Sinossi di Parinita, film tratto dal romanzo omonimo del 1914 di Sharatchandr Chattopadhyay, diretto nel 1953 da Bimal Roy e rifatto nel 2005 da Pradip Sarkar. Il commento dei due film in Parinita: il contesto e Parinita: toh, chi si rivede!
Parinita 1953
Regia e sceneggiatura: Bimal Roy; produzione: Ashok Kumar Productions; soggetto: dal romanzo omonimo di Sharatchandr Chattopadhyay; dialoghi: Vrajendr Gaur; fotografia: Kamal Bos; scenografia: DN Jadhav; montaggio: Rishikesh Mukharji; musica: Arun Kumar Mukharji; testi: Bharat Vyas; interpreti: Mina Kumari (Lalita), Ashok Kumar (Shekhar), Asit Baran (Giren), Badri Prasad (Navin), Nasir Husain (Gurucharan), PratimaDevi (madre di Shekhar).
Hindi/b/n/130’
Il film è ambientato intorno al 1900, come il romanzo omonimo di Sharatchandr Chattopadyay a cui si ispira e a cui è più aderente, rispetto alla versione del 2005. Le case di Shekhar, figlio del ricco commerciante Navin, e Lalita, nipote orfana del modesto impiegato Gurucharan, sono adiacenti e comunicanti tramite il tetto-terrazzo: è quella la via usata da Lalita, sia per aiutare la madre di Shekhar nelle faccende, sia per rassettare la stanza e frequentare le lezioni dell’amico, più grande di lei, che si è assunto il compito di darle un’istruzione. La vera natura del loro legame si rivela durante il ‘matrimonio’ della bambola della cuginetta Annu, in una sera auspicale in cui le nozze si celebrano con un semplice scambio di ghirlande tra gli sposi. Per gioco, Lalita lancia una ghirlanda intorno al collo di Shekhar, che tra il serio e il faceto le chiede se si rende conto di cosa ha fatto. Lalita rimane profondamente imbarazzata, ma Shekhar le pone intorno al collo la ghirlanda, completando intenzionalmente la cerimonia. Il giorno seguente Shekhar accompagna la madre in villeggiatura e durante la loro assenza si aggravano i malintesi che già avevano scavato un solco tra le famiglie e tra Shekhar e Lalita. Le ristrettezze economiche e la salute cagionevole avevano costretto Gurucharan a chiedere un ingente prestito a Navin. Questi, avido e senza scrupoli, era stato ben lieto di concederglielo, certo che il vicino non avrebbe potuto restituirglieli, e contava di impadronirsi della sua casa, per demolirla e costruirne una nuova per il figlio. Gurucharan, invece, era riuscito a pagare il debito grazie all’intervento di Giren, il ricco e generoso parente di una famiglia amica. L’interesse di Giren per la famiglia di Gurucharan aveva destato la gelosia di Shekhar, ma lo scambio di ghirlande aveva dissipato le nubi. Navin, che invece aveva visto svanire il suo progetto, ora convoca Gurucharan a casa sua e, di fronte a un ‘tribunale’ di brahmani, chiede conto al vicino, povero ma brahmano come lui, delle voci su un prossimo matrimonio di Lalita con Giren, di casta bassa. Gurucharan conferma quella possibilità, determinata anche dalla spietatezza dei brahmani ricchi. Navin, che si ritiene pubblicamente insultato, va su tutte le furie e fa costruire un muro per chiudere la via d’accesso del terrazzo, ma la rabbia gli provoca un attacco di cuore. Quando Shekhar torna, viene tratto in inganno dagli avvenimenti e dalla notizia del matrimonio. Prima di partire con tutta la famiglia per Munger, a casa di Giren, dove Gurucharan, malato, potrà ricevere le cure adeguate, Lalita cerca di avere un colloquio con Shekhar, ma questi, invece di ascoltarla, la congeda con durezza. Navin si aggrava e muore; anche Gurucharan, che si sente colpevole, comincia a peggiorare. In punto di morte, chiede a Giren di provvedere alla famiglia e soprattuto a Lalita. La notizia del matrimonio arriva a Shekhar che subito acconsente a sposare la figlia di un ricco conoscente. Anche Lalita, con la famiglia, viene invitata alla cerimonia. Shekhar la incontra sulle scale di casa e le parole che le rivolge, prima di allontanarsi, lasciandola in preda alla disperazione, sono più offensive che mai. Qualche momento dopo Giren gli rivela la verità: ha sposato una figlia di Gurucharan, non Lalita, che l’aveva rifiutato, dicendo di essere già sposata, senza però rivelare il nome del marito. Shekhar allora chiede alla madre di fermare l’impossibile matrimonio, corre a cercare Lalita e rende pubblico il loro legame.
