Asiamedia

Early spring in February

Cina

Adattamento della novella di Rou Shi pubblicata nel 1929. Diretto da Xie Tieli, uno dei principali registi degli anni 60-80, che fu talmente criticato per questo film che girò, immediatamente dopo, Never Forget the Class Struggle (aver dimenticato la lotta di classe era ciò che gli rimproveravano i censori del partito). Interpretato dal celebre Sun Daolin, assurto alla celebrità per l'interpretazione del letterato debole ma onesto di Crows and Sparrows

EARLY SPRING IN FEBRUARYZaochun eryue di Xie Tieli

Cina, 1963, col
Con: Sun Daolin, Xie Fang, Shanguang Yunzhu, Gao Bo, Fan Xuepeng
 

 

Adattamento della novella di Rou Shi pubblicata nel 1929. Diretto da Xie Tieli, uno dei principali registi degli anni 60-80, che fu talmente criticato per questo film che girò, immediatamente dopo, Never Forget the Class Struggle (aver dimenticato la lotta di classe era ciò che gli rimproveravano i censori del partito). Interpretato dal celebre Sun Daolin, assurto alla celebrità per l'interpretazione del letterato debole ma onesto di Crows and Sparrows. Anche la diva Shangguang Yunzhi appariva in quella pellicola.

Questo film è un piccolo miracolo, girato pochi anni prima dello scoppio della rivoluzione culturale, si tiene incredibilmente lontano dalla politica raccontando i moti dell'animo di un gruppo di personaggi intensamente interpretati. Sorta di seguito a colori e vagamente più engagé di Spring in a Small Town, e prequel di Hibiscus Town, la pellicola recupera il tema dell'intellettuale di città che arriva in un villaggio di campagna negli anni venti e rappresenta lo spirito, l'ardore ma anche le indecisioni e i dubbi della gioventù rivoluzionaria degli anni venti.

L'azione si apre all'interno di una nave, si vede un finestrella che mostra frammenti di un paesaggio idilliaco. L'interno della barca è sovraffollato, e il protagonista, Xiao, già mostra la sua diversità nell'insofferenza che prova quando un corpulento signore gli si addormenta sulla spalla. Esce sul ponte, respira a pieni polmoni, e il fiume e la natura maestosi aprono il film alla sua dimensione lirica, sottolineata discretamente dalla colonna sonora che mescola musica sinfonica occidentale a strumenti cinesi. Xiao intravede il profilo di una donna che viaggia con due bambini; ascoltando i pettegolezzi di una viaggiatrice, scopre che la donna è vedova di un combattente comunista. Una volta arrivato, Xiao è accolto da un amico che lo porta in visita alla cittadina; il paesaggio è idilliaco, le case curate, i ponticelli attraversano dei placidi fiumi ed è febbraio, ma soffia un vento tiepido. Xiao si accorge subito che il suo arrivo desta la più grande curiosità nella piccola comunità. È introdotta subito la sorella dell'amico di Xiao, la giovane Tan. È uno spirito vivace, poco educato, spontaneo; rifiuta le evidenti avance di un bellimbusto (figlio di un potente locale) ed è invece immediatamente attratta da Xiao, cui pone innumerevoli domande; crede, inoltre, d'averlo già visto da qualche parte. La medesima sera il giovane scopre con orrore che la vedova che ha incontrato sulla barca era la sposa di un suo caro amico. Si iniziano così a tessere delicatamente le fila di una trama soffocante: Xiao va sempre più spesso in vista alla vedova, aiutandola economicamente e prendendosi cura della piccola Cuilian. Inizia la sua attività di maestro alla scuola locale, facendosi subito benvolere dai bambini. Insegna il piano al Tan, che, con un flashback, si ricorda dove aveva visto il giovane: ad Hangzhou, sulle sponde di un lago, una notte: la ragazza passeggiava con un'amica, e, vedendo l'aspetto lugubre del giovane, temette di vederlo suicidarsi. Ora la ragazza può chiedere spiegazioni: deluso dal quattro maggio, indeciso sul da farsi, Xiao si torturava tentando di capire il suo ruolo nella società. Adesso ha superato quelle paure, e si dedica con passione all'insegnamento. Xiao incarna così un personaggio archetipico della letteratura cinese dell'epoca, l'intellettuale ipersensibile, solitario e malinconico che cerca un ruolo, perduto ogni punto di riferimento. Personaggio buono e generoso, ma anche debole ed irresoluto, la testa densa di ideali ed aspirazioni che però non trovano sbocco nella realtà, l'intellettuale moderno, finita l'epoca dei mandarini, deve costruirsi da solo un'identità legittima. Qui, Xiao è un personaggio descritto con grande finezza: riceve per posta la rivista progressista Xin Qingnian (Nuova Gioventù), il che lo inscrive nella corrente intellettuale del Quattro Maggio, e ne parla con passione alla giovane Tao Lan; al contempo, è romantico e sensibile, la natura incontaminata della piccola città lo fa sognare di un paradiso intatto lontano dal male e dalle tempeste politiche della città. Lamenta la sua solitudine, il suo essere un uccello solitario, vorrebbe trovare un nido. La ragazza, al contrario, dice di sentirsi come l'uccello in gabbia che osserva l'anitra selvaggia volare libera; esprime così una confusa, ma irresistibile, necessità di sbocciare lontana dall'atmosfera opprimente del piccolo villaggio. La storia d'amore tra i due, infatti, viene presto ostacolata dalle malelingue che calunniano la giovane coppia. La nascita e lo sviluppo dell'amore tra i due è raccontato con delicatezza: primi piani dei passi sulla neve, oppure lungo carrello che accompagna la coppia sotto la pioggia, mentre camminano frontalmente ognuno sotto il suo ombrello, poi la scena successiva li vede da lontano, tra le case e il fiume, lei chiude il suo ombrello e si ripara sotto quello di lui, e camminano insieme sotto la pioggia. Xiao, impietosito dalla vedova Li, le rende visita regolarmente; le malelingue lo calunniano, accusandolo di avere una storia con lei, rendendogli difficile anche il lavoro a scuola. Poi, la situazione precipita: il figlioletto della vedova muore stroncato dalla febbre. Xiao si sente colpevole di non essere riuscito ad aiutarla, e, nottetempo, dice a Tao Lan della sua decisione di sposarla. La ragazza si allontana in lacrime, dicendogli: "tu non la ami, provi solo compassione per lei!". Xiao rientra in camera, e vi trova lo spasimante di Tao Lan che gli dice d'essere venuto a sapere della decisione di Xiao di sposare la vedova, lasciandogli così via libera con Tao Lan; al che Xiao nega con forza. Si tratta d'un personaggio indeciso, drammaticamente incerto sulle posizioni da prendere, intollerante di tutte le imposizioni (appena riceve un suggerimento o un'istigazione, fa il contrario), ma al contempo alla ricerca di punti fissi e di stabilità; indeciso tra le spinte sentimentali di un amore romantico e l'impegno politico, che però già lo ha deluso in passato. La mattina dopo arriva la notizia che la vedova Li si è tolta la vita. Inoltre, mentre Xiao è sul letto che cerca di riprendersi dal colpo, arriva un suo studente che gli dice che il padre si è fracassato un gamba, e che ora tocca a lui mantenere la famiglia. L'immagine idilliaca del villaggio fiorito è infranta per sempre, la disillusione fortissima. Xiao parte: con una valigia leggera, tra i campi in fiore, cammina lontano, da solo, perché così sarà più "libero". Lascia una lettera a Tao Lan e al fratello, in cui dice che ha deciso di "immergersi nel tumulto del tempo", il che presumibilmente indica la decisone di combattere con le truppe comuniste, o perlomeno di fuggire dalla gabbia dorata della piccola cittadina per impegnarsi attivamente nella vita politica. Tao Lan legge la lettera che il ragazzo ha lasciato. E decide di seguirlo. Corre, via dalla scuola, via dal villaggio, un carrello velocissimo segue i suoi passi, e poi la figura di lei che scivola contro i cancelli, i campi, e poi lei che corre a perdifiato e attraversa un ponte, e fine.

