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Crossroads

Cina

Uno dei primi film cinesi a trattare in maniera personale e soggettiva il tema della giovinezza e dei suoi problemi nei confronti della società e nelle relazioni interpersonali.

CROSSROADSShizi jietou

Shen Xiling
Cina, 1937, b/n, 108'
Con: Zhao Dan, Bai Yang, Lu Ban, Sha Meng, Ying Yin
 

Quattro giovani diplomati nella Shanghai degli anni trenta. Senza lavoro, essi incarnano le speranze e le disillusioni della gioventù moderna. Il film ha anche delle reminiscenze biografiche, diventando così uno dei primi a trattare in maniera personale e soggettiva il tema della giovinezza e dei suoi problemi nei confronti della società e nelle relazioni interpersonali. Il regista Shen Xiling, diplomato in Giappone come scenografo, ha lavorato anche come decoratore di vetrine (le scuole d'arte dove lavorava erano state chiuse dalle autorità), esattamente come fa, nel film, uno dei giovani protagonisti. La figura di Shen Xiling, uno dei più ispirati cantori della nuova Cina e della sua gioventù, entrò nella leggenda anche a causa della sua prematura morte all'età di 36 anni, causata dal tifo.

Zhao Dan, il protagonista maschile, partecipa lo stesso anno a Street Angels, diretto da Yuan Muzhi, che a sua volta era interprete di Plunder of Peach and Blossom. Sono film che si occupano della disoccupazione giovanile e analizzano, con toni e ritmi diversi, la contraddizione della nuova generazione che si trova a vivere in una congiunzione storica di grande difficoltà. La Cina è lacerata dalle guerre interne tra i signori locali, il partito comunista soffre la repressione dei nazionalisti, e la Cina subisce l'attacco militare del Giappone e la più discreta ma sempre sconvolgente presenza occidentale nelle concessioni, che provocava sommovimenti economici e politici. La nuova gioventù è istruita, consapevole, ideologicamente nutrita (in Crossraods il protagonista ha appeso in camera un poster che raffigura Stalin); le donne stanno intraprendendo una battaglia per le pari opportunità; tutta la società urbana, imitando il modello occidentale, si modernizza e reclama libertà di stampa e democrazia. Ma la tragedia aspetta dietro l'angolo queste giovani speranze: la società non è così veloce a cambiare, e resta troppo spesso guidata da meccanismi feudali (il nepotismo su tutti, v. Plunder of Peach and Blossom), la crisi economica impedisce loro di realizzare le grandi speranze che cullavano all'università, politiche o artistiche che fossero.

Il film inizia con il chiaro di luna, ed un ragazzo di profilo che fissa il mare, e fa per gettarsi. Ma l'amico Zhao arriva e lo salva. Lo porta a casa. I due si conoscono dai tempi dell'università, e hanno un tenero rapporto di amicizia. Si abbracciano, si cullano, si sfiorano delicatamente consolandosi delle rispettive sfortune. La costruzione della figura femminile è all'epoca centro di grande dibattito; ma anche il personaggio maschile è, seppur più indirettamente, sotto il fuoco dell'attenzione pubblica. È un'epoca in cui tutte le vecchie idee sono sottoposte a revisione sotto la luce della civilizzazione occidentale. Anche la mascolinità deve subire un processo di cambiamento, che però non è tanto sotto i riflettori quanto la costruzione dell'identità femminile, anche in ambito cinematografico. Per esempio, mentre le attrici riempino le pagine dei giornali tra pubblicità e mondanità, agli attori maschi non è garantita che una discreta nomea; Zhao Dan, attore principale di Crossroads, è una delle rare stelle maschili dell'epoca. Nei primi decenni del secolo abbondano gli studi, medici e scientifici innanzi tutto, che tentano di negoziare e stabilire una nuova definizione dell'uomo e della virilità in Cina. Dai manuali sulla salute sessuale alle traduzioni di libri di medicina, sino alle prime traduzioni di Freud. L'eroe tradizionale, il letterato debole, effeminato, colto e intelligente, che vince le virtù muliebri grazie ad un lungo processo di raffinamento e d'astuzia, lascia il posto ad un maschio più virile, influenzato in parte dal Giappone e in parte dall'occidente. La cura del corpo acquista sempre maggior importanza, e la ginnastica tende a sostituire il qigong mattutino. L'aspetto fisico e la forza muscolare diventano emblemi della salute della nazione (si veda Queen of Sports, film pedagogico sui valori sportivi). I nazionalisti, dal canto loro, impongono severe censure alle arti, ed al cinema su tutte: si vogliono abolire i film superstiziosi (tra cui i wuxiapian e le saghe bibliche come I dieci comandamenti), le scene troppo esplicitamente rappresentative del sesso (interdetti i baci e le nudità), ed inoltre vuole veicolare del paese un'immagine nuova e diversa. Tende così ad incoraggiare le produzioni ad abbandonare le tragedie della gioventù malaticcia, preferendo la costruzione di un uomo sano, virile, forte, ottimista. Si veda National Style per un film ispirato al New Life Movement, il movimento nazionalista moraleggiante e conservatore (o meglio: timidamente riformatore).

