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J.P. Dutta

India

è noto soprattutto per aver scritto, diretto e prodotto films (nei quali vi è spesso un ensemble stellare) di grande ardore patriottico, ardore già caratteristico del suo temperamento, per il quale è altrettanto conosciuto

J.P. Dutta, aka Jyoti Prakash Datt, classe 1949, è un cineasta nato e operante a Bombay, figlio di O.P. Dutta, anch’egli regista, soggettista e dialoghista cinematografico. Pur avendo dispiegato il suo ingegno in diversi soggetti, J.P. è noto soprattutto per aver scritto, diretto e prodotto films di grande ardore patriottico, ardore già caratteristico del suo temperamento, per il quale è altrettanto conosciuto.

Dopo aver fatto la mano con tematiche diverse che spaziano da conflitti castali [Ghulami (Schiavitù), 1985; Bantvara  (Separazione), 1989], alla costrizione della miseria [Hathiyar (L’arma), 1989], a lealtà di sangue o di affetti [Yatim (L’orfano), 1988; Kshatriya (Il guerriero), 1993], J.P. sembra individuare l’indirizzo a lui più congeniale –  l’amor di Patria indomito – e così nel 1997 nasce Border. Il film prende spunto da una battaglia combattuta durante il conflitto del 1971, quando l’India si era schierata in aiuto del Pakistan orientale, appoggiandone l’aspirazione indipendentistica contro l’egemonia del Pakistan occidentale. La guerra si era conclusa – soprattutto grazie al brillante intervento militare indiano – con l’indipendenza del Bangladesh. 

Con Border comincia a diventare non insolito nel cinema mainstream un esplicito atteggiamento anti-pakistano – in cui si mescola un vago sentimento anti-musumano – non del tutto assente in precedenza, ma assai meno percepibile. Tale atteggiamento di fondo si manifesta perfino in un’opera che inneggia alla fratellanza dei due popoli e delle religioni, come nel successivo film di J.P.,  Refugee (2000). 

Si ripropone invece con toni fin troppo marcati in LoC Kargil (2003), anche questo incentrato su uno scontro indo-pakistano, la guerra non dichiarata del 1999, combattuta nella zona di Kargil, a nord-ovest del Ladakh. Il conflitto, quarto episodio della disputa tra i due paesi riguardo al Kashmir, vede una nuova schiacciante vittoria indiana e offre il destro al  regista per creare una ponderosa opera di glorificazione patriottica, di circa quattro ore. Pur avendogli fruttato una Filmfare nomination come miglior regista, il film non riesce ad attrarre i consensi del pubblico, nonostante un imponente bombardamento pubblicitario. Sarà per questo che gli interessi di J.P. Dutta si sono rivolti ad altri orizzonti?

Sia come sia, nel 2006 il regista ha ‘licenziato’ Umrao Jaan (id.), tratto da un famoso romanzo di Mirza Muhammad Hadi “Rusva”, al quale si era già ispirato nel 1981 Muzaffar Ali. Anche in questo caso, tuttavia, la risposta della platea – per tacere di quella della critica – è tutt’altro che gratificante. D’altra parte il confronto con il film culto di Muzaffar Ali era piuttosto difficile da reggere e il nuovo Umrao Jaan finisce per ridursi a un sontuoso, romantico-sentimentale kotha movie.

Un altro confronto potrebbe attendere J.P. Dutta se riuscirà a realizzare il suo sogno nel cassetto, Akhri Mughal (L’ultimo dei Mughal), un film sulle vicende di Bahadur Shah Zafar, ultimo imperatore della dinastia più importante della storia indiana, e del figlio, il principe Mirza Mughal. Nelle intenzioni del regista, l’opera dovrebbe porsi come ideale seguito e complemento di Mughal-e-Azam (Il grande Mughal, 1960, di K. Asif), fantasiosa storia del difficile rapporto tra il grande Akbar e il figlio Salim, poi divenuto imperatore con il nome di Jahangir. In Mughal-e-Azam, forse il film più famoso e amato nella storia della cinematografia indiana, i due ruoli erano sostenuti rispettivamente da monumenti come Prithviraj Kapur, scomparso nel 1972, e Dilip Kumar. Ma anche J.P. avrebbe i suoi assi nella manica:  i due Bachchan padre e figlio, Amitabh e Abhishekh. Ma nulla esiste ancor, solo il cruento suo pensier...

Cecilia Cossio

Filmografia:

Ghulami (Schiavitù, 1985)

Yatim (L’orfano, 1988)

Bantvara (Separazione, 1989)

Hathiyar (L’arma, 1989)

Kshatriya (Il guerriero, 1993)

Border (1997)

Refugee (2000)

LoC Kargil (2003)

Umrao Jaan (2006)