Packaging: rivoluzione i(m)ballo

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Seppure tra dubbi e discussioni, la nuova Direttiva europea sul packaging “Packaging and Packaging Waste Regulation” (PPWR) diventerà presto un regolamento applicato in tutti gli Stati membri, tra cui l’Italia. 

L’intera filiera produttiva dovrà quindi impegnarsi in processi di riorganizzazione dei modelli di business, secondo le nuove normative che verranno identificate poi a livello nazionale e regionale. 

In Italia Camera e Senato hanno sostanzialmente bocciato la proposta UE, leggendo nella normativa uno sbilanciamento a favore del riutilizzo degli imballaggi in plastica piuttosto che del loro riciclo, settore nel quale invece il nostro Paese è tra i leader in Europa.

Su ciascun punto di discussione, tuttavia, la Commissione europea ha fornito chiarimenti e spiegazioni, sottolineando che la proposta sostiene anche il riciclo, che da solo però non basterà, data la previsione di crescita dei rifiuti di imballaggio del 19% entro il 2030.

È proprio a proposito di questa criticità che l’Università Ca’ Foscari – in prima fila il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi con il prof. Alvise Benedetti, docente di Chimica Applicata - ha organizzato un momento di confronto tra vari attori, provenienti da istituzioni europee e dal mondo aziendale, per fare il punto della questione e un piccolo ulteriore passo verso il rafforzamento del 'sistema' Italia (politica, industria e ricerca) che potrà rendere più autorevole il ruolo della nostra nazione a livello europeo.  

Con il supporto attivo di PInK e del dott. Marco Scatto, riferimento nazionale del packaging e del  relativo trasferimento tecnologico, il 25 settembre alle ore 16, in Auditorium Danilo Mainardi al Campus Scientifico di Mestre, è stato organizzato l’incontro Packaging: rivoluzione i(m)ballo.

Al convegno, introdotto dall’intervento del prof. Alvise Benedetti, parteciperanno come speakers: Francesca Stevens, Segretaria Generale dell’European Organization for Packaging and the Environment (EUROPEN); Giuseppe Riva, Direttore Federchimica - PlasticsEurope Italia; Francesco Legrenzi, Direttore Fondazione Carta Etica del Packaging; Laura Badalucco, Università Iuav di Venezia e Vladi Finotto, Delegato al Trasferimento di conoscenza di Ca’ Foscari. Si portano inoltre i casi di alcune aziende innovatrici, con Neni Rossini, Presidente Sit Group e Vicepresidente Giflex e Nicoletta Garbo, CEO Packstyle.

Nonostante le discussioni a livello politico, la proposta di modifica contiene molti elementi positivi e potrebbe fungere, nei prossimi anni, da catalizzatore per trasformare l'industria degli imballaggi in plastica grazie anche all’impiego delle nanotecnologie e delle bioplastiche, ambito nel quale da anni è attiva la ricerca scientifica

Negli ultimi quindici anni la Commissione Europea ha investito molto in Programmi di Ricerca su questi temi, da FP7 a Horizon Europe, e molti fondi hanno coinvolto i materiali polimerici con applicazioni anche nel packaging.

Oggi è quindi, più che mai, necessaria una forte interazione tra ricerca di base e ricerca applicata in un’ottica di trasferimento tecnologico dalle Università alle imprese. 

Il PPWR avrà il ruolo di accelerare questo processo, spingendo aziende di vario tipo, per esempio quelle che trasformano la plastica per il packaging a end user del settore food e cosmetico, ad applicare l’Ecoprogettazione nella realizzazione dei propri prodotti. 

“Chiamiamo ‘plastica’ centinaia e centinaia di materiali polimerici con differenti prestazioni, che possono garantire diverse efficienze anche in termini di preservare il cibo o i prodotti cosmetici senza causare danni all’ambiente - spiega Alvise Benedetti. - La Direttiva PPWR potrebbe però agevolare la riciclabilità degli imballaggi in plastica, sostenere il riutilizzo in molte applicazioni e aumentare il contenuto riciclato su diversi prodotti, offrendo un'economia veramente circolare per gli imballaggi in plastica in Europa”. 

Le università, tra cui Ca’ Foscari, possono diventare un punto di riferimento di questa importante trasformazione tecnologica, facendo sistema con i diversi stakeholders coinvolti. 

Federica Scotellaro