Trump, Truth Social e il fenomeno delle meme stock

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Trump conducts a meet and greet with the staff and families of US Embassy Buenos Aires along with Secretary Michael R. Pompeo in Argentina, 30 November 2018. [State Department photo/ Public Domain].

Da qualche settimana la stampa ha puntato i riflettori sul debutto in borsa di Trump Media & Technology Group, l’azienda che gestisce Truth Social, il social network di Donald Trump: il primo giorno di quotazione le sue azioni sono schizzate alle stelle. Un evento da considerarsi anomalo essendo l’azienda ancora poco conosciuta e con note difficoltà economiche. Secondo Michele Costola, ricercatore del Dipartimento di Economia, intervistato dalla rivista Business Insider, si tratta di un possibile esempio di meme stock, dove l'andamento dei prezzi non riflette gli eventi legati ai fondamentali dell'azienda, come gli annunci degli utili, i nuovi servizi, le acquisizioni e/o fusioni, ma piuttosto di ‘sentiment’ o ‘mood’ che circonda l'azienda. In questo caso, si fa riferimento all'ex presidente e probabile futuro candidato alla presidenza, Donald Trump.

Per meme stock si intendono le azioni di una società il cui prezzo aumenta in modo rapido e inaspettato per via dell'attenzione di un seguito online, spinte dalle community che si riuniscono in forum quali Reddit o altre piattaforme social e che, attraverso la viralità e operazioni spesso coordinate di compravendita, sono in grado di influenzarne le dinamiche.
Abbiamo chiesto a Michele Costola di spiegarci meglio quello che sta succedendo.

Cosa si definisce, in finanza, un meme stock?

Per rispondere citerei lo studio pubblicato su Economics Letters e realizzato con Carlo Santagiustina, ricercatore del Dipartimento di Management e Matteo Iacopini, che ha conseguito il dottorato a Ca’ Foscari e ora alla Queen Mary University di Londra, nel quale abbiamo provato a caratterizzare quali sono i fatti stilizzati per riconoscere una ‘meme stock’. 

Sostanzialmente tutto ha inizio con lo short squeeze di GameStop nel 2021, ossia un rapido aumento del prezzo del titolo dovuto principalmente all’acquisto da parte dei fondi speculativi che dovevano chiudere la vendita allo scoperto del titolo stesso, poiché era diventata troppo costosa. Questi fondi speculativi basavano la loro strategia su un'analisi dei fondamentali, considerando poco promettenti le prospettive del modello di business dell'azienda e quindi giudicandola sopravvalutata, con l'obiettivo di trarre profitto da un successivo calo dei prezzi.
Dall’altra parte, alcuni utenti di Reddit e Twitter (ora X) hanno iniziato a coordinarsi per acquistare azioni, andando così in direzione opposta rispetto ai fondi speculativi. Questi piccoli investitori sono riusciti a creare una sorta di 'barriera sul prezzo', impedendo ulteriori cali nelle quotazioni delle azioni. Conseguentemente, i fondi che avevano venduto allo scoperto si son trovati a comprare azioni dello stesso titolo per coprire le posizioni, poiché le perdite stavano aumentando ad un ritmo insostenibile. Dopo tale acquisto, il prezzo ha così registrato un aumento significativo. È importante sottolineare che il meccanismo di coordinamento tra gli investitori/utenti online sia emerso come una delle principali determinanti di questo evento, non legato all'analisi dei fondamentali dell'azienda. In letteratura, tali investitori sono spesso definiti 'noise trader'.

In questi giorni si è molto parlato dei meme stock che hanno caratterizzato il debutto in borsa di Truth Social. Ci spiega la vicenda?

