Estirpare rose per la biodiversità: Ca’ Foscari lancia un bioblitz a Caorle

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Tutelare l’ambiente significa anche proteggere gli ecosistemi dalle specie invasive che arrivano da altri continenti e prosperano senza rivali a scapito della biodiversità. Sono note come specie aliene, o esotiche. Accade anche lungo le coste venete, dove ha attecchito una rosa che sta togliendo spazio e luce alle piante che garantiscono la vita delle dune. Si chiama ‘Rosa rugosa’ e arriva dal Giappone. Nota come pianta ornamentale, con i suoi cespugli spinosi sta colonizzando le coste e minacciando piante a rischio di estinzione, come la Stipa veneta. E’ tra le 100 specie più invasive in Europa.

Per far conoscere il delicato ecosistema delle dune e coinvolgere i cittadini in un’azione concreta, l’Università Ca’ Foscari Venezia, con la collaborazione di enti, esperti e associazioni, organizza per venerdì 24 maggio dalle 10 alle 13 un ‘bioblitz’, cioè un’azione dimostrativa di eradicazione di una popolazione di rosa rugosa nell’oasi naturalistica di Vallevecchia, nei pressi di Caorle.

L’iniziativa coinvolge due progetti europei del programma LIFE: LIFE REDUNE, che proprio a Vallevecchia ha ricostruito le dune compromesse dal passaggio dei bagnanti, e LIFE ASAP, i cui membri illustreranno i codici di comportamento da adottare per evitare la diffusione delle specie aliene invasive.

“La rosa rugosa ha un forte impatto negativo sulla ricchezza di specie native per l’effetto ombreggiante che riduce la luce al suolo, ma anche sociale e ricreativo: le dune invase divengono impenetrabili a causa delle numerose spine presenti su fusto e rami - , spiega Gabriella Buffa, professoressa di Botanica all’Università Ca’ Foscari Venezia e coordinatrice del progetto REDUNE - Gli individui che colonizzano le spiagge provengono da piante coltivate nei giardini, ma rosa rugosa, per la sua rusticità, è spesso utilizzata anche nelle aiuole spartitraffico o lungo le strade. Ecco perché è importante che tutti, cittadini, vivaisti, operatori del verde pubblico e privato siano consapevoli dell’importanza di essere informati per prevenire la diffusione delle specie aliene”.

L’invito a partecipare al bioblitz è quindi rivolto a tutti gli interessati. E’ bene presentarsi muniti di guanti, cesoia e piccola vanga. A tutti coloro che vorranno collaborare al controllo della diffusione della rosa sarà inoltre consegnata una mappa delle aree del litorale veneto che, per le loro caratteristiche, hanno le maggiori probabilità di essere invase e potranno così segnalare nuovi ritrovamenti, diventando un “alien ranger”.

Le specie aliene, dette anche “esotiche”, sono specie animali e vegetali introdotte dall’uomo in zone al di fuori del loro areale originario. In molti casi, le nuove specie non sono in grado di adattarsi al nuovo ambiente e scompaiono dopo un breve periodo. In altri casi, non solo si adattano ma si diffondono molto rapidamente diventando specie aliene invasive.

Queste specie rappresentano una delle principali emergenze ambientali e sono considerate dalla comunità scientifica internazionale la seconda causa di perdita di biodiversità a scala globale. La loro espansione infatti minaccia la biodiversità, ma spesso ha anche grandi impatti socioeconomici, con danni diretti alla salute o alle attività umane.

Ad oggi si stima che in Europa siano state introdotte oltre 13.000 specie aliene, e che oltre un migliaio di queste causino impatti negativi su ambiente, salute ed economia. Spesso l’introduzione è involontaria. Tuttavia, molte delle specie aliene invasive più diffuse e pericolose sono state importate nel nostro paese volontariamente.

Enrico Costa