Asiamedia

Mochinaga Tadahito, Alias Fen Ming

Giappone

Storico esponente dell'animazione di pupazzi nipponica, ricoprì un ruolo unico sia nella storia dell'animazione giapponese sia di quella cinese. Infatti questo autore ha rappresentato il più importante tramite fra i due paesi, contribuendone alla reciproca conoscenza.

MOCHINAGA TADAHITO

Tadahito Mochinaga, alias Fen Ming (1919-1999), storico esponente della puppet animation (animazione di pupazzi) nipponica, ricoprì un ruolo unico sia nella storia dell'animazione giapponese che di quella cinese. Cresciuto fra Tōkyō e la Manciuria (suo padre lavorava per le Ferrovie della Manciuria del sud), fu un grande innovatore dal punto di vista tecnico ed espressivo per l'animazione di entrambi i paesi, ma fu anche il più attivo e instancabile ambasciatore dell'animazione cinese che, grazie al suo contributo, iniziò ad avere visibilità anche fuori dai confini nazionali. Dopo la laurea, conseguita in Giappone, lavorò attivamente come animatore collaborando nello studio di Mitsuyo Seo, dove, nel 1944, girò anche il suo primo film, Il sottomarino di Fukuchan. Basato su una serie di famosissime strips pubblicate sui quotidiani e firmate da Yokoyama Ryōichi, il film fu accolto con molto entusiasmo grazie alla fama raggiunta dalle storie attraverso i quotidiani. In seguito, a causa delle restrizione imposte dal regime, si dedicò anche lui ad animazioni di propaganda fino al 1945 quando, fisicamente e psicologicamente esausto, decise di tornare in Manciuria. Qui gli venne affidata la direzione della Man'ei (Manciuria film studio), una delle case di produzione cinematografiche più grandi dell'Asia, sotto il diretto controllo del governo giapponese, che si dedicava soprattutto alla produzione di film di promozione culturale dello stato fantoccio della Manciuria. Sotto la direzione di Mochinaga, continuò la produzione documentaristica che si arricchì di nuovi temi, come la minuziosa descrizione dell'agricoltura mancese e film d'animazione didattici diretti soprattutto ai bambini. Dopo la sconfitta del Giappone, la Man'ei fu smembrata e, passata sotto il controllo cinese, venne rinominata Tong Pei (Nord-Est) Film Studio; ai dipendenti venne data la possibilità di tornare in Giappone o in alternativa di rimanere, quindi Mochinaga scelse di non partire.
 

Le attenzioni rivolte allo studio dalle forze comuniste di Mao, da quelle nazionaliste di Chiang Kai-shek e da quelle emergenti dall'Unione Sovietica, convinsero l'intero staff a una fuga di massa verso il nord, dove venne fondato un nuovo studio, rinominato "La nuova Tong Pei Film". Qui nacque il primo film di animazione di pupazzi della storia cinematografica cinese: Il sogno dell'imperatore, un film satirico su Chiang Kai-shek e G. Marshall, Segretario di Stato degli Stati Uniti, teso ad evidenziare l'inefficienza del primo come leader. Il film venne firmato da Fan Ming, nome che i cinesi diedero a Mochinaga e con il quale tuttora è registrato nella storia del cinema d'animazione in Cina. Anche il film prodotto l'anno successivo La Tartaruga nel vaso fu diretto da Mochinaga e, come il precedente, fu anch'esso ispirato dall'ideologia comunista e teso a porre in ridicolo Chiang Kai-shek e il suo Kuomingtang, un tema che avrà un'importanza sempre più crescente nell'animazione cinese degli anni sessanta e settanta.

A vicende alterne, seguendo i cambiamenti politici e in base alle possibili autorizzazioni a portare avanti il proprio lavoro, lo studio si spostò in vari luoghi fino ad approdare a Shangai dove diventò lo Shangai Film Studio. Nel 1953 Mochinaga tornò in Giappone, lasciando come eredità non solo un enorme bagaglio di esperienza che divenne il background dal quale attinsero i giovani animatori cinesi, ma anche una notevole pagina di umanità. Grazie al prestigio di cui godeva, Mochinaga convinse a migliorare le cattive condizioni di lavoro all'interno della Man'ei e, insieme all'instancabile moglie, creò delle nursery "aziendali" in cui i membri dello staff potevano lasciare i bambini durante gli orari di lavoro.

Al suo ritorno in patria, gli vennero commissionate alcune pubblicità per una compagnia produttrice di birra. Era la prima volta in Giappone che veniva utilizzata la puppet animation per delle pubblicità, ma si rivelò un'esperienza di successo e, in seguito, Mochinaga fondò il suo primo studio, la Puppet Animation Film Studio di Tōkyō, fra i cui allievi rientrò anche Kawamoto Kihachirō. In seguito, nel 1960, fondò il famoso MOM Studio. Questo laboratorio lavorò per molti anni in collaborazione con l'americana Videocraft International nella produzione di serie televisive trasmesse negli Stati Uniti, di cui le più note erano quelle di Willy McBean. e di Rudolph. La ditta inviava le sceneggiature e le voci registrate, Mochinaga e i suoi collaboratori creavano i modelli dei pupazzi e le animazioni. In questo studio lavoravano centotrenta persone, rappresentando così uno dei primi esempi di "industrializzazione" del processo dell'animazione.

Pur di stanza a Tōkyō, Mochinaga non perse mai i contatti con la Shangai Film Production, e nel 1981 organizzò a Tōkyō una retrospettiva dedicata ai lavori di questo studio, la prima presentazione in Giappone dell'animazione cinese. Mochinaga fu un grande animatore, dotato di spirito innovatore e di grande poetica. Ha rappresentato anche il più importante tramite sia per l'animazione giapponese in Cina, che per quella cinese in Giappone e, di riflesso, alla sua divulgazione nel mondo. Infatti, la sua assidua collaborazione con il Festival di Hiroshima (dove presentava l'animazione cinese) e lo Shangai Film Festival (lancio per quella giapponese), portò anche a fruttuose e interessanti collaborazioni fra gli animatori dei due paesi.

Mochinaga girò il suo ultimo film nel 1992, Il tasso e il bambino, una storia malinconica che racconta di un tasso che vede un bambino che corre in bicicletta e si trasforma in una bambina per poterlo seguire.

Filmografia
1944 Fukuchan no sensuikan (Il sottomarino di Fukuchan)
1947 Il sogno dell'imperatore
1948 La tartaruga nel vaso
1950 Grazie Kitty
1956 Chibikuro Sanbo (Il piccolo bambino nero Sanbo)
1957 Chibikuro Sanbo no torataiji (Il piccolo bambino nero Sanbo e i suoi fratelli gemelli)
1963 Willy McBean and his magic machine
1964 Rudolph the red-nosed Reindeer
1966 Andersen's Fairy Tales
1966 Ballad of Smokey the Bear
1967 Mad Monster Party
1992 Il tasso e il bambino

Bibliografia
Giannalberto Bendazzi, Cartoons-cento anni di cinema d'animazione, Venezia, Marsilio Editore, 1°ed.1988, 2°ed.1992.
Chang Guanxi, "Facing The Commercial Market and Changing Our Policy: Chinese Animation Creation Now!", New Film, n. 4, 1997, pp. 58-59.

*Per i lavori prodotti con titolo in cinese se ne è data solo la traduzione in italiano, per i titoli prodotti per la Videocraft International se ne è dato il titolo in inglese con cui venne distribuito in America.

Monica Cavalieri