Riportare il cinema al cinema. La sfida studentesca di 'Quarta Parete'

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Babele è metafora – nel nostro immaginario collettivo – di incomunicabilità, di profonde lacune linguistiche che ostacolano tanto la comprensione quanto una utopica riconciliazione.

Non è perciò casuale che ad inaugurare la seconda edizione di Quarta Parete, dal tema (In)comunicabilità, sarà proprio la pellicola Babel - premio per la Regia al 59° Festival di Cannes al regista Iñarritu - in cui storie multietniche si intrecciano e diventano tasselli in una trama di destini umani.
Il progetto della rassegna cinematografica Quarta Parete, sostenuto anche dal docente di Ca’ Foscari Marco Dalla Gassa, si compone di quattro serate con proiezioni gratuite – in lingua originale e sottotitolate - al Cinema Dante di Mestre, per restituire al cinema il ruolo chiave ad esso conforme, ovvero quello di strumento di aggregazione a beneficio della comunità.

L’associazione universitaria UDU Venezia – Unione degli Universitari si è aggiudicata anche quest’anno il finanziamento per le attività studentesche grazie ad un bando indetto dall’Università Ca’ Foscari. I giovani dell’associazione hanno scelto di continuare una già avviata collaborazione con Silvano Sguoto, amministratore del Cinema Dante di Mestre, che ha messo a disposizione la sala per tutte le proiezioni.

Durante la prima edizione di Quarta Parete, i presentatori ed ideatori del progetto Allegra Bell e Jacopo Renzi, studenti cafoscarini, sono stati testimoni della rivalutazione della zona di Mestre: indizio di come l’iniziativa culturale abbia giovato alla comunità tutta, oltre che alla popolazione studentesca.
Entrambi appassionati di linguaggi cinematografici, i due studenti hanno potuto condividere con un vasto pubblico la loro passione per la settima arte: a fine proiezione infatti hanno sempre sollecitato riflessioni e discussioni sui temi del film.

Quarta Parete è la linea di demarcazione fra mondo reale e mondo fittizio. Un “muro” immaginario attraverso il quale il pubblico osserva l’azione che si svolge nel mondo dell’opera rappresentata. Il pubblico che osserva è il fulcro di Quarta Parete. Allenare lo sguardo, creare un trait d’union tra il fruitore e la pellicola, riscoprire il ruolo critico e attivo dello spettatore all’interno della sala. Il tema proposto per la seconda edizione è la comunicazione, intesa non solo come incomunicabilità nelle relazioni personali e interpersonali, ma anche nella politica o fra culture differenti. La nostra società, così come la nostra vita, è intrinsecamente basata su un rapporto dialettico, con l’altro o con noi stessi: crediamo perciò che la comunicazione sia una tema centrale da riconoscere e affrontare. Rapporto, basato su uno scambio di tipo verbale, simbolico o “linguisticamente corporeo”; è proprio qui che il cinema diventa insostituibile nel darci la possibilità di affrontare le relazioni umane, una lente d’ingrandimento su delle realtà comuni a tutti. Queste le parole degli studenti.

Riportare il cinema al cinema significa rivalutare l’esperienza cinematografica in quanto esperienza di comunità. Negli ultimi anni è andata perdendosi la dimensione collettiva, sostituita da un altro tipo di offerta culturale da parte di canali d’intrattenimento sempre più incalzanti e dei cui prodotti usufruiamo individualmente, rinunciando alla funzione catartica propria di una visione condivisa. Riscoprire il piacere della sala è l’augurio dei giovani organizzatori.

Ecco gli appuntamenti della seconda edizione di Quarta Parte, alle ore 19 presso il Cinema Dante di Mestre: durante la prima serata del 9 aprile 2019 la rassegna è stata inaugurata con la proiezione di Babel. Seguirà l’appuntamento del 16 aprile con il delicato e spirituale Corpo e Anima della regista ungherese Ildikó Enyedi. Il 30 aprile Castaway on the moon firmato dal regista coreano Lee Hae-jun. Il 9 maggio chiuderà la rassegna Arrival di Denis Villeneuve, vincitore nel 2017 dell’Oscar al Miglior montaggio sonoro.

A cura di Valeria Vavalà