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Dhulo (2020) Tathagata Gosh

India

  Il 12 luglio il River Film Festival (RiFF21) di Padova ha proiettato il corto Dhulo (2020, 25 min), di Tathagata Gosh, all’interno della bellissima rassegna Orizzonti Internazionali (10-14 luglio), dedicata ai registi da tutto il mondo.

 

Dhulo (“The Scapegoat”) racconta la spirale di violenze insita nel conflitto indo-musulmano, rappresentata dalle vicende di due coppie, una hindu e l’altra musulmana, che vivono in un villaggio fuori Calcutta.

  Il titolo ha un doppio significato: innanzitutto, fa riferimento alla capra che viene trovata sgozzata nell’inquadratura iniziale e che, assieme ad una vacca, è tutto ciò che possiede la giovane coppia musulmana, in procinto di avere un figlio. Dall’ostentazione del profondo odio verso la coppia da parte dell’uomo hindu nasce nelle due donne il sospetto che sia proprio lui il fautore delle loro sventure. La messa in scena delle brutali dinamiche di potere aggiunge al titolo del corto il connotato di vero e proprio capro espiatorio.

  In Dhulo il regista vuole puntare l’attenzione sugli episodi di violenza interreligiosa durante le campagne elettorali del BJP, il Bhartiya Janata Party (“Partito del Popolo Indiano”), a cui appartiene il PM indiano Narendra Modi. Tuttavia, in questo come in suoi altri lavori, Tathagata Gosh non si limita a denunciare questo aspetto, ma abbraccia tutti coloro che potremmo definire come oppressi nella società indiana coeva, quali donne, Dalit e la comunità LGBTQIA+. Infatti, la poetica del giovane regista bengalese mira a dare voce a chi una voce non ce l’ha e, raccontandone la loro rivalsa, lascia nello spettatore uno spiraglio di speranza.

English version:

  On the 12th of July the River Film Festival (RiFF) in Padua screened Dhulo (“The Scapegoat” 2020, 25 min), by Tathagata Gosh, within a marvellous column called International Horizons (10-14 of July), dedicated to directors from all over the world.

  Dhulo (“The Scapegoat”) talks about the escalation of violence that connotes the Hindu Muslim conflict, through the sequence of events between two couples, respectively Hindu and Muslim, who live in a village just outside Calcutta.

  The title has a double meaning: firstly, it refers to the goat that is found slaughtered in the very first shot and that, together with a cow, is all a young Muslim couple - about to have a child - owns. From the Hindu man's display of deep hatred towards the Muslim couple during the electoral campaign, arises in the two women the suspicion that he is the one responsible for their misfortunes. Hence, the enactment of the viciousness of the power dynamics adds to the title of the short film the connotation of a proper scapegoat.

  The director's goal with this short film is to point attention to the inter-religious violence during the electoral campaigns of the BJP, the Bhartiya Janata Party (“Indian People's Party”) to which Indian PM Narendra Modi belongs. However, in Dhulo as in his other works, Tathagata Gosh does not limit himself to denouncing this aspect but embraces all the so-called "marginalized" in contemporary Indian society, such as Women, LGBTQIA+ Community and Dalits. In fact, the poetics of the young Bengali director aims to give voice to the voiceless, while depicting their liberation and leaving the audience with a glimpse of hope.

 

Francesca Varelli