Uno degli ultimi, grandi film cinesi prima della grande onda comunista. La pellicola è sì intrisa di ideologia e di appelli all'unità popolare contro il crudele dominio dei collaborazionisti del Guomindang, ma si permette ancora delle zone d'ombra che saranno poi cancellate dal rigore propagandistico degli anni a seguire.
CROWS AND SPARROWS
Wuya yu mague di Zheng Junli
Uno degli ultimi, grandi film cinesi prima della grande onda comunista. La pellicola è sì intrisa di ideologia e di appelli all'unità popolare contro il crudele dominio dei collaborazionisti del Guomindang, ma si permette ancora delle zone d'ombra che saranno poi cancellate dal rigore propagandistico degli anni a seguire. Diretto da Zheng Junli, famoso attore che nel dopoguerra si dedica con successo alla regia (v. Lin Zexu).
La sceneggiatura è una "creazione collettiva" (come recitano i titoli) di Chen Baichen, Shen Fu, Wang Lingu, Xu Tao, Zhao Dan, Zheng Junli. Il film fu prodotto in un momento difficilissimo della storia cinese, pochi mesi prima dell'effettiva presa di potere del partito comunista (evento che il film, nelle sue ultime sequenze, preconizza); la sceneggiatura passò la censura preveniva del governo nazionalista grazie ad uno stratagemma: fu infatti consegnata mutila dei dialoghi più incisivi. Quando il Guomindang si accorse del trucco bloccò le riprese, che furono portate a termine nella clandestinità e in condizioni precarie. La troupe viveva in condizioni d'estrema povertà, l'inflazione era altissima, al punto che e il valore della paga guadagnata in mattinata era già dimezzata la sera, il governo procedeva ad arresti arbitrari e purghe violente, la persecuzione politica toccava il suo apice. Come ricorda l'attore e sceneggiatore Zhao Dan: "i poveri di Shanghai erano il soggetto del nostro film, e noi condividevamo la loro sorte" (in AAVV, Ombres électriques, Parigi, 1982). Zhao Dan (1915-1980) è una delle figure di punta del cinema cinese, protagonista maschile di film storici come Crossroads, Street Angel, Life of Wu Xun, Lin Zexu e Li Shizhen; attivo durante la guerra sia in campo cinematografico che teatrale, è stato un attivo promotore della cultura di sinistra e ha subito la persecuzione politica da parte del Guomindang. Non è uscito indenne dalla Rivoluzione culturale, quando i suoi trascorsi con Madame Mao, Jiang Qing, gli hanno causato non pochi problemi. Sun Daolin e Shangguan Yunzhu sono interpreti anche del celeberrimo e contestatissimo Early Spring in February.
Crows and Sparrows è ambientato nel 1948, a Shanghai, dove i reduci del partito nazionalista vivono gli ultimi giorni da vincitori, spadroneggiando il popolo negli ultimi giorni di guerra civile. La vita di un palazzo è un microcosmo che riflette la situazione della Cina intera.
Hou, chiamata anche "la scimmia" (il suo cognome è infatti omofono di "scimmia"), è una donna secca e amara, dalle movenze aristocratiche ma dallo sguardo inconfondibilmente maligno, e di probabile estrazione popolare; vive con un generale del Guomindang, un ex-collaborazionista disonesto e crudele. La prima scena che li vede insieme mostra la donna chinarsi sul letto, scostando la zanzariera di lino bianco, e porgere al marito una tazza di tè, mentre questo, che resta fuori quadro, emette animaleschi grugniti; solo in un secondo tempo il crudele generale sarà mostrato: porta i baffi, come di solito i cattivi sono rappresentati (come l'immagine tipica dei giapponesi nei film del periodo), ha una mascella prominente e la bocca deformata da un ghigno crudele, i capelli impomatati ed è di bassa statura. I due si sono impadroniti, durante la guerra, dell'immobile del vecchio Kong, il cui figlio è partito in guerra contro il Giappone e non è più tornato. Oltre al patriarca, ritratto come un saggio confuciano di altri tempi, e rassegnato alle prevaricazioni e alle sofferenze, abitano il palazzo due coppie: gli Hua e gli Xiao. Il signor Hua è un intellettuale, che viene introdotto mentre brucia giornali comunisti per tema di eventuali ispezioni; è un uomo pavido e indeciso. Insegna al liceo, e quando va a scuola tanto gli studenti quanto i colleghi tentano di coinvolgerlo nelle loro petizioni e manifestazioni contro gli arresti arbitrari effettuati dal Guomindang, ma Hua temporeggia, perché nel mentre cerca di ottenere favori dal nuovo direttore. La signora Hua è una donna spigolosa e risoluta; la coppia ha una figlia piccola, Weiwei. Gli Xiao sono invece una grande famiglia con tre figli; sono dei commercianti, ritratti con grande umorismo. L' interpretazione di Zhao Dan del mercante avido ma in fondo onesto dimostra la sua grande versatilità, e il suo inconfondibile stile ironico e istrionico; la moglie è una donna grassa, forte, impietosa, avida, calcolatrice, e dirompente di simpatia e combattività.
