Primi piani

Elisabetta Esposto
PTA - Settore didattica

Che ruolo ricopre al DFBC?
Lavoro nel Settore didattica. Le mie attività prevalenti si articolano nel supporto ai Collegi didattici dei corsi in Filosofia, Scienze filosofiche, Scienze della società e del Servizio sociale, Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità, per i processi legati sia all’Assicurazione della qualità che all'Offerta formativa; nella gestione delle procedure di bandi per docenza a contratto e per attività di tutorato specialistico trasversali a tutti i corsi di laurea afferenti al Dipartimento.
Sono membro del Consiglio di Dipartimento in qualità di rappresentante del personale tecnico-amministrativo.

Qual è stato il suo percorso prima di arrivare a Ca’ Foscari?
La mia avventura a Ca' Foscari è iniziata quasi per caso. Avevo da poco concluso un rapporto di lavoro decennale presso la redazione di una rivista e una conoscente mi consegnò (a mano, in supporto cartaceo!) un bando di selezione a tempo determinato a Ca’ Foscari. Mi era capitato di lavorare a tempo limitato presso altre amministrazioni pubbliche ma mai in università. Di contratto in contratto, a tempo definito e/o a collaborazione, mentre proseguivo l'attività di giornalista pubblicista per un paio di testate, nel 2008 è arrivata l'idoneità via concorso a tempo indeterminato e... eccomi qua!

Cosa la soddisfa di più del suo incarico?
Nella didattica universitaria i cambiamenti e le innovazioni riverberano effetti anche sul personale amministrativo chiamato ad adeguare rapidamente le sue competenze rispetto alle trasformazioni. Lavorare in didattica è una continua evoluzione, richiede la costante acquisizione di strumenti formativi e operativi ed è proprio questo progresso a rendere più soddisfacente il mio incarico, perché mi consente di imparare di continuo, di mettermi alla prova verso le novità e soprattutto di non alienarmi in un lavoro statico.

Quali competenze aggiuntive ritiene di aver acquisito operando nel suo ruolo attuale?
Ho acquisito alcune competenze trasversali, sotto forma di caratteristiche attitudinali che, indipendentemente dal mio ruolo secondario, hanno arricchito sia il “me” risorsa del Dipartimento, sia il “me” persona. Interazione, ascolto, mitigare eventuali conflitti, creare un’atmosfera collaborativa tra colleghi, lavorare in sinergia, ad esempio, sono qualità che ho raffinato nel tempo e che, unite all’esperienza, hanno migliorato la mia performance operativa.

C'è qualcosa che l'appassiona in particolare nel lavorare in un contesto così peculiare come quello dell'università?
Mi emoziona il pensiero di contribuire, per quanto di mia competenza, alla crescita degli studenti, perché sono il nostro futuro, la società che verrà, le donne e gli uomini che con le loro capacità e i loro saperi porteranno avanti, spero al meglio, il nostro Paese.

Qual è l’ambito di cui vorrebbe occuparsi ma che non ha ancora avuto occasione di saggiare?
Valuterei l’opportunità di occuparmi, anche temporaneamente, in una sorta di scambio tra uffici, di comunicazione e eventi, ambiti che ho avuto modo di sperimentare in passato ma che ho solo sfiorato in Ateneo.

Last update: 08/10/2024