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Dream home

Giappone

Una modesta impiegata di banca, sogna da sempre di comprarsi un appartamento nel quartiere “buono” di Hong Kong. Per farlo sta mettendo da parte i soldi, ma quando finalmente trova l’offerta giusta, si accorge che non le bastano.

DREAM HOME

 

Una modesta impiegata di banca, sogna da sempre di comprarsi un appartamento nel quartiere “buono” di Hong Kong. Per farlo sta mettendo da parte i soldi, ma quando finalmente trova l’offerta giusta, si accorge che non le bastano. Da questo momento, la tranquilla impiegata si trasformerà di notte in efferato killer, che uccide brutalmente i futuri vicini così da far scendere il prezzo dell’offerta. La geniale idea di Pang è quella di coniugare la crisi economica/immobiliare (il film è non a caso ambientato nel 2008, al tempo dello scoppio della bolla immobiliare negli USA) alle meccaniche e all’estetica degli slasher più efferati. Gli omicidi sono di una violenza rara anche per questo genere e non risparmiano nessuno, dai poliziotti ad una donna incinta, e non è sicuramente adatta a tutti gli spettatori (tanto che anche al Teatro Nuovo di Udine si sono verificati svenimenti), pur mitigata da momenti di stemperamento auto ironico che rimarranno nella mente dello spettatore come momenti “cult” della pellicola. Impossibile non rimanere quantomeno stupiti dalla doppia faccia dell’ottima protagonista ma d’altronde, come ci suggerisce il regista in apertura di film, “in un mondo di pazzi, bisogna esserlo ancora di più per sopravvivere”.

Dream Home
(Wai dor lei ah yut ho)
tr.: Victoria Bay n°1
Hong Kong, 2010, 96' Dir. Pang Ho-Cheung

Eugenio De Angelis