Altri progetti internazionali Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali
Maqām [ENG]
Beyond Nation
Responsabile: Giovanni De Zorzi
Durata: 48 mesi (inizio 18/04/2024)
Linea di finanziamento: EPSRC - Engineering and Physical Sciences Research Council, UKRI Engineering and Physical Sciences Research Council
Il termine arabo maqām definisce le “musiche d’arte” del vasto mondo islamico. Viene definito dai musicologici come un “sistema modale”, contrapposto al sistema tonale, divenuto di riferimento nel mondo europeo a partire dagli inizi del XVIII secolo. Le tradizioni del maqām risuonano in un ampio spazio che va dall’Andalusia sino alla Cina occidentale e condividono caratteristiche comuni, come la storia, le teorie, le forme, i generi, gli strumenti, i nomi dei modi o dei cicli ritmici: tutto ciò fa supporre una radice unica, dove ogni tradizione presenta tuttavia caratteri specifici.
Scopo del progetto Maqām Beyond Nation è esplorare l’insieme di pratiche creative dette maqām, che nella storia sono sempre state fluide, mutevoli e interconnesse ma che sono state, poi, fissate e irrigidite per effetto di nazionalismi tipici del XX secolo. Il progetto cerca, soprattutto, di comprendere i principali cambiamenti che stanno iniziando ad indebolire, in questo preciso momento storico, quei rigidi modelli formatisi agli inizi del ‘900. Il gruppo di ricerca di Maqām studierà i materiali musicali giunti sino a noi, ma, allo stesso tempo, prenderà in esame il loro potenziale per lo sviluppo di una nuova creatività, analizzandone gli aspetti sociali. I casi studio affrontati si trovano spesso su delle linee di faglia (come l’ex confine sovietico-cinese o quello tra Iran e Azerbaijan), spazi chiave in cui le tradizioni condivise del fare musica sono state rigidamente divise dalla formazione di nuovi stati nazionali. Per fare questo si adottano diversi metodi di indagine, come la ricerca d’archivio, analitica ed etnografica, oltre alla collaborazione creativa tra musicisti e ricercatori basata sulla pratica musicale. La disseminazione dei risultati avverrà tramite un programma di workshop e conferenze, pubblicazioni e film, performance e composizioni collaborative.
LeTs-Care Learning from long-Term Care practices for the European Care Strategy
Responsabile: Barbara Da Roit
Durata: 54 mesi (inizio 01/04/2024)
Budget DFBC: € 565.425 (European Commission, Horizon Europe, HORIZON-CL2-2023-TRANSFORMATIONS-01)
Nel 2023 l’Unione Europea ha lanciato la ‘Care Strategy’, invitando i Paesi a raggiungere obiettivi comuni nel settore della long-term care (cura di lunga durata), che deve essere accessibile, di qualità – anche rispetto alle condizioni di lavoro, - equa e sostenibile. Per long-term care si intendono le pratiche di cui necessitano le persone che non sono totalmente autosufficienti per periodi prolungati, come persone anziane o persone con malattie croniche o con disabilità. Non si tratta solo di cure sanitarie, ma anche di servizi socio-assistenziali. La pandemia di Covid 19 ha fatto emergere in maniera particolarmente evidente le carenze e gli squilibri territoriali in questo ambito, sia tra i Paesi dell'UE, sia - come nel caso italiano - all’interno degli stessi. LeTs-Care, progetto di ricerca comparata finanziato da Horizon Europe che coinvolge sette partner in Italia, Olanda, Spagna, Lituania, Danimarca, Portogallo, Austria, e Belgio, si propone di studiare i contesti dei diversi Paesi, capire i bisogni specifici e le soluzioni messe in atto, al fine di individuare soluzioni efficaci e replicabili nell’ambito della long-term care. Il Progetto analizzerà esempi virtuosi di cura long-term integrata. Studiare i modelli di altri paesi ha l’obiettivo non di esportare le pratiche ‘tout court’, ma capire quali scelte sono disponibili, quali tensioni bisogna risolvere, quali elementi di contesto sono cruciali. Questo consentirà lo sviluppo di pratiche che non sono “best” ma sono ragionevoli e sensate per il contesto in cui si inseriscono. La ricerca aiuterà ad analizzare i trade-off e le alternative possibili mettendo i risultati a disposizione dei decisori e degli stakeholder.
Posting.STAT 2.0 Enhancing the collection and analysis of national data on intra-EU posting 2.0
Responsabile: Fabio Perocco
Durata: 24 mesi (inizio 01/04/2024)
Budget DFBC: € 51.009,04 (European Commission, European Social Fund, ESF-2023-POW-UDW)
Posting.STAT 2.0 mira a integrare i dati raccolti sui distacchi intra-UE a livello europeo, riunendo un consorzio di ricerca che include i principali Stati membri di invio e ricezione (Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Spagna). Facendo seguito a Posting.STAT 1.0, l’obiettivo di questo secondo progetto è quello di ottenere dati empirici più esaustivi sul distacco intraeuropeo, attraverso la raccolta e l’analisi di dati amministrativi nazionali relativi a tematiche di ricerca rimaste inesplorate, come i dati sul distacco da paesi terzi, il distacco tramite agenzie di lavoro interinali, le catene di subappalto, il monitoraggio dell’applicazione della normativa e le relative infrazioni. Il consorzio, coordinato da KU Leuven, è composto da 14 partner (principalmente istituti di ricerca e università, tra cui un partner affiliato) e 4 partner associati (parti sociali e un'autorità pubblica). Obiettivi del progetto:
- raccogliere (micro)dati amministrativi dalle autorità pubbliche competenti per ottenere informazioni più dettagliate sulla portata, i caratteri e l'impatto del distacco intraeuropeo, sia nei principali Stati membri di ricezione, che di invio.