Parinita 2005
Regia e co-sceneggiatura: Pradip Sarkar; produzione: Vinod Chopra Films; soggetto: dal romanzo omonimo di Sharatchandr Chattopadhyay; adattamento e co-sceneggiatura: Vidhu Vinod Chopra; dialoghi: Rekha Nigam; fotografia: N. Natraj Subramanyan; scenografia: Tanushri Sarkar; montaggio: Hemanti Sarkar; musica: Shantanu Moitra; testi: Svanand Kirkire; interpreti: Vidya Balan (Lalita), Saif Ali Khan (Shekhar), Sanjay Datt (Girish), Sabyasachi Chakravarti (Navin), Achyut Potdar (Gurucharan), Surindar Kaur (Rajeshvari, madre di Shekhar); Diya Mirza(Gayatri), Raima Sen (Koyal), Rekha (cantante del Moulin Rouge).
Hindi/colore/130’
Calcutta, 1962. Shekhar, figlio del ricco industriale Navin, e Lalita, orfana allevata dallo zio Gurucharan, modesto impiegato, sono cresciuti insieme e sono molto legati. Le due famiglie sono amiche e le loro abitazioni, due grandi ville, hanno un cortile comunicante. Anche ora che è diplomata e lavora alle dipendenze di Navin, Lalita va ogni giorno da Shekhar, divenuto musicista, e si prende cura di lui, come lui di lei, in molti modi. Gurucharan, discendente impoverito di una grande famiglia, per motivi di salute ha contratto con Navin un ingente debito e ha ipotecato la casa a suo nome. Navin, che conosce bene le condizioni del vicino e proprio per questo gli ha concesso l’oneroso prestito, coltiva il progetto di impossessarsi della villa per farne un albergo a cinque stelle. Lalita scopre per caso le sue mire e si rivolge a Shekhar nella speranza di ottenere la somma necessaria, ma l’arrivo di Navin tronca il colloquio a metà. Girish, ricco e generoso industriale appena tornato da Londra, parente di una famiglia amica, offre a Gurucharan la direzione della sua filiale indiana, anticipandogli cinque anni di stipendio. Con quei soldi Gurucharan può saldare il debito e riacquisire i diritti sulla casa. L’interesse di Girish per la famiglia di Gurucharan scatena la gelosia di Shekhar, che comincia a tormentare Lalita. Vengono celebrate le nozze di Charu, nipote di Girish, in un giorno auspicale che richiede solo lo scambio di ghirlande tra gli sposi. Shekhar, sempre più arrabbiato, non si è ancora vestito per la cerimonia. Quando Lalita va a sollecitarlo, non perde occasione per strapazzarla, ma si scioglie davanti alle sue lacrime. Soprappensiero, Lalita gli mette al collo la collana che deve indossare per la festa. Il significato del gesto, compiuto distrattamente, fa capire la vera natura del legame che li unisce a Shekhar, che pone la collana intorno al collo di lei, completanto intenzionalmente il rito. L’indomani va a Darjiling, per conto del padre; durante la sua assenza gli avvenimenti precipitano. Il mancato affare della villa rischia di rovinare la reputazione e l’attività di Navin che dapprima rovescia la sua ira contro Lalita e poi fa erigere un alto muro per separare le due case. Gurucharan è colto da un attacco di cuore e Girish convince la famiglia ad andare a Londra con lui, per le cure necessarie. Shekhar torna proprio durante i preparativi per la partenza e viene tratto in inganno dalla notizia del prossimo matrimonio di Lalita e Girish. Lalita cerca di parlare con Shekhar che, invece di ascoltarla, non solo la insulta, ma anche alza le mani su di lei. Qualche tempo dopo arriva la notizia che Gurucharan è morto e che il matrimonio ha avuto luogo. Shekhar allora acconsente a sposare la figlia di un ricco conoscente. Girish e la famiglia, invitati alle nozze, tornano a Calcutta. Shekhar va a salutare la zia di Lalita e incontra quest’ultima sulla scala. Ancora una volta le rivolge parole insultanti e si allontana, lasciandola disperata. Poco dopo Girish gli rivela la verità: ha sposato la figlia di Gurucharan, Koyal, non Lalita, che l’aveva rifiutato, dicendo di essere già sposata, senza però rivelare il nome del marito. Shekhar allora, dopo aver informato i genitori del suo legame con Lalita, apre un varco nel muro che divide le due case e porta a casa sua moglie.