Il primo film prodotto è Tenkū no shiro Rapyuta (Laputa il castello nel cielo), diretto da Miyazaki, il quale riconferma le sue straordinarie doti artistiche dando nuovamente vita ad un mondo immaginario coerente e dettagliato.
TENKŪ NO SHIRO RAPYUTA
Locandina di
Tenkū no shiro Rapyuta
Il primo film prodotto è Tenkū no shiro Rapyuta (Laputa il castello nel cielo), diretto da Miyazaki, il quale riconferma le sue straordinarie doti artistiche dando nuovamente vita ad un mondo immaginario coerente e dettagliato.
Ancora una volta egli trae ispirazione da modelli culturali europei, in particolare da alcune saghe epiche come L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, da cui trae lo schema dell'avventura su grande scala, in cui gli eroi e le eroine sono allontanati dalle loro vite da forze esterne, indipendenti dalla loro volontà. Essi dovranno allora crescere e lottare per poter riprendere in mano i loro destini. Ma l'opera alla quale più si è ispirato Miyazaki è certamente I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, e, a partire dal titolo e dall'isola volante, sono diversi gli elementi che li accomunano.
La protagonista è Sheeta, una ragazzina orfana che non sa di venire dall'isola fluttuante Laputa e di essere l'ultima discendente della famiglia reale che la governava. Il suo vero nome è infatti Lusheeta Toelle Ul Laputa. Viene a conoscenza dell'esistenza di Laputa solo con il suo incontro con Pazu. Fino al momento in cui si svolge il film, Sheeta ha sempre vissuto in una fattoria isolata tra le montagne di Gondoa.
Nonostante la dolcezza e la timidezza che la caratterizzano, è una ragazzina intraprendente che non si abbatte e che sa reagire nei momenti più difficili. Sheeta è inoltre in possesso di una pietra dai poteri straordinari, tramite la quale è possibile governare Laputa e utilizzare la sua potente energia.
Pazu è un ragazzino di circa 13 anni, orfano come Sheeta. Ha perso la madre quando era molto piccolo e il padre è morto in miseria dopo aver tentato di convincere tutti dell'esistenza dell'isola fluttuante, appunto Laputa. Quindi Pazu, che vuole dimostrare ad ogni costo che il padre non era un bugiardo, sta costruendo da solo una macchina volante per poter poi partire alla ricerca di Laputa. Al momento vive da solo in una piccola casa proprio sopra la miniera in cui lavora. È un ragazzino fiero, impulsivo ed entusiasta della vita, capace anche lui di reagire positivamente di fronte alle difficoltà e agli imprevisti che gli riserva il destino. Vi sono poi i "cattivi", come Ma Dola e Muska.
Ma Dola è una vedova di circa cinquanta anni e comanda una famiglia di pirati del cielo con fare molto severo. Suo unico scopo è quello di individuare Laputa ed impossessarsi di tutti i suoi leggendari tesori. Insegue quindi Sheeta per entrare in possesso del suo ciondolo, in grado di indicare a chi lo possiede la rotta per l'isola fluttuante. Ma alla fine si rivela essere un personaggio positivo e decide di aiutare Pazu e Sheeta.
Muska è probabilmente il primo vero personaggio "cattivo" di Miyazaki; infatti, fino alla fine persegue i suoi obiettivi senza scrupoli. È un uomo freddo, calcolatore e arrogante e pensa solamente a come potersi impossessare del potere di Laputa. Egli è un altro discendente della linea reale di Laputa, ma di un ramo diverso rispetto a quello di Sheeta. Il suo vero nome è Romuska Polo Ul Laputa ed è l'unico ad essere veramente informato su Laputa, grazie ad un libro tramandato di generazione in generazione all'interno della sua famiglia.
La storia si svolge tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, in un mondo però diverso dal nostro, con una tecnologia decisamente avanzata rispetto al periodo. Anche la regione in cui vive Pazu è immaginaria, ma, per realizzarla, Miyazaki si è recato in Galles con i suoi collaboratori per studiarne il paesaggio. L'ambientazione presenta infatti, anche se in chiave fantastica, elementi tipici delle zone minerarie gallesi con le annesse città dormitorio degli operai. Durante il suo soggiorno Miyazaki è anche testimone di uno sciopero operaio, dovuto alla progressiva chiusura delle miniere a causa di una forte crisi di quel settore. Rimane così colpito della tenacia con la quale i sindacati cercano di salvaguardare i posti di lavoro che decide di rendere una sorta di omaggio a quelle comunità di lavoratori in difficoltà inserendone una, calorosa e solidale, nel suo film.
Sheeta e Pazu
In questo lungometraggio, come in altri, egli non si fa sfuggire l'occasione per dare ampio sfogo alla sua passione più grande, il volo e le macchine volanti.
I titoli di testa, disegnati da Miyazaki stesso in uno stile che ricorda delle vecchie litografie, rappresentano una sorta di carrellata di macchine volanti, risultato di una commistione di tecnologia d'avanguardia e di gusto retrò. Con questa fusione egli rappresenta abilmente l'ambizione tecnologica tipica della rivoluzione industriale, le aspettative nel futuro, la fiducia cieca che un'epoca riponeva nei prodigi della tecnica, dando al film un sentimento di "nostalgia per il futuro". Nostalgia celebrata principalmente con la riproduzione di treni e dirigibili, novità per eccellenza del XIX secolo i primi e degli inizi del XX secolo i secondi.
Una delle macchine volanti
mostrata nei titoli di testa
Ne è un esempio il dirigibile di Ma Dola e della sua famiglia di pirati, rielaborato dalla creativa fantasia di Miyazaki, chiamato Tiger Moth (t.l. falena-tigre), che ripropone la forma di un insetto: la cabina di pilotaggio rappresenta la testa, il pallone aerostatico il corpo, il timone la coda. Non solo, Tiger Moth è anche il nome di uno degli aerei più famosi negli anni Venti e Trenta: il De Havilland Tiger Moth.
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Note
Scrittore britannico (1850-1894). Se si esclude il racconto Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hide, rappresentazione, attraverso lo sdoppiamento della personalità, dell'ambiguità insita nelle azioni di ogni uomo, la sua opera comprende fondamentalmente romanzi d'avventura che, concepiti per un pubblico giovanile, ebbero un'ampia diffusione anche fra gli adulti, per la piacevolezza dello stile ma soprattutto per il loro fascino ambiguo e per la loro forte tensione morale. Al capolavoro L'isola del tesoro (1883) seguirono Il fanciullo rapito (1886), La freccia nera (1888), Il signore di Ballantrae (1889), Catriona (1893) e l'incompiuto Weir of Hermiston (1896). Di argomento esotico sono i racconti scritti durante il suo soggiorno polinesiano: I trattenimenti delle notti dell'isola (1893) e Nei mari del Sud (1896).
Aerostato dotato di propulsori, il cui involucro riempito di gas leggero è di forma affusolata e reca nella parte poppiera delle superfici aerodinamiche di stabilizzazione e di governo e nella parte inferiore la navicella di comando e di trasporto per merci o passeggeri. I primi dirigibili risalgono alla seconda metà del XIX secolo. A partire dal 1900 iniziò la costruzione dei dirigibili rigidi e nei successivi quarantanni i dirigibili conobbero un grande successo. A causa della pericolosità dei gas impiegati (idrogeno) e degli incidenti che ne seguirono, il più famoso dei quali è quello dell'Hinderburg il sei maggio del 1937, i dirigibili vennero relegati a impieghi di osservazione aerea, mentre l'adozione di gas non infiammabili (elio) non servì a riportarli in auge.
Michela Lugaresi
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