Gli Hou hanno deciso di vendere la casa prima di prendere la fuga per Taiwan (il governo nazionalista fuggirà in massa a Taiwan nel 1949 in seguito alla sconfitta contro le truppe comuniste); gli inquilini, mobilitati da Xiao, decidono di resistere, chi chiedendo un'indennità e chi rifiutandosi di traslocare. Ma il popolo, rappresentato dalla piccola comunità dell'edificio, non riesce ad unirsi contro il comune nemico (la tirannia del Guomindang), poiché ciascuno preferisce giocare secondo le proprie regole. Il vecchio Kong è rassegnato; gli Hua tentennano: lui vorrebbe un alloggio presso la scuole, lei vorrebbe rimanere; gli Xiao si impegnano a comprare loro stessi la casa. La metafora politica è evidente, ma passa naturalmente, grazie alle performance brillanti degli attori, al ritmo velocissimo che procede senza l'ausilio di colonna sonora, alle numerose scene comiche che punteggiano il dramma. Inoltre, il film è estremamente interessante perché sarà uno degli ultimi a rappresentare in maniera ambigua e multisfaccettata la resistenza popolare, indicando non solo la crudele persecuzione dei potenti arrivisti, ma anche le debolezze e piccole meschinità della gente comune.
Quando le cose precipitano, però, il popolo riesce ad unirsi e fronteggiare la tirannia. Hua, che ha sempre mantenuto posizioni neutrali, si rende sospetto al direttore perché rifiuta di denunciare i colleghi, dimostrando così, sotto l'irresolutezza, un cuore sincero e onesto; il direttore lo arresta, insieme ad altri professori e studenti; la moglie, in una serie di angoscianti sequenze, si reca ogni dove per cercare di farlo liberare, senza esito; si rivolge così agli Hou, ma il marito, dopo promesse menzognere, la porta a cena e tenta di abusare di lei (la mdp carrella sulle pareti del ristorante, mostrando un locale diviso in spazi intimi, di cui si colgono frammenti di decadenza: un uomo che cerca di sedurre una donna di spalle, una donna sola in attesa...). La donna si divincola e fugge, corre sotto la pioggia, per trovare a casa la figlia ammalata di polmonite. La telecamera riprende la madre con la figlia in braccio, e si allontana isolandole sul letto, sole nella stanza buia e scalcinata, la pioggia fuori. Questa è uno dei climax del film: sempre chiassoso, tra il frastuono del traffico e le grida e le canzoni dei bambini, esso si arresta a momenti sulla sofferenza dei protagonisti, isolati nella scenografia desolante dell'epoca travagliata. Ancora, infatti: il vecchio Kong non vuole traslocare, e il proprietario manda una squadra di bravi a sfasciargli l'appartamento. L'anziano signore si ritrova in mezza ai resti della sua stanzetta, attorniato dai vicini che timidamente iniziano a raccogliere i pezzi. Non va meglio per gli Xiao, che dei commercianti hanno l'avarizia, la sottilità e lo spirito filibustiere dell'avventura. Danno in pegno agli Hou i loro beni, e decidono di comprare dell'oro come investimento, ma la calca davanti alla banca centrale è enorme, piove, la massa si agita, e ben presto risulta chiaro che già tutto è stata destinato ai componenti mafiosi delle gilde locali. Quando questi ultimi, infatti, riconoscono Xiao come non facente parte del loro circolo, lo cacciano via: la ripresa dall'alto mostra l'uomo sollevato nella marea della folla (anche qui, il singolo risalta nel suo martirio tra la massa vociante) e inesorabilmente trascinato lontano, e poi pestato a sangue. Come dice il vecchio Kong: "che epoca!".
