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Mulan joins the army (Mulan conjun)

Cina

Prodotto durante la guerra contro i giapponesi nelle concessioni straniere di Shanghai, questo film è stato tanto apprezzato dal pubblico che vi ha visto una metafora evidente della situazione presente, e la relativa esortazione alla resistenza contro l'invasore, quanto criticato da frange del governo nazionalista di Chongqing.

Cina, 1939, b/n
Con: Chen Yunshang, Mei Xi, Liu Jiqun, Huang Naishuang, Han Lan'gen
 

 

Storico successo dell'epoca. Prodotto durante la guerra contro i giapponesi nelle concessioni straniere di Shanghai, questo film è stato tanto apprezzato dal pubblico (attratto da una campagna pubblicitaria senza precedenti), che vi ha visto una metafora evidente della situazione presente, e la relativa esortazione alla resistenza contro l'invasore, quanto criticato da frange del governo nazionalista di Chongqing. La Cina libera, infatti, vedeva sempre con sospetto le produzioni di Shanghai, intese come decadenti, escapiste e collusive al nemico. Il discorso era: queste opere tutto sommato di entertainment sono bagliori negli occhi del popolo, adatti ad anestetizzarlo piuttosto che incitarlo alla lotta. Un celebre episodio vide il pubblico, esaltato da un militante, dare fuoco alla pellicola, accusata di essere collaborazionista perché girata a Shanghai con fondi e apparecchiature giapponesi; in particolare, dure accuse vennero mosse al regista Bu Wanchang (1903-1974) e allo sceneggiatore Ouyang Yuqian (1889-1962). Bu Wancang è uno dei principali registi dell'epoca, segnatamente del celebre Three Modern Woman (1933) con Ruan Lingyu e di Spirit of the Nation. Ouyang fu una delle figure artistiche più importanti: attore, cantante dell'opera di Pechino, regista, sceneggiatore. Altre letture vedono al contrario la produzione sotto l'occupazione giapponese come opera di indiretta resistenza: secondo, per esempio, Postek Fu (Between Shanghai and Hong Kong. The Politics of Chinese Cinema, Stanford, Stanford University Press, 2003) I film di intrattenimento non erano collaborazionisti in quanto rifiutavano l'aperta collaborazione col nemico; negando l'appoggio ideologico, e dirigendo al contrario l'attenzione su storie e leggende della tradizione cinese, fornivano una muta resistenza.

Il film si basa sulla celebre leggenda che esalta la pietà filiale (xiao, una delle virtù confuciane), ma l'attenzione viene piuttosto portata sul messaggio nazionalista. Il racconto è ambientato nel periodo delle dinastie del nord (386-581 AD). L'incipit vede la ragazza a cavallo che dimostra le sue abilità venatorie. Al suo rientro i genitori la riprendono perché passa troppo tempo fuori, si veste da soldato, non rispetta il tradizionale ruolo della donna. Arriva una lettera per il padre; l'anziano genitore deve tornare al fronte. Ma l'uomo è malato, e, in mancanza di figli maschi adulti, Mulan si offre di partire al suo posto. Dopo una breve resistenza da parte dei genitori, la ragazza parte a cavallo. Per la via stringe immediata amicizia con il baldo Liu e sconfigge due soldati fanfaroni (interpretati dalle solite spalle comiche, tra cui Han Lan'gen) a colpi di sassolini, che la ragazza lancia con incredibile precisione. Tre anni dopo l'arrivo dei soldati al fronte, la situazione non si è ancora sbloccata; il generale in capo, pur ritratto come un uomo onesto, è fuorviato dal consigliere corrotto, e non si decide a seguire i consigli di Hua Mulan (che nel frattempo ha scalato i gradini della gerarchia) di attaccare il nemico. Per il pubblico cinese dell'epoca questa allusione a Chiang Kai-shek, generalissimo del partito nazionalista, non poteva passare inosservata; il film, spettacolare e di intrattenimento, non rinuncia a mobilitare il popolo cinese alla lotta contro l'invasore. Mulan e Liu partono dunque in missione segreta e scoprono il rifugio del nemico, ma ancora il generale non si vuol fidare di loro finché un attacco frontale degli invasori non lo costringe ad ammettere il suo errore. Fa allora giustiziare il traditore, ma per lui è troppo tardi: una freccia nemica lo colpisce; prima di morire delega i suoi poteri a Mulan. Seguono scene di battaglia a dire il vero piuttosto mal riuscite (ma bisogna tener conto delle precarie condizioni in cui i film venivano girati): scenografie poverissime, castelli in cartongesso, una manciata di comparse che rappresenta due eserciti in lotta etc. Di particolare rilevanza è la lunga sequenza dei festeggiamenti dopo la vittoria, quasi a ricordare al popolo cinese l'ebbrezza della vittoria contro i barbari invasori. Mulan presto si allontana nella sua tenda, Liu la raggiunge. In modo indiretto, i due giovani si rivelano il loro amore: Mulan canta la celebre aria popolare "Dov'è la luna?" e Liu, ebbro di vino, le risponde a tono con fare decisamente malizioso. Poi, il nemico viene sconfitto, e Mulan è richiamata al cospetto dell'imperatore che vuole affidarle altissime cariche (sempre inconsapevole dell'identità della ragazza). Mulan, ripresa dall'alto a significare l'irraggiungibile potere imperiale, rifiuta le cariche offertale per dedicarsi alla cura dei genitori. Rientra a casa; davanti allo specchio, con una deliziosa dissolvenza incrociata, l'immagine del guerriero invincibile è sostituita dalla ragazza agghindata di tutto punto. Chiama, con la voce bassa mantenuta per tutti i lunghi anni alla frontiera, Liu, il quale risponde con voce grave; lo scopo della ragazza era fare intendere alla madre la voce dell'amato. Rispettando i canoni confuciani di buona condotta, infatti, la ragazza domanda ai genitori l'approvazione di sposare l'uomo che ama, approvazione che le viene immediatamente concessa. L'ultima sequenza (dopo una serie di primi piani dei soldati stupiti che realizzano, infine, il sesso del commilitone) è un piano medio frontale della coppia; Mulan si lascia nelle braccia di Liu che le dice "adesso non puoi più scappare". Si conclude così il film che resta tutto sommato tradizionale (Mulan si arruola non perché tutte le donne abbiano il diritto o il dovere di farlo, ma semplicemente perché non c'è un maschio militabile in famiglia) ma che fu enormemente apprezzato all'epoca per i dialoghi brillanti, ricchi di riferimenti sessuali, per le scene spettacolari di battaglia, per il messaggio patriottico e per il ritmo veloce e cadenzato. L'attrice Chen Yunshan, che interpreta Mulan, divenne nel giro di poche settimane una stella di prima grandezza.

Corrado Neri