Si conclude così, con questo slancio coraggioso verso l'amore, verso la vita e la battaglia, l'impegno e soprattutto, lontano dall'incubo dorato del villaggio tradizionale.

Film di grande rigore, meravigliosamente fotografato ed interpretato, esprime i tormenti dell'epoca, le vaghe aspirazioni della giovinezza, l'asfissia della vecchia società tradizionalista e conservatrice, con stile piano, solenne, estetizzante ma anche semplice e ritmato. E, non trascurabile, ritrae non le ideologie, troppo spesso sbandierate senza sentimento nei film cinesi, ma al contrario i sentimenti che hanno portato la gioventù ad abbracciare quegli ideali. Per lei: una grande vivacità, la voglia di vivere e di provare, la curiosità intellettuale disordinata ma sincera, pronta a farsi istruire dall'intellettuale sensibile. Quest'ultimo è agiato da vaghe aspirazioni politiche, stanco della solitudine e dei viaggi, desideroso di sistemarsi e pacificare il proprio spirito inquieto, ma arriva ad essere profondamente disgustato dall'atmosfera marcia e claustrofobica del villaggio, ben lontano dall'ideale di purezza e innocenza. Tutto ciò è solamente suggerito, non detto, sì che resta forte l'impressione di un'agitazione, di un sommovimento interiore della gioventù con troppe aspirazioni, ma intrappolata in un sistema meccanico, in mancano pure i veri cattivi: l'aspirante alla mano di Tao Lan è piuttosto patetico più che minaccioso, i suoi amici sono maligni intellettuali di provincia dalle ali spuntate di fronte all'ironia pungente di Xiao. Il regista abbonda nei dettagli naturali, segue i personaggi con lenti carrelli che descrivo anche tutto il villaggio, delabré e affascinante, gioca con le luci e le ombre, alterna abilmente primissimi piani di grande intensità a piani totali sul villaggio o medi sulle tavole attorno alle quali si riuniscono i personaggi. I dialoghi sono minimali (mai si parla di comunismo, di partito, di lotta di classe), e profondamente malinconici. La fuga finale, utopica e folle della ragazza che non si dà per vinta è un'elevazione spirituale commovente e sentita, tanto più che il suo destino, di fronte ad un personaggio così indeciso e debole, non è affatto certo. Ma resta, appunto, lo slancio, l'ispirazione, la rabbia per tanta ingiustizia e il sentimento che stare a vegetare in un falso paradiso (in cui regna comunque la povertà, l'ingiustizia, la morte) sarebbe guardare morire la propria preziosa giovinezza. Demolito il mito traballante della campagna idilliaca, resta alla gioventù da scoprire il mondo esterno, nel film solo suggerito. Nasce così un ideale.

Il film ricevette, dal giorno della sua uscita, un enorme successo popolare e asprissime critiche per la mancanza di messaggio rivoluzionario e per la rappresentazione "borghese" della coppia. Fu ritirato dagli schermi e tornò nel 1978, ma le critiche non mancarono nemmeno in quell'occasione. Il film rappresentò la Cina al festival di Cannes del 1979.

Corrado Neri