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Flanders-ǓI Kae: Barking Dogs Never Bite

Corea del Sud

Opera di debutto di Bong Joon-ho, Barking Dogs Never Bite è una commedia sul tedio e le frustrazioni della vita quotidiana nella Corea contemporanea.

Regia: Bong Joon-ho. Sceneggiatura: Bong Joon-ho, Tae-woong Derek Son, Song Ji-ho. Fotografia: Cho Yong-gyu. Scenografia: Lee Hang. Montaggio: Lee Eun-soo. Musica: Cho Sung-woo. Interpreti: Lee Sung-jae (Yun-ju) Bae Doo-na (Hyeon-nam). Produttore: Cho Min-hwan. Produzione: Uno Films Production / Cinema Service. Distribuzione: Mirovision Inc. Corea del Sud, 2000, 35mm, colore, 106'.

 

Yun-ju è un docente universitario che si trova nella pressante situazione di dover trovare un posto fisso e remunerativo, anche in concomitanza della gravidanza della moglie, che sarà presto a casa in maternità. La frustrazione della quotidianità di Yun-ju è aggravata dall'incessante abbaiare di un cagnolino che abita nello stesso immenso condominio. Yon-ju crede di aver finalmente indivuduato il responsabile della sua irascibilità, e rapisce un cagnolino sperando con questo di aver finalmente trovato la pace e il silenzio. Ma l'abbaiare continua, e a peggiorare la situazione la moglie porta a casa un barboncino, di cui Yun-ju dovrà occuparsi mentre lei lavora. Hyeon-nam, impiegata del'agenzia immobiliare proprietaria del condominio, decide di aiutare una bambina alla ricerca del suo cagnolino scomparso e comincia le indagini sulla sparizione. Yun-ju preso dai sensi di colpa per aver rapito il cane sbagliato si unisce a Hyeon-nam nelle ricerche. In una serie di aneddoti affiorano piccoli segreti sui cani del condominio e sui suoi strani abitanti...

Una commedia basata su un umorismo paradossale, sulla satira sociale e sulla descrizione della banalità e dei piccoli orrori che accompagnano la quotidianità dell'uomo comune contemporaneo, Barking Dogs Never Bite fa ridere, a volte anche risate amare, e riflettere sul carattere delle persone più ‘normali’, sulle loro aspirazioni e sulla vita che invece fanno in realtà. Tutti i personaggi qui rappresentati sono il vicino e il conoscente di tutti, per niente speciale, che come tanti si lascia trascinare dalle regole vigenti nei grandi conglomerati urbani della Corea moderna.

 

 

Il cane è il motivo portante che unisce le storie che compongono il film, tanto semplici da non sembrare nemmeno storie vere e proprie, in una trama che si snoda con piccoli colpi di scena, spesso sarcastici, ironici e derisori dei piccoli avvenimenti che ritmano la lenta e noiosa vita dell'uomo comune. Una commedia insolita, che ripropone l'assurdo come la regola per la normalità, in una pungente satira sociale divertente e seria allo stesso tempo.

 

 

Nonostante l’argomento che può ad una prima occhiata apparire futile, Bong in questo film realizza un’estetica complessa e ben eseguita. Interessante anche la caratterizzazione dei ruoli femminili, che scavalca la tipica immagine di donna ingenua, dolce e curata, tanto frequente nel cinema coreano. I personaggi maschili sono dipinti nei loro difetti e nella loro 'umanità' (Yun-ju rapisce il cane per poi sentirsi in colpa, il portiere con non chalance si permette stufati di cane nei sotterranei del condominio), e le situazioni più paradossali risolvono vari problemi (come una disputa risolta srotolando rotoli di carta igienica).

Un film di particolare interesse, che lascia presagire da parte di Bong Joon-ho future opere altrettanto valide e particolari.

Silvia Tartarini