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The rose of Pushui

Cina

Adattamento di una celebre pièce teatrale Yuan che ha ispirato numerose opere. Il film è tipico esempio del cinema d'ispirazione teatrale cui si opporrà nettamente la corrente realista e di denuncia sociale che nascerà e si svilupperà all’inizio degli anni '30.

 

 

THE ROSE OF PUSHUI
Xixiangji di Hou Yao, Li Minwei

 

 

Cina, 1927, b/n, 47'
Con: Li Dandan, Lin Chuchu, Ge Cijian

Adattamento di una celebre pièce teatrale Yuan che ha ispirato numerose opere. Il film è tipico (e ottimamente conservato) esempio del cinema d'ispirazione teatrale cui si opporrà nettamente la corrente realista e di denuncia sociale che nascerà e si svilupperà all'inizio degli anni '30. Il b/n è virato: la notte la pellicola è bluchiara, se un fuoco è acceso in una stanza, giallocra etc.

In un monastero si ferma uno studente, per studiare in vista dei prossimi esami imperiali. Si invaghisce di una bella ragazza, che è concupita allo stesso tempo dal signorotto locale. Giochi di sguardi tra i due giovani, il cattivo fa occhiacci operistici e molto espressivi. Numerosissime comparse. Scenari splendidi e ricchissimi: giardini, scene naturali, il tempio, i costumi: tutto è perfettamente ricostruito e la tradizione è glorificata come fonte di un'estetica unica, ricchissima, imprescindibile.

Uno dei registi all'opera qui è Li Minwei, futuro fondatore della Lianhua e poi a Hong Kong della Mingxin, produttrice di film di cappa e spada. Già qui si notano dei bellissimi combattimenti a colpi di spade e lance, in cui un solitario guerriero affronta girando su se stesso orde di nemici, con effetti di sovrimpressione e un montaggio rapidissimo. Un primo piano ricorrente per esempio riprende le lame dei due schieramenti (lo studente chiama in suo aiuto un amico generale dall'animo nobile) cozzare tra loro in una confusione espressionista di balugini biancofulmine che raccontano il conflitto.

Infine, pur essendo un testo di esplicita e rivendicata derivazione teatrale, contiene in sé elementi strettamente cinematografici: soprattutto, la massa (uno dei soggetti preferiti della macchina da presa secondo Krackauer). I registi utilizzano infatti innumerevoli comparse, che riempiono lo schermo e, pur senza sbiadire il fuoco dell'interesse, ovvero i volti freschi dei due innamorati, pur tuttavia gonfiano lo spettacolo e circondano i due protagonisti di una folla di grande impatto visivo. Dove essi hanno un ruolo preponderante sono naturalmente i combattimenti, in cui i registi attingono a piene mani dalle convenzioni teatrali (ritmica, ritualità dei gesti, acrobazie, uso fantasioso e funzionale degli oggetti) aggiungendovi un utilizzo consapevole dei mezzi filmici (mdp in plongé, montaggio rapidissimo), prefigurando così la grande stagione del wuxiapian.

Corrado Neri