all'epoca degli imperatori.

Tratto, così come Princess Iron Fan, dal romanzo classico del XVI secolo Viaggio in Occidente. Ha per protagonista il celebre scimmiotto, simbolo, di volta in volta, della libertà e degli istinti dell'uomo. Se, infatti, è spesso lo scimmiotto Sun Wukong a salvare la situazione, i suoi istinti, la sua arroganza e la sua impazienza devono essere tenute a bada dal monaco Xuanzang. Lo scimmiotto è comunque intelligente, veloce, potentissimo, può passare dal cielo alla terra, è intermediario tra due mondi, ed è simbolo di volontà e coraggio per i cinesi.

Ma qui la vicenda non è situata durate il viaggio per l'India. Lo scimmiotto vive felicemente nella sua montagna dei fiori e dei frutti, ma non ha un'arma adatta per esercitare i suoi immensi poteri. La ricerca dell'arma lo porta a scontrarsi contro tutto il palazzo celeste: trova una miracolosa asta che può rimpicciolire o ingrandire a volontà (!), la ruba al Re Dragone, la usa per pestare i guardiani dei cancelli celesti, si fa invitare dall'imperatore in persona che spera così di tenerlo buono, mail suo servizio alle scuderie celesti lo annoia e libera i cavalli, poi si offende perché non è stato invitato al banchetto per gli immortali e vi si intrufola per far man bassa delle preziose leccornie ed offrirle alle sue scimmiette, mangia le pastiglie della longevità del Laozi e le pesche dell'immortalità coltivate nei giardini imperiali, e finisce per distruggere l'intero palazzo: nessuno può rivaleggiare con i suoi poteri!

Due ore di azione mozzafiato, trasformazioni, mostri e dèi che combattono tra loro al suono inconfondibile delle percussioni dell'opera di Pechino. Un trionfo di colori e idee visive che si inseguono senza un attimo di tregua.

Nonostante le resistenze del governo cinese e l'effettiva impossibilità di girare altri film per Wan Laiming, questa pellicola ha fatto il giro del mondo, vinto numerosi premi ed è ampiamente conosciuta in Francia. Resta però per ora, tristemente, un perla rara nel panorama cinematografico cinese.

Il personaggio dello scimmiotto è ancora estremamente popolare, e viene ripreso in produzioni recenti come Lotus Lantern.

Corrado Neri