Le azioni del social network di Trump possono essere identificate come meme stock dato che il loro prezzo e la loro volatilità deriva più dalla sua popolarità online e dalle aspettative del futuro politico di Donald Trump che dai fondamentali della piattaforma. Pertanto, la performance del titolo è fortemente influenzata dalla percezione pubblica dei successi, sia presenti che futuri, dell'ex presidente degli Stati Uniti, nonché dall'impatto dei processi giudiziari in corso e dalle opinioni diffuse sul loro possibile effetto sulla sua rielezione alla Casa Bianca.

Quindi è lo stesso meccanismo della vicenda GameStop? 

L’andamento delle azioni e la dinamica dei prezzi sono intrinsecamente legati all'immagine e al 'brand' di Trump, piuttosto che ai fondamentali economici dell'azienda. I fondamentali si riferiscono alle prospettive di crescita di un'azienda basate sul suo modello di business e sulla sua capacità di generare profitto: si investe in un'azienda se si ritiene che il suo modello di business sia destinato al successo e, quindi, a un incremento del valore. Al contrario, in presenza di aspettative negative, gli investitori possono decidere di non investire o, nel caso dei fondi speculativi, di vendere allo scoperto. La capacità di Trump di influenzare il mercato finanziario è sostenuta dalla sua base elettorale, che vede in lui una figura su cui scommettere. Questa situazione funge da barometro del suo 'peso elettorale'. Inoltre, i prezzi delle azioni riflettono più la percezione dei mercati e dei piccoli investitori sull'impatto futuro di Trump sulla politica, piuttosto che il contrario.

Secondo lei quindi il debutto in borsa del Truth Social è voluto in questo preciso momento storico?

In questo momento ci sono delle grandi fluttuazioni, l’altro giorno, ad esempio, c’è stato un annuncio di nuove azioni con un forte ribasso. Possiamo fare un parallelismo con i risultati sportivi di una squadra europea di calcio, alcune delle quali quotate nei mercati finanziari. L’andamento del prezzo subisce grandi fluttuazioni, aumenti o forti diminuzioni, dopo un match importante, dopo una vittoria, una sconfitta o un pareggio. In tali contesti, le news positive o negative legate alla persona o a una squadra, possono influenzare molto la percezione dei mercati. Nel nostro studio citato in precedenza, abbiamo osservato che oltre al caso di GameStop, per altri prodotti finanziari, come KOSS e AMC, l’andamento dei prezzi, i volumi di trading e l'attività sui social media (in particolare i tweet che includevano immagini o meme) mostravano una dinamica molto simile. Abbiamo quindi adottato un approccio statistico basato sul 'cambiamento di regime' per caratterizzare questi episodi come 'mementum', evidenziando la stretta interconnessione tra l'evoluzione dei prezzi, i volumi di scambio e l'attività sui social media.

Nel caso di Trump, è importante sottolineare che il concetto di 'meme stock' ha un significato più ampio, abbracciando i concetti più generali di viralità e popolarizzazione dell’investimento. Questo argomento suscita un dibattito online molto acceso, in particolare nei social media in cui l'attenzione è concentrata sulla figura dell'ex presidente e il movimento delle azioni sottostanti sembra seguire strettamente le dinamiche dei dibattiti e delle notizie che lo riguardano, sia in positivo che in negativo.

Quali sono i rischi e le opportunità associati ai meme stock? Che motivazioni spingono a investire in queste azioni particolarmente volatili?

 Le meme stock possono essere considerate come investimenti altamente speculativi, simili a vere e proprie scommesse. Alcuni investitori puntano su Trump, mentre altri adottano strategie opposte. Le dinamiche del mercato sono influenzate da diverse aspettative, ma ancora una volta, le fluttuazioni dei prezzi possono essere guidate principalmente dalle notizie riguardanti direttamente Trump.

Come evolverà il tutto secondo lei?

L’evoluzione del prezzo di TMTG risentirà probabilmente di due fattori: l’andamento della carriera politica di Trump, quindi, se verrà rieletto o meno presidente e da come andranno i processi che sta affrontando.

 

 

Sara Moscatelli e Francesca Favaro