Dipartimento di
Economia

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Mario Volpe

Mario Volpe

politica economica

Ci parli di lei: da dove proviene, cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Mi chiamo Mario Volpe, insegno a Ca’ Foscari Economia dell’Innovazione, Economia dello Sviluppo ed Economia Internazionale. I miei interessi riguardano i temi che insegno, con un approfondimento specifico agli aspetti reali dell’economia: dimensione e struttura del mercato, fattori strutturali (dimensione, apertura, dinamica) delle imprese, dinamica dei sistemi locali. In particolare con la mia ricerca approfondisco i temi dei sistemi di innovazione di SME, Cluster e Sistemi locali di Produzione, dei processi di internazionalizzazione delle SME e del cambiamento delle GVC, della analisi dell’Economia Circolare.
Cerco di inserire questi temi anche nei progetti di cooperazione internazionale di cui mi sono occupato ed ancora mi occupo. E nel corso degli anni ho cercato di combinare la ricerca con la proposta di soluzioni ad enti e istituzioni che operano in ambito economico, sia a livello nazionale che internazionale.

Qual è stato il suo percorso accademico? 
Laurea a Ca’ Foscari, attività post-laurea a Ca’ Foscari, studi di dottorato all’estero (US, New York University), lavoro post-doc all’estero (NY), ricercatore all’Università di Udine, trasferimento come ricercatore a Ca’ Foscari, Professore Associato a Ca’ Foscari

Quali sono i suoi punti di riferimento professionali? 
Le comunità scientifiche e professionali internazionali

Le soddisfazioni professionali più grandi? 
La constatazione dell’efficacia dei progetti di cooperazione internazionale per i Paesi beneficiari

L’ ambito di cui si è sempre voluto/a occupare ma che non ha ancora avuto occasione di esplorare? 
Un tema che mi piacerebbe affrontare, ma finora non ne ho avuto il tempo, è quello dell’economia sperimentale. 

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca? 
La ricerca di soluzioni a problemi reali

Ha sempre pensato che questa fosse la sua strada? 
In linea di massima, sì.

Cosa significa, per lei, insegnare e fare ricerca? 
In 2 parole, cercare di acquisire conoscenza con la ricerca e trasmetterla con l’insegnamento. Ovviamente sfruttando le retroazioni tra le 2 attività.  

Cosa dice ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi? 
Un percorso stimolante, che deve sempre mettere al centro i problemi da risolvere e le persone coinvolte, non gli strumenti. Mantenere lo sguardo ampio e focalizzarsi su temi reali e specifici darà soddisfazione.