Diritti degli animali: a Ca' Foscari un nuovo modulo dal 9 febbraio

condividi
condividi

Protezione dei lupi, limitazione della caccia alle balene, cosmetici cruelty-free, alimentazione plant-based: negli ultimi decenni, il tema della tutela degli animali ha assunto una crescente rilevanza non solo nei dibattiti etici e sociali, ma anche nel panorama giuridico contemporaneo.

A livello internazionale, si nota la ricerca di una prospettiva più ampia, che veda gli animali non solo come oggetti da proteggere, ma come soggetti con diritti propri.
Questo approccio giuridico innovativo è alla base del nuovo modulo Jean Monnet WHALE, finanziato dall’Unione europea, in partenza a Ca’ Foscari il 9 febbraio 2024 e aperto a tutti gli studenti e le studentesse dell’Ateneo, nonché ad avvocati ed avvocate.

Progettato dalla prof.ssa Sara De Vido, il modulo vuole spingersi oltre l’approccio antropocentrico tradizionale, che storicamente ha enfatizzato la centralità dell’essere umano, per esplorare una prospettiva ecocentrica, che considera animali, ambiente e persone come un grande sistema interconnesso, ed ecofemminista, seguendo una riflessione giuridica ancora inesplorata.

Attraverso 60 ore composte di lezioni interattive, laboratori e conferenze, il corso affronterà la tutela degli animali non umani in maniera interdisciplinare, con una cospicua base giuridica. Si analizzeranno infatti il sistema giuridico dell'Unione Europea e la prassi a livello internazionale, regionale e nazionale, anche grazie alla collaborazione con avvocati e avvocate di Animal Law Italia

Verranno affrontati aspetti di geografia sociale, filosofia e economia, accompagnati da workshop più pratici in cui saranno ospiti aziende che si occupano di business sostenibili ed etici. Le attività del modulo si svolgeranno in collaborazione con il centro NICHE - THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities, in particolare con le professoresse Francesca Tarocco (Direttrice di NICHE) e Silvia Francescon (NICHE Fellow), e con la EUTOPIA Connected Learning Community “Veganism”, di cui fa parte la prof.ssa Federica Timeto, docente di Critical Animal Studies al corso in Environmental Humanities di Ca’ Foscari.

L'obiettivo finale è creare un contesto di discussione e riflessione sulla tutela ambientale e animale, coinvolgendo inoltre vari attori e policy-maker in tutta Europa.

“L’idea alla base di questo corso - spiega la prof.ssa De Vido - è quella di osservare e valorizzare dal punto di vista giuridico l’idea di un ambiente caratterizzato da più elementi - umani, non umani e naturali - che sono strettamente interconnessi. Filosoficamente gli studi sono già di grandissimo interesse, ma dal punto di vista del diritto internazionale e dell’Unione Europea, soprattutto in Italia, la ricerca e l’insegnamento possono svilupparsi ulteriormente, in particolare verso approcci che sfidano consolidate categorie di un diritto fortemente antropocentrico. Alla fine del progetto, speriamo di inserire permanentemente il modulo nell’offerta formativa di Ca’ Foscari. Un ringraziamento particolare va alle avvocate Monica Gazzola, Maria Cristina Giussani, Silvia Zanini e all’avvocato Alessandro Ricciuti di Animal Law Italia, per aver sostenuto il progetto fin dalle origini.”.

Ma a che punto siamo sulla tutela degli animali?  “A partire dal Sud-America, stiamo osservando una tendenza all’inserimento dei diritti della natura e degli animali non umani nelle varie costituzioni - afferma la docente di Diritto Internazionale -  Questa tendenza è estremamente importante, perché si comincia a vedere l’animale non solo come oggetto della protezione, ma anche come soggetto. Questo cambio paradigmatico manca ancora in molti Paesi, ma ci invita a riflettere. 

A livello di Unione Europea, la normativa è molto importante, ma scarsamente ecocentrica. Possiamo citare ad esempio il network Natura 2000, che protegge la biodiversità sia di piante, alberi e foreste, ma anche delle specie animali e dei loro habitat. Notiamo quindi una sensibilità verso il tema della tutela, ma il punto di vista è ancora molto antropocentrico, come abbiamo potuto osservare dai recenti dibattiti su alcune specie in via di estinzione o sull’abbattimento di lupi e orsi.”

Come però dimostrano i numerosi casi di cronaca, esistono ancora molti ostacoli all’applicazione delle leggi alla tutela degli animali “Per tornare all’esempio del network Natura 2000, questo si fonda sulla Direttiva Habitat, un’importante direttiva degli anni 90. Ci sono però alcuni ostacoli nell’applicazione di questa direttiva, dovuti alle difficoltà nella conciliazione dell’attività umana con la protezione delle specie e degli habitat. 

La Corte di Giustizia dell’Unione europea si è confrontata molte volte con le difficoltà nell’applicazione della direttiva Habitat, che comunque non dà una protezione assoluta alle specie, ma consente delle deroghe come ad esempio l’abbattimento in alcuni casi specifici. 

Vale la pena citare ad esempio il 'caso dei Lupi in Finlandia' (C‑674/17). In questa interessante questione giuridica, la Finlandia aveva consentito l’uccisione di un certo numero di lupi, ritenendo che ciò potesse ostacolare il bracconaggio e quindi rientrasse nelle deroghe ammesse. Dopo aver esaminato il caso, la Corte ha applicato per la prima volta il principio di precauzione alla tutela degli animali non umani, un principio che afferma che se non esiste certezza degli effetti - in questo caso sulla numerosità dei lupi - allora l’attività non può essere autorizzata. 

Tanti degli ostacoli nell’approvazione e nell’applicazione di leggi riguardanti la tutela degli animali nascono appunto dalle difficoltà nel bilanciamento con le attività umane.  Purtroppo molte scelte sono dovute anche alla rottura degli equilibri ecosistemici a causa dell’attività antropica. Gli esseri umani sono la causa di un disequilibrio ormai cronico e l’analisi non può limitarsi ad una riflessione antropocentrica, che pone sempre e solo al centro (una parte del) l’umanità, ma deve andare oltre, esaminando schemi di oppressione che sono intra-specie ed inter-specie, in prospettiva intra-generazionale ed intergenerazionale”. 

Il corso si svolgerà tutti i venerdì pomeriggio dal 9 febbraio in sala Partesotti a San Giobbe. Alcuni workshop saranno proposti online.
Il modulo è principalmente in lingua italiana, con alcuni seminari in lingua inglese di esperti ed esperte a livello internazionale.
Il corso riconosce, agli studenti e le studentesse iscritte a Ca’ Foscari, 12 CFU (sovrannumerari o a libera scelta per studenti e studentesse di laurea triennale, sovrannumerari per studenti e studentesse di laurea magistrale), previa approvazione del collegio didattico di riferimento.
Per informazioni  whale.jm@unive.it ,  sara.devido@unive.it 
Tutti i dettagli nella pagina dedicata

Francesca Favaro