Alcune produzioni, come è normale, sfuggono a queste direttive, in particolare quelle citate poc'anzi. Crossroads offre un ventaglio ambiguo di ruoli possibili per il maschio cinese, e ben dimostra l'incertezza ideologica ed estetica dell'epoca, la sua crisi d'identità. Crisi che, come in questo caso, può essere rivelatrice e costruttiva. I maschi oscillano tra comportamenti virili (parlare di ragazze, cameratismo) e atteggiamenti femminei (la grande intimità fisica, aliena alle rappresentazioni coeve occidentali, le movenze manierate degli attori, i gesti da teatro classico). Le ragazze, parimenti, offrono due lati diversi della loro nuova condizione: il primo è quello forte e occidentale: necessità d'indipendenza economica dal compagno, orgoglio nella professione. Il secondo lato è però estremamente legato alla rappresentazione tradizionale della donna: moine e svenevolezze, carezze intime tra compagne, chiacchiere sentimentali, tendenza al sacrificio per l'uomo amato (Goddess, Plunder of Peach and Blossom).

Crossroads è dunque un film cardine, interstiziale, anche a livello della storia, che per molti versi ricorda Street Angel. L'aspirante suicida, incoraggiato da Zhao, lascia la città per tornare in campagna dai suoi; è fallita la sua esperienza urbana, ed ancora una volta la città è il crogiolo della modernità e del futuro così come delle velenose influenze occidentali. Zhao resta solo, col suo sogno di diventare scrittore e tre mesi d'affitto da pagare (ad una proprietaria bassa e grassa, caratterista di innumerevoli film dell'epoca, spesso proprio nel ruolo della proprietaria senza pietà, v. come quella di Plunder of Peach and Blossom). Arriva una nuova coinquilina, Yang. I due, senza conoscersi, cominciano a dialogare attraverso le sottili pareti di legno che dividono i due appartamenti. Un dialogo che diventa subito una battaglia: lui stende la biancheria invadendo il territorio di lei, e sgocciolandole il cuscino (in una sequenza parecchio sensuale, si vede la ragazza che dorme e gocce insistenti caderle sul braccio candido appoggiato mollemente al cuscino); la ragazza attacca dei chiodi per appendere i suoi vestiti, e fa cadere i quadri appesi dall'altra parte; lui, aiutato dall'amico scultore, si vendica scrivendole lettere minatorie in cui la paragona ad una tigre (i due ragazzi guardano con complicità e curiosità i bei vestiti appesi al muro dell'appartamento), lettere che fanno passare dalle fessure della parete; lei gli fa cadere la biancheria nell'inchiostro, e l'amico pittore trasformerà la macchia in un maialino, così che l'eroe si muoverà per tutto il film con un maialino tracciato d'inchiostro sul taschino della camicia, come una pittura zen. I due ragazzi si incontrano spesso, all'incrocio (del titolo); lei lavora di giorno, lui ha infine trovato lavoro in un giornale, così che mentre lei esce di casa lui rientra, e si scambiano sguardi eloquenti. Lei bamboleggia, incarna un ideale femminile opposto a quello di Sun Yu, che contribuiva dal canto suo a definire un nuovo ideale femminile con attrici di grande spontaneità e naturalezza quali Li Lili e Ruan Lingyu. Al contrario, Bai Yang è una bambolina sognatrice, dal sorriso carico di malizia, pare fatta di porcellana talmente si mostra delicata e rispettosa e pudica. La telecamera racconta la storia dei due ragazzi con inventiva e spirito di sperimentazione: Shen inclina la macchina da presa, sovente in plongé dall'alto: come è interstiziale il rapporto tra i ragazzi, così la mdp non procede per le vie regolari dell'alternanza di piani medi e piani totali, ma declina una differente, funzionale grammatica cinematografica estremamente fluida e inventiva. Il crocevia, in particolare, è osservato come un documentario: tant'è che si legge lo stupore e la curiosità su un tiratore di risciò che si accorge d'essere ripreso e si volta a fissare in macchina, ed il regista non distoglie lo sguardo ma lo fissa con intenzione: sì, è un documentario, e si esce a tratti dalla rappresentazione romanzesca per entrare nel realismo che inscrive i personaggi nelle arterie viventi della città. Arterie di cui il tram è naturale animale, ed è percorso dai due ragazzi che si corteggiano: Yang perde una lettera fuori dalla finestra, ed in un incalzante piano sequenza si vede Zhao saltare già dal tram, correre a recuperare la lettera per riportarla alla ragazza.

