(hi)story-telling per il territorio, in campo studenti cafoscarini

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Valorizzare il territorio raccontandolo tramite webmagazine e social media. E’ l’obiettivo de “L’oppure”, associazione nata a Pordenone e ora attiva anche a Udine e Trieste grazie a una sessantina di collaboratori, compresi alcuni studenti e laureati di Ca’ Foscari.

L’(hi)story-telling, ovvero il divulgare storia locale in modo coinvolgente, è tra le principali sfide del progetto. Per farlo, è nata la rubrica “Radici nel Tempo”, presentata nei giorni scorsi a Ca’ Foscari dallo studente Alessio Conte e altri membri del team.

La “molla” per la nascita del progetto e dell’associazione culturale è stata la credenza, diffusa tra i giovani, che il contesto locale non abbia chance di rilancio. “L’oppure”, dunque, è l’alternativa giovane a dispregiativi come “Pordenoia”, ai quali risponde proponendo rubriche su eventi, luoghi, enogastronomia, libri e, appunto, storia.

«Il problema di raccontare la storia sul web è la storia stessa: considerata noiosa e ostica, anche sui social è materia per addetti ai lavori e, in generale, per pochi appassionati – spiega Chiara Scarselletti, autrice della rubrica -. Per raggiungere un pubblico più ampio abbiamo escogitato strategie di (hi)story-telling che coinvolgano il lettore senza tuttavia toccare la realtà dei fatti o omettendo particolari di interesse accademico. In altri termini, non si tratta di scrivere fiction, ma di essere creativi nell'elaborazione di metodi di trasmissione delle informazioni. In base al fatto, al personaggio, al luogo di cui vogliamo trattare, è possibile, ad esempio, costruire delle "interviste impossibili", raccontare un evento noto da un punto di vista insolito, far immergere il lettore nella quotidianità di un'epoca storica passata. Naturalmente rimangono aperte importanti questioni, in particolare quella dell'autorevolezza dell'articolo finale e quindi della segnalazione delle fonti consultate per la sua stesura».

«L'Oppure e le sue rubriche di storia e sul territorio – commenta Simon Levis Sullam,  professore di Storia contemporanea al Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari - sono un interessante esperimento di "public history": la storia fatta in pubblico da studenti e storici non professionisti per la conoscenza della propria comunità e del territorio. Specie se questi studenti andranno oltre i loro confini geografici ad esempio con corrispondenti "Erasmus" da lontano e occupandosi anche di temi globali realizzeranno appieno le potenzialità della rete e dei social networks e amplieranno la dimensione locale del loro impegno pubblico».

Interviste impossibili, viaggi nel tempo, pagine del diario scritto da un parroco durante la Grande Guerra. I giovani cronisti hanno usato nelle tecniche comunicative tutta l’inventiva che la scrupolosa analisi storica non permette, sperimentando modi innovativi per far conoscere le città e il territorio. Presto, annunciano, il progetto potrebbe coinvolgere anche città venete, puntando a diventare punto di riferimento per il turismo e per gli studenti universitari.

«Crediamo  - concludono i cafoscarini coinvolti - che tramite L’oppure si possa avere la possibilità di maturare ulteriormente, apprendendo sistemi e strategie di collaborazione correlate all’utilizzo dei moderni sistemi di comunicazione. I nostri articoli sono anche una palestra per poterci migliorare sempre più in vista di future collaborazioni nell’ambito lavorativo».