Asiamedia

Naval battle of 1894

Cina

Magniloquente, quasi senza colonna sonora, si affida alla grandeur delle scenografie per un epico affresco storico che alterna abilmente primi piani che indagano le pulsioni intime dei personaggi e grandi totali che descrivono le scene di massa alla città proibita, al villaggio dei pescatori.

NAVAL BATTLE OF 1894
Jiawu fengyun di Lin Nong

 

 

Cina, 1962, col
Con: Li Moran, Pu Ke, Wng Qiuying, Zhon Wenbin

 

Film di guerra in costume diretto da Lin Nong, specializzato in film storici.

Al tramonto della dinastia Qing il Giappone opprime la Cina con continue provocazioni, ma il governo, colluso alle potenze straniere, esita a dichiarare guerra. Il comandante Deng, idolo popolare e uomo giusto, tenta in tutti i modi di porre davanti alla corte la necessità del conflitto; ma i nobili preferiscono seguire la strategia di lasciare le potenze straniere litigare tra loro, mantenendo una neutralità e una docilità che diventano sempre più inaccettabili per la popolazione coscienziosa. Si tratta di un'accusa al conservatorismo della società cinese, e un parallelo chiaro con la situazione del dopoguerra, in cui i politicanti, generali e affaristi mantenevano delicati quanto precari equilibri di potere per perseguire i propri interessi sacrificando l'onore della patria. La prima sequenza è un eloquente carrello in avanti che mostra la sala di ricevimento del primo ministro, gremita di ordinati funzionari che consigliano e dibattono la necessità di una guerra; dietro al primo ministro stanno due occidentali, rappresentanti delle potenze straniere imperialiste che sezionano la Cina. Componenti fondamentali del film sono le parti dialogate, in cui il regista, con ritmo solenne e grave, descrive i complotti politici e le interminabili audizioni che decidono il destino della Cina; il film denuncia apertamente i giochi di potere, gli equilibri economici, le frasi di circostanza e le ipocrisie cui la Cina, rappresentata da anziani dignitari dal volto coperto di rughe e dallo sguardo malizioso, sottostà piuttosto che impugnare le armi come i militari, quali l'eroico Deng, suggeriscono. La telecamera si muove solenne all'interno del palazzo reale, tra lenti carrelli e zoom, scandendo le procedure che appaiono sempre più fittizie e ipocrite di una politica intenta a salvare la faccia, ma non la nazione.

Specularmene, le grandiose scene di battaglia oppongono il coraggioso Deng ai giapponesi, ritratti con umorismo con cerone in faccia e uniformi coperte di medaglie e lustrini. Durante i conflitti a fuoco si dimostra la vera natura degli uomini, sia essa il coraggio dimostrato da Deng ovvero la codardia di altri comandanti che preferiscono alzare bandiera bianca. Al termine del film il comandante Deng riesce quasi ad affondare l'ammiraglia giapponese, ma finisce i proiettili (a causa di una cospirazione di palazzo che gliene ha forniti di difettosi); decide allora, con l'eroico assenso della sua ciurma, di andare contro il nemico in un attacco kamikaze, ma la nave viene affondata da un siluro ed esplode. Le ultime immagini del film sono i relitti che fluttuano sulla superficie rossastra del mare.

Film magniloquente, quasi senza colonna sonora, si affida alla grandeur delle scenografie per un epico affresco storico che alterna abilmente primi piani che indagano le pulsioni intime dei personaggi e grandi totali che descrivono le scene di massa alla città proibita, al villaggio dei pescatori che sostiene Deng nella sua crociata in favore d'una risposta armata alle soverchierie imperialiste, e i ponti delle navi spazzati dai colpi dei cannoni nemici.

Naval Battle of 1984 presenta non pochi punti di contatto con Lin Zexu, altro grande affresco storico dell'epoca.

Corrado Neri