La loro storia, come altre impresse su pellicola all'epoca, è fatta di sovrimpressioni che rappresentano i vagheggi amorosi (ma non solo: Zhao all'inizio del film si vede, in sovrimpressione, a mendicare per strada); è celebre una sequenza onirica in cui lei è vestita da principessa occidentale con la gonna larga, lui da gentiluomo, e si muovono in una scenografia da musical americano, tra altalene, piante e vetrate.

La coppia scherza: l'attrazione amorosa passa attraverso il gioco e la sfida. È lei la prima a rendersi conto dell'identità del ragazzo, e prende il coraggio a due mani (una serie di impagabili mimiche facciali dicono il turbamento birichino che la travaglia) e va a rivelarsi. È una sequenza molto divertente, in cui lui dà voce al suo disorientamento gettandosi a letto tra grida e pianti. Ma, subito dopo la sequenza romantica e divertente, la realtà torna a irrompere nella giocosa e fatata realtà dei due ragazzi: lei ha perso il lavoro perché la sua fabbrica ha chiuso i battenti. Si accascia piangendo tra le braccia di lui, che rompe a calci la parete che divide le due stanze e le dichiara il suo amore, e si baciano appassionatamente. Ma lui deve andare al giornale, dove la giornata passa tutta sovrimpressa di immagini di lei che cura i fiori, che sorride etc. Yang, però, ci ripensa: non vuol farsi mantenere da lui, non vuole che lui finisca per disprezzarla, e se ne va. Grande tragedia al ritorno di lui!

Nell'oscillazione tra momenti e registri diversi, un'altra sequenza è degna di nota: Zhao riceve il suo primo stipendio, salta come un bambino sul letto, è felicissimo, il suo cuore generoso già lo vede ospitare tutti i suoi amici in difficoltà, quando il suo amico gli fa notare che c'è un biglietto che accompagna i soldi, ed è una lettera di licenziamento. Decide di partire, ma sul molo incontra Yang che ha deciso di tornare da lui; inoltre, arriva una notizia: un compagno di classe si è suicidato. I ragazzi decidono così di non lasciarsi abbattere, di cogliere tutto il succo ferocemente intenso della giovinezza, e si prendono sottobraccio e camminano, "sempre avanti, non importa dove, ma avanti", e la mdp li guarda mentre si allontanano verso la città, l'orizzonte chiuso da tram e grattacieli.

Questo finale positivo scarta rispetto alle tragedie che concludevano i film sulla giovinezza più popolari del periodo (Plunder of Peach and Blossom, Song of a Fisherman, Street Angel), ma ricorda la marcia della giovinezza che chiude Wild rose. Crossroads è una favola di un amore nato per caso, del destino che porta la felicità dove meno la si cerca, per portarla via subito dopo su un altro fronte; un film che parla della solidarietà nei livelli più bassi della popolazione e dell'amore al di là delle pressioni e delle leggi sociali. E che soprattutto tenta di definire delle identità giovanili che saranno poi l'identità del paese. È un percorso lungo, che infatti porta a grandi disequilibri e frustrazioni, ma è un percorso che deve essere compiuto e che Shen Xiling incoraggia a compiere con questo finale casto e coraggioso, che solleva la gioventù ritratta dalla tristezza della condizione materiale e dall'infantilismo dei giochi e delle ripicche amorose, per elevarla ad emblema giocoso, interstiziale ma non marginale della nuova generazione, e ne esalta il coraggio, la determinazione, la bellezza e la virtù.

Corrado Neri