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Cold night

Cina

L'inizio degli anni ottanta è un periodo di transizione; per uscire dalle imposizioni della rivoluzione culturale spesso il cinema si rivolge ad opere letterarie "classiche”, e dunque difficilmente attaccabili dalla censura. Qui Que Wen mette in scena, con poca fantasia, l'opera di Ba Jin, ben riuscendo a veicolare l'atmosfera opprimente e angosciosa di Chongqing nel 1944.

COLD NIGHT
Han Ye di Que Wen

 

Cina, 1984, col
Con: Xu Huaishan, Pan Long, Lin Moyu
 

 

L'inizio degli anni ottanta è un periodo di transizione; per uscire dalle imposizioni della rivoluzione culturale spesso il cinema si rivolge ad opere letterarie "classiche", e dunque difficilmente attaccabili dalla censura: Midnight, True Story of Ah Q, Camel Xiangzi, Cold Night.

Qui Que Wen mette in scena, con poca fantasia (campo su di lui, controcampo su di lei, quadro totale su loro due), l'opera di Ba Jin, ben riuscendo a veicolare l'atmosfera opprimente e angosciosa di Chongqing nel 1944. Una coppia di intellettuali: lui malato, tisico, imbelle, in balia della madre tirannica, sempre rintanata negli angoli bui della casa a lamentarsi ad alta voce. Lei bella, seducente, con un amante bello e ricco che la implora di fuggire insieme. Lei vorrebbe che lui la picchiasse, la costringesse a restare, litigasse con lei (lo rivela in una lettera); invece lui se se ne sta sul suo letto a dir del bene dei colleghi d'ufficio che in realtà (come lei ha intuito) non vedono l'ora di sbarazzarsi di un peso morto. Alla fine, dopo interminabili pianti e dialoghi "fuggi – no, non senza di te – fuggi – vieni con me ma senza la mamma – come posso lasciare mamma qui fuggi tu con il tuo amante – ve bene lo faccio ma solo perché ti voglio bene ti prego contagiami con la tua malattia così non sono costretta a partire – vai vai! – vado" lei parte. La madre è felicissima di poter assistere il figlio tutta sola. Arriva la notizia della vittoria. "Abbiamo ancora speranza", dice lui a fior di labbra, e aggiunge "Così lei potrà tornare". La madre non ci crede troppo e non risponde ma fa gli occhi "povero illuso, vedrai se non ha ragione mammà". Lei, inaspettatamente, torna nel buio della notte e trova la casa deserta, lui è morto il giorno della vittoria, le dice la vicina, e precisa "sua madre ha detto che è morto di morte lunga e dolorosa". Lei si incammina per le strade deserte dicendo "come è fredda la notte!".

Corrado Neri