I protagonisti riescono, però, a superare i loro meschini interessi e a unirsi contro gli Hou; la servetta di questi ultimi, maltrattata e picchiata, ruba loro della penicillina per salvare la piccola Weiwei; gli appelli di Xiao (che nel frattempo ha perduto il suo acconto presso i proprietari) all'unità non cadono più inascoltati: una serie di sequenze mostrano la violenza di Hou sempre più fisica che si oppone al gruppo coeso dei vicini di casa, in un appello evidentemente politico all'unione contro l'oppressore. La situazione precipita quanto gli Hou vendono effettivamente la casa a un terzo, ma il governo di Nanchino cade e la coppia è costretta alla fuga. La mattina all'alba i due si mettono in viaggio, ma la macchina fa fatica a partire e il vecchio Kong, che rientra dal suo lavoro notturno di correttore di bozze, fa in tempo a vederli e a sputare il proprio odio. La macchina si allontana, e varca un ponte nel chiarore tenue dell'alba; incrociano un camioncino delle polizia che si arresta e, in controluce, fa scendere una figura barcollante: si tratta di Hua, liberato per sedare l'opinione pubblica. L'uomo arriva a casa proprio mentre i coinquilini festeggiano la partenza dell'oppressore. Il quadro alla parete viene sostituito: al posto del ritratto del generale tronfio viene appesa la foto di Kong e del figlio. Si festeggia il nuovo anno, e finalmente il patriarca può tornare ad appendere fuori dalla porta i cartelli benaugurali. Le porte si chiudono sul rumore di festa e l'esplosione di petardi.
La festa segna così la speranza di un nuovo inizio, ed è profetica dell'era che verrà. Nonostante questa fine positiva (che peraltro non rispecchia una vaga aspirazione, ma racconta l'effettivo ripiegare dei nazionalisti fuori dai confini cinesi, portandosi dietro tesori), il film è importante perché offre un ritratto a tuttotondo delle differenti caste sociali dell'epoca, rimanendo sempre un prodotto di grande intelligenza e spiccato spirito di intrattenimento. Tutti i protagonisti infatti hanno debolezze e qualità; l'idealismo è accompagnato da una pratica ricerca di sopravvivenza, l'unione finale dei coinquilini avviene solo dopo che tutti hanno sperimentato come le spinte egoistiche e "l'ognuno per sé" non portino da nessuna parte; ma questi aspetti non sono (ancora) negati: in seguito il partito imporrà che le figure positive e negative siano nettamente divise ed identificabili (v. Red Detachment of Woman, White Haired Girl). Qui di particolare impatto è il senso forte dell'individualità e particolarità di ciascuno, è ritratta con finezza la lotta quotidiana per la sopravvivenza e le spinte antitetiche dell'idealismo e della necessità della sopravvivenza materiale (gli Hua), la tentazione della rassegnazione (il vecchio Kong), le ambiguità del commercio (gli Xiao). Il flusso della storia è forte e trascina con sé la popolazione che, nonostante provi diversi modi per far fronte alle avversità (dalla lotta al mantenere basso profilo, dalla speculazione all'impegno), sembra soccombere al destino. A posteriori, la festa finale è ancor più amara: inizia una nuova epoca, sì, ma le sofferenze della gente comune non sono certo finite. Quest'opera è una delle più precise (e famose) ricostruzioni degli ultimi giorni della Cina pre-comunista, e offre un affresco ampio e vivace di un'epoca riuscendo a ritrarre tanto i singoli, complessi caratteri quanto i turbamenti e le instabilità di una nazione intera scossa da decenni di guerre interne ed esterne.
Corrado Neri
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