- ottenere una visione più approfondita sull’applicazione delle norme sul distacco, raccogliendo i dati dagli ispettorati nazionali del lavoro.
- stimolare la discussione sul distacco intraeuropeo e diffondere i risultati della raccolta dati
MORE [ENG] Motivations, Experiences And Consequences Of Returns And Readmissions Policy: Revealing And Developing Effective Alternatives
Responsabile: Fabio Perocco
Durata: 36 mesi (inizio 01/10/2023)
Budget DFBC: € 221.875 (European Commission, Horizon Europe, HORIZON-CL2-2022-TRANSFORMATIONS-01)
Negli ultimi due decenni l'Unione Europea, gli Stati Membri e il Regno Unito hanno adottato molteplici politiche di rimpatrio e riammissione, le quali non hanno prodotto un aumento delle persone rimpatriati ma piuttosto un peggioramento delle condizioni degli immigrati. Il progetto MORE, di durata triennale, si focalizza sulle politiche di rimpatrio e riammissione a livello dell’Unione Europea e a livello nazionale, realizza una mappatura e analisi sistematica delle politiche di rimpatrio e riammissione ai diversi livelli di governo, analizza in cosa consistono e come si intrecciano politiche e pratiche di rimpatrio e riammissione; nel far ciò include le conoscenze, le esperienze e le prospettive dei soggetti che a vario titolo sono interessati dalle suddette politiche, in primis gli immigrati undocumented. L'obiettivo generale del progetto MORE è l'analisi critica, dettagliata ed approfondita delle politiche nazionali (Italia, Spagna, Belgio, Germania, Slovenia, Grecia, Svezia, UK) e regionali (UE) in materia di rimpatri e riammissioni, lo studio delle conseguenze, dello sviluppo e della loro implementazione nell'UE, negli Stati Membri, UK e in alcuni paesi terzi. Partendo da questa analisi, il progetto MORE si propone di individuare possibili alternative per affrontare le situazioni di irregolarità degli immigrati nell'UE.
GEtCoheSive [EN] Governance Enhancement for Cohesive Societies
Responsabile: Francesca Campomori
Durata: 36 mesi (inizio 01/04/2023)
Budget DFBC: € 424.358,18 (INTERREG Central Europe)
Una società coesa è una società in cui anche le persone che sperimentano uno svantaggio economico e sociale possono partecipare pienamente alla vita pubblica. Ma come attuare davvero un coinvolgimento dei gruppi solitamente ai margini della società, tra cui persone con un background migratorio e rifugiati? Il progetto GEtCoheSive lavora su questi temi con una ricerca-azione che coinvolge 12 organizzazioni pubbliche e private di Italia, Austria, Germania e Slovenia.
GEtCoheSive è finanziato dal programma Interreg Central Europe e durerà 3 anni. Saranno mappate le esperienze di governance partecipativa in quattro città (Berlino, Parma, Vienna e Lubiana) e, in seguito, progettate e realizzate nuove pratiche di democrazia deliberativa e partecipativa.
Queste sperimentazioni avranno come temi di discussione e deliberazione due ambiti di policy: l’accesso alle politiche di welfare locale e le politiche legate al cambiamento climatico, in particolare le politiche di eco-welfare, ovvero la dimensione sociale delle politiche ambientali.
EXIT [ENG] Exploring sustainable strategies to counteract territorial inequalities from an intersectional approach
Responsabile: Fabio Perocco
Durata: 36 mesi (inizio 01/11/2022)
Contributo: € 228.791,25 (European Commission, Horizon Europe, HORIZON-CL2-2021-TRANSFORMATIONS-01)
Il progetto EXIT, finanziato dall’UE, si propone di indagare le manifestazioni, le cause di fondo e le implicazioni delle disuguaglianze socioeconomiche all’interno e tra le regioni spesso definite come «lasciate indietro». Le attività, che si svolgeranno nel corso di un triennio coinvolgendo sette università e quattro organizzazioni della società civile di otto paesi, proporranno inoltre alcune modalità per affrontare queste disuguaglianze, attraverso un rigoroso programma di ricerca transdisciplinare e multi-attore insieme alle comunità del territorio. Il progetto indagherà, da una prospettiva intersezionale, come gli abitanti, le istituzioni e le organizzazioni in queste regioni percepiscono, vivono e combattono le disuguaglianze. Questo programma di ricerca e diffusione esaustivo permetterà di condividere le conoscenze e di traferire le migliori pratiche tra peasi e comunità, per ridefinire le rispettive strategie di sviluppo sostenibile e migliorare l’inclusione sociale.
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Last update: 06/11/2024