Nobel letteratura 2022: Ernaux e la modernità dolorosamente conquistata

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Niklas Elmehed © Nobel Prize

Autrice di una ventina tra romanzi e testi brevi pubblicati in Francia da Gallimard, Annie Ernaux è nata a Lillebonne, in Normandia, nel 1940, in una famiglia di origini modeste. Cresciuta in un ambiente popolare, farà del riscatto sociale uno dei leitmotive della sua opera, denunciando gli aspetti a volte più biechi della propria condizione sociale, senza per altro mai rinnegare quelle origini.

Il contatto con la realtà disagiata degli anni d’infanzia e di adolescenza la porterà a sviluppare un’acuta sensibilità verso i particolari della vita quotidiana, dando alla sua scrittura imprescindibili tratti di realismo: dal primo romanzo (Les Armoires vides [Gli armadi vuoti], 1976) la realtà « ordinaria » sarà in effetti al centro del progetto letterario della Ernaux, attenta a non tralasciare quei segni della quotidianità atti a rivelare gli aspetti sensibili dell’esistenza. Senza enfasi, adottando uno stile “piatto” apparentemente neutro e trasparente, l’autrice riesce a dare paradossalmente un maggior rilievo a fatti ed episodi dolorosi e a tratti violenti, quali il desiderio sessuale, il decadimento del corpo, l’avvicinarsi della morte, l’impossibile risoluzione del lutto. Tra tutti spicca la ferita mai rimarginabile dell’aborto, nel contesto delle pratiche clandestine della Francia negli anni Sessanta: argomento centrale de L’Événement (L’evento) pubblicato nel 2000 e portato magistralmente allo schermo da Audrey Diwan, vincitrice del leone d’oro alla mostra di Venezia nel 2021.

Benché lo sfondo dell’opera di Annie Ernaux sia risolutamente autobiografico, ella ha trovato nella pratica dell’autofinzione una via di conoscenza del mondo che trascendesse le proprie vicende personali, ben lontana dalla tentazione di elevare la propria vita a mo’ di soggetto letterario.

Nell’introduzione alla raccolta dei suoi romanzi pubblicata nel 2011 nella collana “Quarto”, l’autrice spiegava in questo modo lo scopo e la natura del proprio lavoro: “Scrivere la vita. Non la mia vita, né la propria vita, e neppure una vita. La vita, i cui contenuti sono uguali per tutti ma che proviamo in modo individuale: il corpo, l’educazione, i legami e la condizione sessuali, la traiettoria sociale, l’esistenza degli altri, la malattia, il lutto. Principalmente la vita che tempo e Storia modificano continuamente, distruggendola e rinnovandola”.

Fulcro di questa proiezione di sé nella coscienza collettiva è il travaglio di memoria. La grande letteratura è sempre stata lotta contro l’obblio, nel tentativo di salvare tracce di umanità, in particolare nei dettagli della quotidianità o in vite anonime altrimenti condannati dal tempo ad un’inevitabile dimenticanza.

Da Proust a Modiano, la letteratura francese ha fatto della “ricerca del tempo perduto” un ancora di salvezza individuale e collettiva, sia soffermandosi sui meccanismi della memoria, sia storicizzando ricordi al di là della loro supposta “verità”. Sulla scia di Georges Perec (Je me souviens [Mi ricordo], 1978) Annie Ernaux, dal canto suo, ha dato a quella narrativa memoriale una dimensione sociologica, originale, associata ad una pratica di scrittura esigente e minuziosa. In Les Années (Gli anni, 2008), suo capolavoro, assembla ad esempio tasselli sparsi della propria percezione del tempo in relazione con eventi ordinari, storici, culturali e addirittura consumistici, facendo del “romanzo” un affresco globale e intimo di quarant’anni di vita di un individuo alle prese col Tempo e col proprio tempo. Non v’è dubbio che gli accademici svedesi, sedotti dal « coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria collettiva », abbiano riscontrato nell’opera della Ernaux (e forse anche nel suo costante impegno civile e politico) i segni di una modernità dolorosamente conquistata.

In Italia, le principali opere di Annie Ernaux sono pubblicate presso L’Orma editore (Roma).

Olivier Bivort, Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati